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Intervista a Valdo Spini

membro dell’Ufficio di presidenza della direzione nazionale dei DS, ed ex vicesegretario nazionale del PSI è uno dei firmatari della mozione “A sinistra per il socialismo europeo” che ha tra i presentatori nazionali Fabio Mussi, Cesare Salvi e Fulvia Bandoli.

di Enzo Maddaloni - giovedì 15 febbraio 2007 - 3165 letture

Ho raggiunto a telefono Valdo Spini membro dell’Ufficio di presidenza della direzione nazionale dei DS, ed ex vicesegretario nazionale del PSI è uno dei firmatari della mozione “A sinistra per il socialismo europeo” che ha tra i presentatori nazionali Fabio Mussi, Cesare Salvi e Fulvia Bandoli.

A parte dichiarargli la mia intenzione “pubblica” di adesione alla mozione “A sinistra per il Socialismo Europeo”, (dichiaratamente di parte) che si propone con più chiarezza di costruire una forza del Socialismo Europeo in Italia, ho condiviso con lui e tanti altri compagni quanto i DS in questi anni non sono stati capaci di fare con il necessario impegno e la necessaria coerenza questo percorso e come al solito ripropongono la vecchia logica di "potere fine a se stesso" del compromesso storico "catto-comunista", senza parlare, sul piano strettamente gestionale, dell’esperienza di "governo" qui in Campania degli ultimi 10 anni.

Lui mi ha inviato una sua intervista uscita il 14 febbraio sull’Unità (rilasciata al giornalista Andrea Carugati) che polemizza con Del Turco. E rivolge un appello al segretario dello Sdi Boselli: resti con noi, oltre a darci alcune indicazioni sulle motivazioni di fondo che caratterizza la mozione "A Sinistra per il Socialismo Europeo".

”Mi meraviglio che un socialista non difenda il partito del socialismo europeo». Polemizzando con lo stesso Del Turco, che ieri (13 Febbraio c.a.) a l’Unità ha manifestato l’intenzione di partecipare alla fase costituente del Pd da socialista, ma senza fare della sua identità un «totem» per quanto riguarda la collocazione internazionale.

"Del Turco chiama chi come me ha scelto 10 anni fa di puntare sui Ds come forza italiana del socialismo europeo "compagni di strada": rifiuto questa definizione, la scelta che abbiamo fatto allora puntava a trasformare la più grande forza della sinistra italiana nel riferimento italiano del Pse. Questo, hanno significato la rosa e la dicitura Pse nel simbolo: è sbagliato immiserire questa scelta. Questa forza c’è. È la ragione per cui oggi ci opponiamo al Pd per come si delinea anche nel manifesto dei 12».

C’è scritto che il nuovo partito darà vita col Pse a un «nuovo campo».

«Non capisco cosa significhi stare nel campo... Non c’è giustificazione per questa scelta di non aderire: ai vertici del Pse ci sono fior di cattolici, da Jacques Delors a Antonio Gutierrez. Non si esce da qualcosa con il semplice auspicio di entrare in qualcosa che ancora non c’è. Per creare nuove alleanze si deve partire dal Pse, non uscirne. A Oporto anche il presidente dei Democratici Usa Howard Dean si è unito alla foto di gruppo con tutti i leader... Dopo Oporto Fassino e D’Alema dovevano sospendere il processo del Pd fino a una risposta positiva della Margherita sul Pse».

Non c’è troppa rigidità: socialismo o niente?

«Magari ci fosse, ma non la vedo. Sconcerta invece la facilità con cui certi ex comunisti pensano di passare dal Pse al partito democratico: tre identità in una vita mi sembrano un po’ troppe...».

In Europa le famiglia politiche evolvono?

«Infatti i partiti socialisti hanno saputo cambiare, anche accogliendo alcune istanze del centro, senza però rinnegare la loro origine. In Italia invece si vuole andare al centro e sperare che poi la sinistra segua. Nel manifesto ci sono le radici cristiane che non stanno neppure nella Costituzione europea; quelle cristiane e quelle illuministe. Spariscono solo quelle socialiste, con una forzatura che ha una sola ragione: una inaccettabile volontà di egemonia politica nei nostri confronti».

Cosa pensa di un eventuale partecipazione dello Sdi al Pd?

«Sono a un bivio: inserirsi nel Pd o discutere con noi della costruzione del partito del socialismo europeo in Italia. A Boselli lancio un appello perché stia con noi. Quanto al congresso Ds spero che si parli anche del manifesto dei saggi: ci aiuta a fare chiarezza, almeno si sa su cosa siamo chiamati a scegliere».

Nel corso della telefonata, Valdo Spini ha approfondito inoltre la questione centrale del problema.

“In realtà la costruzione di una forza del Socialismo Europeo in Italia è necessaria per rafforzare la coalizione del centrosinistra la cui vita è contrassegnata da una continua dialettica tra “riformisti” e “radicali” senza non c’è socialismo ed il Partito Democratico cancella questa storia.

C’è quindi un’alternativa di linea politica in questo congresso?

"La linea che proponiamo è di prendere sul serio il nome di Partito del Socialismo Europeo e di farne la caratteristica identitaria del partito. Se vinceremo il congresso, convocheremo una Assemblea Costituente per il Socialismo Europeo in Italia, aperta a tutte le forze della diaspora socialista e della sinistra in Italia, a tutti i club, ai movimenti che ricercano un moderno partito di sinistra democratica nel nostro paese. Un’assemblea aperta che porremo all’insegna del rinnovamento e della riforma della politica e dei partiti.

A Boselli in particolare, che ha denunciato l’esistenza di manovre scissionistiche contro il suo partito, lo Sdi, rivolgiamo un invito molto aperto. Se vuole difendere il suo partito non si limiti a criticare le modalità di costruzione del Partito Democratico sarebbe invece molto positivo che Boselli e lo Sdi si rapportassero con il dibattito in corso su Partito Democratico e Partito del Socialismo Europeo scegliendo con chiarezza questo secondo.”

I Compagni che hanno sottoscritto la mozione “A sinistra per il socialismo europeo”, e sono già tanti in tutta Italia, sono consapevoli del fatto che la mancanza in Italia di un soggetto espressione della cultura, dei valori e della rappresentanza socialista costituisca una grave anomalia del nostro sistema democratico e che l’uso e l’abuso del termine “riformismo” sia ormai equivoco, privo di senso e non espressione della reale volontà di una presenza socialista; oltretutto la dichiarata decisione da parte della Margherita di tenere fuori il partito democratico dagli organismi del socialismo europeo ed internazionale rappresenta una ragione fondamentale di non condivisione del progetto proposto dalla segreteria, da Fassino.

Bisogna chiudere con una residualità della logica del “compromesso storico” dotando invece la democrazia italiana di una forza che lotta, in nome del socialismo, per l’allargamento della democrazia, una società giusta ed uno Stato pienamente laico.

Sembra molto strano che mentre in tutto il mondo, nella stessa europa ed il caso della Spagna è emblematico, le trasformazioni democratiche profonde della realtà sociale si legano all’iniziativa del socialismo che opera per via riformatrice con un metodo, sì, ma qualificato sempre come socialista, qui si vuole cancellare questa forza propulsiva di libertà."

Condividendo queste motivazioni si è costituito anche in Campania un gruppo di compagni che sosterranno la mozione “A sinistra per il socialismo europeo".

Infine, Aldo Spini ha lanciato un appello a tutti i militanti socialisti e più in generale tutta l’area socialista e laica interessata al socialismo europeo di parlare di questo tema e della necessità di mantenere in Italia un quadro di forze politiche di carattere europeo.

Per saperne di più si può consultare il sito: http://www.valdospini.it/


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