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Onde: come i pesci nel mar

Le caratteristiche fisiche delle onde (onde del mare, fotoni e luce, suono, ecc_) possono spiegare alcune caratteristiche sociali.

di Sergej - mercoledì 3 giugno 2020 - 2353 letture

«Io che ho il mondo per patria, come i pesci hanno il mare, benché abbia bevuto all’Arno prima di mettere i denti e tanto ami Firenze da patire, per amor suo, ingiustamente l’esilio, appoggio le spalle del mio giudizio più alla ragione che al senso».

Dante Alighieri, De Vulgari Eloquentia, I, 6.


Onde. Le caratteristiche fisiche delle onde (onde del mare, fotoni e luce, suono, ecc_) possono spiegare alcune caratteristiche sociali. Non solo quelle relative alle espansioni (es_ di una data invenzione nella storia, o di un fenomeno religioso, o di una epidemia ecc_) ma, nel piccolo, alle ondate generazionali, politiche all’interno di un sistema apparentemente “chiuso” o quantomeno circoscritto.

La dinamica del flussi è tra i settori più promettenti della fisica contemporanea da qualche decennio a questa parte.

Possiamo “vedere” la dinamica dei flussi in atto ad es_ nel flusso di spermatozoi che fuoriescono per andare a fecondare un uovo; ma un flusso dinamico è anche lo strutturarsi delle cellule in un corpo, la nascita e crescita di una “generazione” umana ovvero una classe sociale (i “nati nel 2020”) ecc_.

Tra le diverse onde del poco agitato mare stagnante della realtà italiana di questi anni, certamente interessante è stata l’onda delle sardine. Interessante non tanto come fenomeno in sé, ma soprattutto in quanto fenomeno di ripetizione, parte di una serie nel tempo. È privilegio (e limite) dell’osservatore riuscire a individuare la ricorrenza di queste onde; all’interno dell’onda infatti spesso non è possibile rendersi conto del fenomeno.

All’interno dell’onda si vive, intensamente, il momento dell’onda. È un momento che non coincide con “tutta” la vita degli individui che si ritrovano nell’onda: in altre parole, non è che gli individui che fanno parte dell’onda nascono e muoiono nell’onda stessa. Essi hanno una vita prima e una vita dopo. Può capitare che uno stesso individuo possa partecipare a più onde. Ma ci sarà sempre un’onda in particolare che sarà per lui o lei decisivo, marchio interiore indelebile in cui identificarsi. “Eh, quelli sì che erano tempi…!”. In genere il marchio avviene con la “prima volta”, la prima onda in cui si è stati. Le volte successive è tutt’altra cosa, è in parte un dejavù, in parte l’esperienza di un reduce.

Chi fa parte di un’onda, se le onde sono troppo ravvicinate, non riesce a far parte di più onde successive. Vive la propria esperienza d’onda in maniera esclusiva e ristretta. È come un surfista: è su quell’onda, non su un’altra vicina; ed è su quell’onda perché “ha scelto” quell’onda - non è stato scelto. Entrare in un’onda significa in ogni caso dispendio di tempo e di energie, anche il più inesperiente degli ondisti intuisce questa cosa e si smuove solo perché è ben convinto di quel che fa. (O almeno crede di esserlo). Guardiamo il succedersi di tre onde nell’ultimo decennio italico: il movimento 5S, potere al popolo, sardine. Abbiamo scartato altre onde che ci sono state (si pensi all’onda della Leopolda e alla successiva onda renziana ad es_; o alle diverse onde leghiste ecc_) per evitare di sovraccaricare il sistema. Formalmente si tratta di onde diverse, caratterizzate dal coagulo di fronti sociologici diversi: il precariato piccolo e medio borghese del primo movimento 5S mi sembra abbia avuto caratteristiche sociologiche diverse dal precariato giovanile che si è espresso in potere al popolo; mentre con le sardine già abbiamo una consistenza sociale diversa, giovani con famiglia appartenenti a fasce sociali differenti rispetto a quelle di potere al popolo e del movimento 5S.

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Movimento 5S: gli esclusi dal piatto; potere al popolo: quelli che al piatto non si sono mai neppure potuti avvicinare e sanno che non l’avranno mai; sardine: quelli che difendono un piatto. Il piatto ha di volta in volta consistenza e connotato diversi. Nel caso delle sardine ad es_ si tratta di un insieme di valori democratici e di convivenza civile e sociale che li sente “diversi” rispetto ad altre onde portatrici di “valori” differenti. Cosa fa sì che un appartenente all’onda A non faccia parte dell’onda B né dell’onda C? Vi sono differenze di classe, di appartenenza sociologica? È il “momento”, il fatto che si è entrati in un’onda e non nell’altra a fare la differenza?

Perché non avviene un fenomeno di rafforzamento, ciò per cui gli appartenenti all’onda A non si sommano agli appartenenti dell’onda C (ad es_) per fare un’onda ancora più forte? Avviene invece che ad es_ chi fa parte delle sardine guarda con disprezzo (sociale, tipico della diversa appartenenza di classe) a chi ha fatto parte dell’onda del movimento 5S (e viceversa).

Dal punto di vista “militare” questo è un gran bene per la struttura sociale dominante, che deve subire il periodico “assalto alla diligenza” da parte di ondine che non scalfiscono la diligenza. Qualche schizzo riesce comunque a raggiungere la diligenza, e l’equipaggio della diligenza ha il buon senso di cooptare il nuovo arrivato all’interno dell’equipaggio della diligenza, così che l’equipaggio continua a esistere e anzi ne risulta rafforzato. Le onde servono al sistema dominante; scaricano l’energia in eccesso, e forniscono il personale dirigente in turn over, consentendo il ricambio “generazionale” interno.

Che fine fanno le onde quando si rifrangono? Nella realtà sociale nulla scompare. Ad es_ fin quando ci sarà il ricordo del “movimento 5S” o del “movimento delle sardine” ci saranno residui d’onda di questi movimenti. I residui di un’onda affrontano gli anni successivi ognuno individualmente, ognuno a suo modo, ognuno scegliendo strade proprie: chi rientra nei ranghi e diventa classe dominante; chi fa il reduce e vive ai margini sociali; chi prova ad aggregarsi ad altre successive onde, ma sapendo che non troverà mai quella “giusta” ecc_.

Finché non viene lo tzunami, le onde hanno una caratteristica e una logica “individualistica”, pur facenti parte di un insieme omologo (e omologante). Lo tzunami travolge tutto, rimette in discussione tutto, ha il potere di non solo cambiare le carte in tavola ma persino cambiare gioco. Nel bene e nel male.

E voi, a quale onda appartenete? Quale onda vi appartiene?


Qui si invita ad ascoltare la canzone "Peixinhos do Mar", ad es_ nella interpretazione di Milton Nascimento. Ma ancora meglio: Daniele Sepe, album Spiritus Munti (1995):



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