La perfida Albione

In Inghilterra, i deputati rifiutano l’aumento; in Italia ne vogliono sempre di più. Ora, però, arrivano i due Matteo e sono c... vostri

di Adriano Todaro - martedì 17 dicembre 2013 - 2227 letture

Non capita tutti i giorni di avere, pressoché nello stesso momento, due nuovi segretari di partito. Uno, diciamo quello più importante, è Fonzie Renzino, il Democristiano con i Nei, l’altro, un po’ meno importante, ma anch’esso giovane, l’altro Matteo, quello della Lega, quel bel democratico che voleva i vagoni della metropolitana milanese riservati ai "negher", agli extracomunitari e definiva i napoletani puzzolenti "da far scappare anche i cani, colerosi, terremotati e col sapone mai lavati", Che fa anche rima e se continua così potrebbe prendere il posto del sommo poeta Bondi.

Sono due Matteo, sono due quarantenni, sono due segretari. Se a sentire parlare il Democristiano con i Nei ti rendi conto del senso di vuoto che ti avvolge, sentire parlare il matteoleghista, è come ascoltare il nulla pneumatico. Triste come può essere un frigorifero vuoto.

Renzino è veloce nel parlare, è giovane, sempre sveglio perché dorme poco, non dice nulla ma ride molto e, quindi, è personaggio perfetto per i media. Ne faremo un’indigestione. L’altro Matteo è un po’ più tardo ma le idee le ha chiare. Appena eletto ha affermato che la sua "prima battaglia" sarà quella sulla "sovranità" del Paese, calpestata da Bruxelles. "Questa non è l’Unione europea, ma l’Unione sovietica, un gulag". Non solo. Tenetevi forte perché con l’avvento del giovin Matteo qualcuno comincerà a tremare. Un Tg ha riferito che il nuovo segretario della Lega andrà nelle fabbriche, nelle campagne, accanto alla gente che lavora. Ecco, appunto. "Accanto", non a lavorare. Sarà l’occasione, se lo farà, di vedere le fabbriche e si deve sbrigare perché fra un po’, grazie ai 20 anni passati dal suo partito a fianco dell’Omino Delinquente, fabbriche non ce ne saranno più. E poi gli farebbe bene visto che "da sempre" ha fatto parte della politica, per circa 20 anni nel Consiglio comunale di Milano e deputato europeo con relativo vitalizio.

I due Matteo, nella loro vita, non hanno fatto altro che riunioni di partito, comizi, cinguettii, apparizione nelle trasmissioni Tv, pranzi e cene (di lavoro, s’intende). Sono il nuovo che avanza, prestati, anch’essi alla politica, a loro insaputa. Ma sono giovani. Quindi sono bravi, a prescindere.

Per Renzi è stato un plebiscito. Un plebiscito che, di fatto, ha compiuto una cesura netta con il partito che fu di Togliatti e di Berlinguer. Ma anche di Gramsci, del firmatario della Costituzione Umberto Terracini, dei fratelli Pajetta e di tanti altri. Gente che per decenni è stata nelle galere fasciste, ha sofferto e morta per consegnare questa Italia a un personaggio come Renzi. Per anni ci hanno detto che era necessario un partito leggero. Ora è evanescente, leggerissimo. L’Omino era tanto contento della nomina di Renzi che si è affrettato a telefonargli: "Se c’ero io ‒ ha detto a proposito della competizione ‒ avrei vinto". Che sia la prossima mossa di questo Omino Decaduto? Iscriversi al Pd?

Non sarebbe affatto uno scandalo. Su molti punti i due concordano. Certo Fonzie farà un po’ di fumo per gli allocchi della base, un po’ di battute antiberlusconiane. Ma poi, alla fine, un punto d’incontro si troverà. Anche perché sul suo carro, quello del vincitore, sono saliti i vecchi marpioni della politica, quelli che vogliono la cosiddetta pacificazione.

Ora però deve dare risposte concrete. Ad esempio la legge elettorale, colpire l’evasione fiscale (130 miliardi l’anno), dare impulso alla ricerca, nuovi posti di lavoro, cominciare a far pagare chi, in tutti questi anni, si è arricchito alle spalle della povera gente, dei lavoratori e dei pensionati. Magari ci potrebbe chiarire qual è il suo pensiero sui cacciabombardieri, sulle missioni all’estero, su il Tav? Ed anche, così per gradire, il conflitto d’interesse che non ne parla più nessuno. E, proprio per continuare a gradire, che ne dice di un bel taglio alle retribuzioni di manager e politici, considerato che in questi anni gli abbiamo acquistato anche le mutande verdi e non solo.

A proposito di tagli ai politici. Leggo che i deputati inglesi hanno rifiutato l’aumento dell’11 per cento del loro stipendio. Oggi, un deputato inglese guadagna 6.600 euro lordi al mese. Con l’aumento sarebbe arrivato a 9 mila euro lordi l’anno. Ma i deputati hanno detto che non se la sentono di accettare un aumento di stipendio quando il governo taglia lo stato sociale e fa tirare la cinghia ai cittadini.

In Inghilterra, al governo, ci sono i conservatori e dicono no agli aumenti. In Italia ci sono le larghe intese, c’è il Pd, e si fa del tutto per non tagliare gli stipendi degli "onorevoli". In Inghilterra hanno detto no a 9 mila euro lordi l’anno; in Italia ne prendono 16 mila al mese e si guardano bene di tagliare. Ecco, magari il Democristiano con i Nei dica qualcosa su questo.

Comunque ho una speranziella. Io che mi sono considerato sempre di sinistra, auspico che, un giorno, l’Italia possa essere governata dai conservatori. Quelli inglesi, però. Perché in Italia conservatori significa mantenere i propri privilegi e, quindi, anche le mutande verdi.


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