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La strage di via D’Amelio quindici anni fa

Tra il 18 e il 19 luglio 2007 a Siracusa e a Palermo sono previste diverse manifestazioni per ricordare il giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia

di Donatella Guarino - lunedì 16 luglio 2007 - 6234 letture

E’ tra Siracusa e Palermo che verrà ricordata la strage di via D’Amelio nella quale perdettero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta.

Era il 19 luglio 1992. Era una calda domenica di luglio. A Palermo, con l’esplosione di un’autobomba, la mafia consuma un altro dei suoi efferati crimini.

Ricordare per non dimenticare, commemorare perché i giusti continuino a vivere. Anche dopo una strage così.

Ricordare la disfatta di quel pomeriggio equivale a ricordare non solo Paolo Borsellino, la sua carriera di magistrato, la sua impronta data al pool antimafia. Significa anche ricordare tanti altri martiri come lui, altri che con lui hanno lavorato, hanno capito, hanno avuto paura: Giovanni Falcone, Rocco Chinnici, tanto per fare un paio di nomi.

Il 18 luglio, alle 20:30, a Siracusa nella Basilica di Santa Lucia al Sepolcro – in piazza Santa Lucia ,– ci sarà una veglia di preghiera. Come spiega Antonello Ferrara - responsabile diocesano del movimento lavoratori di Azione Cattolica nonché consigliere di circoscrizione dei DS al quartiere Santa Lucia a Siracusa e presidente della Commissione Commercio e Antirachet circoscrizionale – “Si è voluto cominciare qui in città una manifestazione, che idealmente continua a Palermo. Là, sempre il 18 luglio ma alle 23, si terrà una fiaccolata organizzata dagli Scout che partirà da via D’Amelio per finire nella chiesa di Sant’Ernesto, con un’altra veglia di preghiera”.

Altre attività raccordate a queste sono previste per il giorno dopo.

Il 19 luglio sono programmate una manifestazione in via D’Amelio e una conferenza voluta dall’Arci alla Biblioteca Comunale di Palermo, alla presenza di Manfredi – figlio del magistrato ucciso - e Rita Borsellino. A Siracusa, al parco Robinson di Bosco Minniti, l’Arciragazzi sta pianificando una festa mentre nell’Istituto Comprensivo di via Algeri si concluderà il progetto sulla legalità al quale ha lavorato l’associazione Libera.

Come si vede i ragazzi e i giovani sono impegnati in prima linea. E questo farebbe piacere al giudice Borsellino. Lui che curava moltissimo i contatti con le scuole, che era spessissimo presente a dibattiti e tavole rotonde per contrastare la cultura della prepotenza, dell’illegalità, della morte. Lui che era consapevole di quanto desse fastidio alla mafia della sua città, della sua terra.

Quando col tritolo fu fatto saltare in aria il giudice Falcone, suo caro amico e collega, Paolo Borsellino aveva capito – ancora una volta, ancora di più - che la sua vita era in pericolo. Aveva detto: “Devo fare in fretta, perché adesso tocca a me”.


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La strage di via D’Amelio quindici anni fa
16 luglio 2007, di : emanuele gentile

Mi sembra che ci rimangano:

01) Le solite manifestazioni di una stanca liturgia laica;

02) I professionisti dell’anti Mafia che si sono costruiti posizioni di privilegio.

Non solo la Mafia uccide, ma anche l’anti Mafia...

E Peppino Impastato continua a morire tutti i giorni...

La strage di via D’Amelio quindici anni fa
17 luglio 2007

Peppino Impastato è morto di mafia come Falcone e Borsellino, come Livatino e via dicendo (la lista sarebbe infinita).

Sono d’accordo con te che le celebrazioni servono a poco se poi anche nel nostro piccolo non facciamo nulla per vincere la mafia.

Basterebbe essere onesti nel lavoro ad esempio. La mafia vive di interessi e fin quando si continuerà ad anteporre il proprio interesse personale in maniera arbitraria rispetto ai giusti comportamenti sociali lo spirito mafioso sopravviverà.

LA MAFIA OLTRE LA MAFIA...
19 luglio 2007, di : Luigi Iovino |||||| Sito Web: NEGAZIONE DI GIUSTIZIA

19/07/07

Omaggio a Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Mauro de Mauro (Cugino di mia madre) e a tutti i caduti di mafia...

Paolo Borsellino, prima di essere ucciso, stava indagando sulla MAFIA oltre la mafia..., sul livello più alto..., stava toccando livelli insospettabili...;

...

La mafia oltre la mafia non bacia i santini... non ha rituali col sangue... non spara... demanda...

e ci gode...

La mafia oltre la mafia è pianta maligna che attecchisce gramigna nei pensieri dell’uomo...

e lo corrompe...

La mafia oltre la mafia non porta coppole, non grida, non...

La mafia oltre la mafia è l’omertà, l’omissione, è il non esserci quando DEVI ESSERCI... è il non fare quando DEVI FARE...

e il non spazzare se sei spazzino... è il non dare il documento se sei impiegato pubblico... e il non prendere provvedimenti se sei un politico... è il non arrestare se sei Carabiniere... è il non emettere sentenze se sei giudice...

La mafia oltre la mafia è lì, nei posti di POTERE... dove decidere, o meglio il NON DECIDERE...vale più di godere...

e hanno orgasmi infiniti...

La mafia oltre la mafia è pianta gramigna che attecchisce violenta nelle pubbliche amministrazioni...

Oddio..., con un pò di fantasia avrebbero potuto mettersi un dito nel culo... guardando dei porno...

Ma hanno scelto la mafia...

Qualcuno ha un diserbante efficace???

...

VI ASPETTO TUTTI AL V-DAY!!! - GRAZIE

LUIGI IOVINO

VIVA LA LIBERTA’, SEMPRE!!!

Il LUPO perde il pelo...
21 luglio 2007, di : Luigi Iovino |||||| Sito Web: ASSONANZE & SIMILITUDINI 002

ASSONANZE & similitudini...

Per la serie: “Il lupo perde il pelo…, ma non il vizio…”

FALCONE, GIOVANNI (1939-1992)

È il primo magistrato a rompere il muro di omertà che protegge la mafia. Prima di Falcone, l’organizzazione interna di Cosa Nostra è un mistero per tutti. Grazie alle rivelazioni di Tommaso Buscetta (1928-2000), viene svelato una struttura verticistica e piramidale.

Gli uomini d’onore (così si definiscono i mafiosi) sono organizzati in famiglie, governate da un capo-famiglia di nomina elettiva. Accanto a lui ci sono il sottocapo e i consiglieri, mai più di tre. Ogni famiglia si divide in gruppi di DIECI uomini detti DECINE, comandate da un capo-DECINA.

...

Per costituire alcuni circoli…, molto liberali…, molto pubblicizzati in questi giorni…, il numero minimo di iscritti richiesto… è di una DECINA…, ed hanno un capo, che adesso potremmo chiamare capocircolo…

A far proseliti sul territorio…, a diffondere il verbo…, mi consentano…, UOMINI DI PROVATA ESPERIENZA…

…MALPENSANTE??? - Sarà…, ma a pensar male ci si azzecca SEMPRE!!!