Il Milite Nato

“Faccio presto a diventare soldato: mi metto l’elmetto e domani sono in prima linea. Volontaria nella divisione 27 ottobre Enrico Mattei”.

di Deborah A. Simoncini - sabato 23 marzo 2024 - 2665 letture

“Quando nacqui una membrana avviluppava tutto il mio corpo, presente sul viso e sulle spalle. Sono nata con la camicia”. Giorgia, testolina assai più bella delle gambe, nel provare una forte avversione nei confronti di bandiere rosse e pugni chiusi, scalpitava come una cavalla, con l’elmetto calcato sulla fronte.

“Faccio presto a diventare soldato: mi metto l’elmetto e domani sono in prima linea. Volontaria nella divisione 27 ottobre Enrico Mattei”. Un trimotore, guidato dal capitano Moccafighe Matteo, con armonica impazienza, la trasportò dalla Sicilia all’Africa per atterrare al Castel Benito aeroporto di Tripoli. Partita alla spicciolata, affidandosi alla buona fortuna, senza una scorta di caccia all’apparecchio, aveva volato molto basso sul mare, per evitare di essere abbattuta. Volontaria di guerra, abbastanza ostinata, giunta nell’avamposto, diventò ben presto capomanipolo. Vestiva una bella divisa di panno cachi, coi pantaloni lunghi. “Affetta da ulcera duodenale non posso prendere né caffè né alcolici. Devo riguardarmi. C’è chi mi considera un’irregolare di cui è meglio diffidare. Sono fiera di essere una volontaria, anche quando raggiungo il ridicolo, con le mie faccette, faccine, chiamatele come volete. L’ipocrisia e la paura di esprimere il mio pensiero l’ho bandita da tempo. Ho il coraggio di dire quello che penso. Ho Il fuoco dalla mia parte, la forza naturale capace di trasformare il crudo in cotto e possiedo la pirotecnica: l’arte di dominare il fuoco. Fu Prometeo, grande santo e martire, a consegnare il fuoco agli esseri umani dal carro del Sole. Il fuoco ha potere assimilativo manifesto nel manipolare il cibo: rende commestibili per l’uomo le prede della caccia. L’alchimia del calore trasforma il grano grezzo in pane.

Segna l’originaria distinzione tra il crudo e il cotto, separa il metallo dal blocco di minerali e dà al martello del fabbro la possibilità di forgiare il ferro incandescente in lame affilate. Nei villaggi e nelle campagne ho conosciuto persone decisamente fuori del comune. Chi domina ha per natura capacità di riflessione, a differenza di chi obbedisce per mancanza di riflessione. Si mise in fila e restò in coda per un’ora. Sono una cittadina esemplare già membro della lega per abolire la crudeltà verso gli animali. Il trombettiere la svegliò col suono dell’allarme: poche note ripetute sempre più in fretta, le fecero venire subito il cuore in gola. Si precipitò nel cortile e mise in ordine i suoi. Ho un plotone pronto e in pieno assetto di guerra. Giunto finalmente il momento dell’azione mi hanno affidato il compito di tenere alto il nome dell’Italia e ricacciare a mare il nemico. Si preparò alla difesa. La prima operazione di guerra, con tutti i piedi piagati, si rivelò una cosa poco seria.

Per migliorarsi si esercitava ogni giorno prima della colazione, ma al primo colpo il fucile si inceppò. Col terrore negli occhi cominciò a piangere disperatamente. Provo una simpatia istintiva per tutti gli esperimenti e i loro ideatori. Il viaggio fu reso disagevole da un vento forte e freddissimo. Tutto intorno buio e deserto. Il vitto con tre litri d’acqua consisteva in gallette e scatolette, cognac e caramelle al limone, ma lei venuto il buio tirò fuori maccheroni, olio, barattoli di conserva di pomodoro e un enorme pezzo di formaggio parmigiano. Nonostante i sandali del tutto simili a quelli indossati dagli arabi i piedi le si piagarono con grande rapidità. La marcia fu lunga e penosa. Si ritrovò in pieno deserto sotto l’Arco dei Fileni dove venne ferita in Africa Orientale il 28 ottobre. In guerra, sempre meno vittime sono uccise da armi tradizionali e sempre più da bombe. Svolgo un ruolo unico e insostituibile per molti politici della mia generazione e per questo mi chiamano la Madonna di Pesaro. Interlocutore privilegiato con cui confrontarsi sui problemi quotidiani, contribuisco ai dibattiti sulla politica, senza mai dimenticare di rimanere saldamente ancorata alla teoria e all’evidenza empirica. Mai ho perso la curiosità e mai ho smesso di studiare.

Mia sorella, riservata e colta, paleografa e archivista, laureata in teologia, è una delle donne meno conosciute ma più potenti e rispettate in Fratelli d’Italia. Conosce a fondo di me verità e misteri. Sento il bisogno di ringraziarla quale maestra di vita che mi ha insegnato a sua insaputa. Mi ha fatto trascorrere ore di luce e di gioia nel suscitare nuovi e antichi pensieri che mi fanno pensare. Sento la voglia, il bisogno e il dovere di ripensarli uno a uno e tutti insieme uniti e distinti come i grani di un rosaio. Ho fatto rinascere l’amore e la fratellanza. Pubblico e privato hanno confini sempre più indefiniti. Lo stato moderno nasce per separare pubblico e privato per cambiare profondamente negli ultimi anni e subire radicali trasformazioni nel modo di governare e amministrare la cosa pubblica.

Sposata la privatocrazia chiamo lo Stato privatizzato a dirigere e il privato a gestire. Prima governare significava amministrare direttamente, ora equivale a coordinare e incentivare gli attori privati sfruttandone le capacità organizzative e l’autonomia decisionale. La privatizzazione come fenomeno globale incalza nei governi di tutto il mondo da decenni promettono più efficienza nel rivolgersi a società private per fornire beni pubblici, come la sanità, l’istruzione e i trasporti. Trovo scomodo, inutile e cavilloso usare il femminile a mio riguardo, comporta una fatica in più e appesantisce la comunicazione, richiede di modificare la struttura delle frasi e le parole.

Volete nominarmi al femminile con l’intento di invisibilizzarmi? Chi l’ha detto che il discorso al maschile soprattutto in politica, esprime una adesione incontrastata alle strutture maschili del potere? Il nuovo modello di donna al potere di destra ha successo, coniuga risolutezza, passione e pone al centro del discorso e delle politiche l’identità femminile e la rivendicazione di essere donna. “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana, non me lo taglierete (scusatemi), toglierete”. La mia elezione ha molti elementi di novità, rapida come sperata, ma soprattutto sorprendente. Una elezione geopoliticamente simbolica, alla fine di un marcato e progressivo processo di accerchiamento. Un’elezione audace e rapida. Gran parte dei partiti della destra radicale emersi negli ultimi anni ha scelto di farsi guidare da donne che mettono in primo piano la propria identità. L’assenza del femminile per professioni o incarichi quali ministro, presidente, sindaco, assessore, architetto, avvocato, medico, ingegnere, procuratore ecc. testimonia solo l’esclusione storica delle donne da questi reami, senza impedire il processo di identificazione e costruzione del sé delle donne e di immaginarsi nel futuro. Pensate alla Chiesa: ha perso molto del suo potere di “dettare legge”.

La tradizione gastronomica italiana ha un patrimonio dinamico, un tesoro che non deve rimanere chiuso in uno scrigno, perché si tratta di ricchezza in movimento. Ma a questo ci pensa Lollo col vino più che la birra; li sa abbinare ai grandi prodotti dell’eccellenza italiana e ai più raffinati piatti d’autore. Ha la capacità di sprigionare nuove reazioni al palato e dare vita a complessi e articolati connubi che esaltano la degustazione. Mi accusano di aver preso virilmente in mano le sorti del paese, mentre promuovo e organizzo misure di controllo e cura della popolazione. Disciplinerò gli spazi del corpo sociale e individuale col realizzare e riorganizzare le “istituzioni totali” (prigioni, caserme, scuole, ospedali).

Inaugurerò programmi statali di medicina di massa e progetti di igiene pubblica orientati alla crescita demografica e farò realizzare inchieste sulla fecondità della popolazione per adottare politiche pronatalistiche. Voglio ridisegnare i profili di cittadinanza del nuovo stato-nazione e contrapporre i ruoli differenti di uomini e donne, interpretati nelle sfere separate di una presupposta complementarità asimmetrica. Tutte azioni preventive e repressive, visto che mi giunge voce del saffismo dai lupanari di lusso estesosi anche al di fuori, in ambienti depravati e sfacciatamente volgari, il tribadismo frequente anche fra le donne maritate. Le prostitute vivono spesso nude, in continuo contatto fra loro: due, tre nello stesso letto.

Ricordiamoci che Le donne sottratte al controllo sociale familiare diventano agenti di caos e corrompono le altre donne e se cresce l’erosione del controllo sociale la criminalità e la follia femminili si avvicinano agli standard maschili.


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