Second opinion

L’Italia reale: c’è chi guadagna 10 mila euro al giorno e chi muore per mancati controlli

di Adriano Todaro - mercoledì 25 settembre 2019 - 20440 letture

Simona e Silvana erano due sorelle di 16 e 21 anni. Antonio Del Giudice, 54 anni, era il loro padre. La madre, Clorinda Iaccarino, rimane ferita e ricoverata all’ospedale “Moscati” di Avellino. Sono parte delle 40 vittime della strage del bus precipitato, nel luglio 2013, dal viadotto “Acqualonga”.

Teneteli a mente i nomi dei componenti di questa famiglia perché poi ne riparliamo. Intanto abbiamo appreso dai giornali, che Giovanni Castellucci si è dimesso da amministratore delegato di Autostrade, di proprietà della famiglia Benetton. Immaginiamo ‒ come vediamo nei film americani ‒ Castellucci che mette dentro ad uno scatolone le fotografie di moglie e figli che teneva sulla scrivania, un po’ di medaglie ricevute per i suoi alti meriti lavorativi, qualche foto personale che stava sulle pareti raffigurante premi o inaugurazioni di nuove autostrade ecc.

Mentre sta per abbandonare, con rammarico, il suo posto di lavoro e tornarsene a casa con lo scatolone fra le braccia, gli viene in mente che prima è meglio passare dall’ufficio-cassa. Così torna sui suoi passi, sale al secondo piano e si presenta agli sportelli dove una gentilissima signora bionda gli chiede cosa abbisogna. “Debbo ritirare la mia liquidazione ‒ dice Castellucci ‒ e altre cose che mi aspettano di diritto”. La gentile signora bionda, molto efficiente come lo sono le signore bionde che lavorano nelle amministrazioni delle grandi aziende, aveva già preparato tutto. Apre la cassaforte e consegna diverse buste all’ingegnere Castellucci. Nella prima busta ci sono 13 milioni di euro accompagnati da un biglietto della società con i ringraziamenti di rito per il lavoro svolto dal Castellucci in 18 anni di servizio. La seconda busta contiene il Trf, il trattamento di fine rapporto lavorativo, un paio di milioncini. All’interno della terza busta ci sono le stock option, le azioni acquistate a prezzo di realizzo che si possono rivendere in futuro quando il titolo della società aumenta.

L’ultima busta, la quarta, non è voluminosa come le altre. Contiene, infatti, solo un biglietto con su scritto le seguenti parole: “Per qualsiasi giudizio civile, penale o amministrativo che dovesse coinvolgere l’ing. Castellucci anche dopo la cessazione dei rapporti, in relazione all’attività resa in esecuzione dei medesimi ogni onere relativo, anche per indennizzi e risarcimenti, ed anche per spese legali e peritali, sarà a carico della Società, salvo dovessero emergere condotte dolose comprovate ed accertate”.

Autostrade per l’Italia è azienda importante a livello internazionale. Sono al passo con i tempi e tenendo conto delle critiche ricevute per la cattiva manutenzione delle strade e dei ponti, ha deciso, d’ora in avanti, invece che far controllare i lavori ad una loro società, di affidarsi a soggetti terzi. Siccome sono anche un po’ chic, indossano bei maglioni e sanno l’inglese, l’hanno chiamata “Second opinion” che sarebbe “Seconda opinione” ma che nella prima versione, in inglese, dà un tono certamente più internazionale e meno casareccio.

Ora torniamo alla famiglia Del Giudice. Antonio, il capofamiglia, forse desiderava andare in pensione; Silvana, 21 anni, si doveva sposare; Simona, invece di anni ne aveva 16 e pensava forse alle interrogazioni a scuola, al ragazzino della sua classe che gli faceva gli occhi dolci, alla musica preferita. La madre, Clorinda, doveva coordinare il tutto come fanno sempre le madri in tutte le famiglie oneste e senza potere, senza stock option.

Non sappiamo quanto guadagnasse, al mese il signor Antonio Del Giudice. Ma sappiamo quanto guadagnava l’ingegnere Giovanni Castellucci. Ogni giorno portava a casa, fra stipendio, tredicesima e premi vari, 10 mila euro. Ma tutti i giorni? Certo. Anche il 14 agosto quando a Genova sono morti 43 persone? Certo.

È questa l’Italia reale. Da una parte chi guadagna 10 mila euro al giorno, dall’altra chi è morto perché non si sono fatti i controlli. I governi cambiano, cambiano le coalizioni, si inventano nuovi partiti “vivi” e non ci si accorge di quelli che sono morti. Morti perché non hanno avuto la possibilità di una “Second opinion”.


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