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Le battaglie di noi anticlericali

Intervista a Giampaolo Trivelli (Associazione Anticlericali): “La classe politica è sempre pronta a genuflettersi davanti al potere clericale. Il laicismo moderato non esiste, ed è solo un modo per essere complici del Vaticano”.

di Redazione - giovedì 23 giugno 2005 - 5998 letture

Intervista a Giampaolo Trivelli (Associazione Anticlericali): “La classe politica è sempre pronta a genuflettersi davanti al potere clericale. Il laicismo moderato non esiste, ed è solo un modo per essere complici del Vaticano”.

Quali le finalità dell’associazione?

Difendere la laicità degli Stati e garantire la separazione tra Stati e chiese; opporsi ad approcci illiberali e antidemocratici nel rapporto tra Stato e Chiesa; affermare il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione; promuovere iniziative politiche finalizzate a contrastare le ingerenze delle chiese nei confronti delle istituzioni utilizzando metodi nonviolenti.

Non pensa che l’anticlericalismo sia un po’ passato di moda?

In effetti quelli che stiamo vivendo non sono periodi facili per i laici, e meno che meno per gli anticlericali. Negli ultimi anni sulla politica italiana si è abbattuta una violenta e trasversale ondata clericale che si è materializzata in Parlamento nella promulgazione di leggi illiberali che, pur di tutelare ed incrementare il potere economico e sociale del Vaticano, non hanno esitato a negare la libertà di coscienza.

Ad esempio?

L’attacco più evidente e di cui più si è parlato è stato quello la legge 40 che vieta la ricerca e la fecondazione assistita. Ma quello non è stato un episodio isolato perché prima abbiamo dovuto subire la legge che assegnava fondi agli oratori. Se pensiamo che ancora oggi l’assunzione in ruolo degli insegnanti di religione è competenza dei Vescovi sulla base di discrezionali giudizi etici, che i cappellani militari sono scelti dalla Chiesa... mi chiedo se l’Italia possa definirsi uno Stato pienamente laico.

Il referendum sulla fecondazione assistita è però fallito clamorosamente... questo cosa vuol dire?

Che la politica è molto ambigua e l’ingerenza del potere clericale enorme: in questa ultima campagna referendaria si è arrivati persino ad esplicitare dei veri e propri diktat nei confronti dei parlamentari italiani, per non dire a minacciare scomuniche. I risultati di questa pressione inaudita favorita dall’appoggio del sistema mediatico-televisivo sono stati che Prodi non ha potuto dire da che parte stava, che Rutelli si è messo al codazzo del Vaticano, che la Lega Nord, da sempre antipapale, è stata in prima linea al fianco dei più fieri astensionisti e difensori del potere vaticano, che Berlusconi si è eclissato. Ha vinto chi non aveva nessuno diritto di vincere in una competizione laica come quella referendaria: i talebani vaticani guidati dal Cardinal Ruini.

Ma voi anticlericali un po’ di seguito lo avete?

Indubbiamente l’Italia è da sempre un paese papalino. Questo è un dato di fatto. Ma è anche un Paese che ha dovuto subire l’occupazione storica del Vaticano e quindi attraversata da profonde pulsioni anticlericali. In Romagna i focolai più vivaci. Da quando hanno chiuso i Tribunali della Santa Inquisizione, tanti uomini liberi sono usciti allo scoperto in difesa della laicità dello Stato e compiuto gesti anche eroici.

Vi collocate tra gli estremisti?

La lotta contro il clericalismo italiano dovrebbe essere la lotta per la libertà di tutti, laici e cattolici. Chi propugna un “laicismo moderato” in realtà vuole essere complice della sopraffazione e dell’autoritarismo clericali. La grande maggioranza della classe politica italiana, vuoi a fini elettoralistici o per retaggio culturale, è sempre pronta a genuflettersi ed assecondare il potere dalla Chiesa. Anche l’Unione europea non ha saputo resistere a questi rigurgiti riconoscendo nella Costituzione europea la dimensione pubblica delle Chiese, presupposto giuridico per l’attribuzione di privilegi economici e normative assistenziali.

L’8 per mille: questo è un vostro cavallo di battaglia.

Avversiamo qualsiasi forma di finanziamento pubblico delle Chiese e auspichiamo l’abolizione dell’otto per mille. Purtroppo gli italiani che destinano l’otto per mille alla chiesa è in continua crescita: dal 55% del 1996 al 64% di oggi. C’è un problema di informazione, perché tanti di questi contribuenti sono convinti che i soldi rimangano comunque all’interno del bilancio dello Stato... ma ciò non corrisponde al vero. Una modulistica poco chiara favorisce questa disinformazione. A differenza delle altre confessioni religiose che non hanno molte risorse a disposizione, la Chiesa cattolica ogni anno sull’8 per mille progetta una costosa campagna di propaganda sui media, mentre lo Stato abbica nel promuoversi, quasi “giocasse a perdere”, procurando così una menomazione al bilancio dello Stato di centinaia di milioni di euro.

50.000 contribuenti che decidono di devolvere allo stesso soggetto, spostano più di 3 milioni di euro... in sostanza pari al budget annuale delle confessioni religiose diverse dalla cattolica. Questo è il tema decisivo.

I media li trova così clericali?

Lasciando perdere per un attimo l’ultima campagna referendaria, le fornisco solo un dato: negli ultimi 10 anni su 100 fiction prodotte e mandate in onda in prima serata da Rai e Mediaset ben il 30% coinvolgeva soggetti religiosi.

Quindi voi per chi firmate per l’8 per mille?

In passato lo abbiamo fatto per lo Stato, ma poi, costatando come questi gestisce le somme che riceve, abbiamo deciso di aiutare chi più di altri si distingue nel rispetto della legge e del principio di separazione tra Stato e chiese. Noi invitiamo a devolvere a vantaggio della Chiesa valdese e delle Assemblee di Dio in Italia, che hanno anche rinunciato a vedersi riconosciuti i finanziamenti dei cittadini che non hanno espresso alcuna scelta. La Chiesa Valdese (lei sì) rendiconta in modo molto preciso l’utilizzo delle risorse assegnatole che impiega per iniziative socio-culturali ed umanitari e non per fini di culto. Essere anticlericali vuole anche dire avere il coraggio e la consapevolezza di scegliere bene quando si è chiamati a farlo.


Il testo dell’intervista a cura di AC, è stata pubblicata su Dilloadalice n.60 del 22/06/2005)


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Le battaglie di noi anticlericali
19 giugno 2007

1°) DOVETE fare un volantino semplice e non fazioso nel quale siano elencati tutti i contributi statali alla chiesa nelle varie forme (8x1000, finanz. per ripetitori di radiomaria..per istituti vari..per oratori ecc.) che termini con un richiamo di gesù alla povertà...e chiedendo se può essere questa la sua chiesa.. da lui voluta.(facendo presente anche le esigue e reali opere di bene che fa questa chiesa!!)

2°)Dovete calcolare quanto costa annualmente la chiesa ad ogni italiano e creare uno slogan d’ effetto!!!