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Q&P n. 197

Manifestazioni del 4 Novembre

di Franco Novembrini - mercoledì 9 novembre 2022 - 5353 letture

La scorsa settimana si sono svolte le manifestazioni del 4 Novembre, cioè l’anniversario della "Vittoria" nella guerra che alcuni oratori hanno definito il compimento del Risorgimento e dell’Unità d’Italia. Io ho molti dubbi e perplessità sulla validità di tali affermazioni. La prima è quella che l’Italia è entrata in guerra un anno dopo in quanto nel 1914 era ancora alleata della Triplice, cioè tra Germania, Austria-Ungheria e Italia e l’Austria occupava alcune zone del Veneto e dell’Istria che erano rivendicate come italiane, dunque un Risorgimento e una Unità d’Italia con molte perplessità. Altro dubbio è stata la commemorazione del Milite ignoto, in quanto la salma del soldato potrebbe essere quella di un contadino del Sud che combatteva per l’Italia magari senza sapere il perché fosse obbligato a farlo e non conoscesse neppure i fiumi Isonzo e Piave e non si era mai mosso dai suoi campi, non sapeva né leggere né scrivere perché lo Stato italiano non gli aveva fornito scuole ed istruzione.

Credo, quando mal vestito e male armato fra pulci e pidocchi nelle trincee i suoi pensieri fossero rivolti al raccolto o alla vendemmia alle quali non poteva partecipare, aumentando la miseria atavica della sua famiglia e in generale contadini, più che alla gloria della Patria e del suo re Sciaboletta. In quel grande massacro che viene stabilito fra i 780 mila soldati italiani caduti ed oltre un milione di feriti ed invalidi, ai quali vanno aggiunte le migliaia di vittima civili. Ma i morti italiani che non rientrano nei numeri sono anche quelli degli istriani e veneti che combatterono nell’esercito austro-ungarico e soprattutto nella marina austriaca e che perirono per mano italiana. Se erano italiani, come tali debbono essere considerati anche da morti.

La guerra poi ha esacerbato le divisioni etniche che tuttora persistono e la massa dei contadini e degli operai che dopo la "Vittoria" si trovarono disoccupati o espropriati dei campi che accaparratori avevano acquistato per cifre irrisorie e furono motivo preponderante che portò molti di loro a militare nelle formazioni fasciste. Cioè chi li aveva mandati in guerra e ci si era arricchito li usava ancora perché durante le trattative aveva ottenuto solo briciole e accusava gli alleati di una vittoria tradita. Molti di quei fatti, triplici alleanza e fughe comprese, si sono ripetute nella seconda guerra mondiale, solo che la Resistenza al nazifascismo ci ha permesso di risollevarci ed avere una Costituzione che, purtroppo, mai attuata completamente ma spesso modificata da Azzeccagarbugli della politica fino a portarci in una nuova guerra dopo quella del Balcani della quale molti non hanno capito la pericolosità e alla elezione di un governo di spiccate tendenze fasciste. Purtroppo una parte delle le Forze armate ha avuto la malaugurata idea di fare un osceno volumetto il quale, con la scusa del 4 Novembre, racconta una Storia di parte che dal 1918 non cita il Fascismo, anche perché in nessuna scuola viene insegnata la storia moderna ma si esaltano solo le gesta dei soldati italiani, certamente meritevoli di fatti eroici ed encomiabili, ma dietro si intravedono gli interessi dei mercanti di armi e il "tintinnar di sciabole" di nenniana memoria.


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