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Imane Khelif è la prima africana, la prima di un Paese islamico a vincere alle Olimpiadi

di Redazione - sabato 10 agosto 2024 - 322 letture

L’algerina Khelif, medaglia d’oro olimpica della boxe

Più forte delle pugili che ha sfidato e più forte delle polemiche che l’hanno coinvolta, l’atleta algerina ha vinto la finale con la cinese Liù Yang. Parigi è in festa, Algeri pure e attende il ritorno dell’olimpionica

Dopo giorni di polemiche, dopo il tritacarne che l’ha coinvolta, le dichiarazioni di atlete che sono finite anche sotto indagine del CIO per le affermazioni fatte nei suoi confronti, è arrivato il giorno, anzi, la notte del tripudio algerino al Roland Garros: Imane Khelif ha vinto la medaglia d’oro nella categoria 66 kg dei giochi olimpici di Parigi 2024. Nella finalissima - disputata sul ring allestito al centro del campo Philippe-Chatrier - la pugile algerina, al centro delle accuse e delle polemiche perché iperandrogina, ha battuto ai punti la cinese Liu Yang. Verdetto unanime dei cinque giudici: una doppia vittoria per la neocampionessa olimpica, che sul ring si è dimostrata più forte.

Una vittoria voluta, desiderata da tutto il popolo algerino, che ora attende il ritorno della sua beniamina per renderle gli onori da eroina della patria. Nel tempio della terra rossa del tennis, è stata già festeggiata da migliaia di connazionali, impazziti di gioia per il record di ori vinti in un’olimpiade, due (c’era già quello della ginnasta Kaylia Nemour) come nei giochi del centenario ad Atlanta.

Fin da diverse ore prima del match decisivo per l’assegnazione delle due medaglie più importanti dei pesi welter femminili, erano già tantissimi i tifosi di Khelif presenti nella zona del Roland Garros. All’interno, migliaia di bandiere bianco e verdi con la mezza luna rossa e migliaia di voci a intonare il nome di Imane, che, in verità, nei primi momenti dell’incontro contro la cinese ha mostrato alcuni segni di tensione. Ma in pochi secondi, spinta da un tifo assordante, l’algerina ha preso in mano le redini del match con Yang mai capace di impensierirla. Solo nella terza e ultima ripresa, la cinese ha provato l’assalto per mandarla ko (l’unica chance che le era rimasta per vincere il match), ma in questa olimpiade Imane è stata più forte di tutte le avversarie incontrate sul suo cammino e di tutte le polemiche del prima e del dopo match contro l’italiana Angela Carini, che ha abbandonato dopo 46 secondi perché un pugno le "aveva fatto malissimo".

Ne era nata una polemica politica con esponenti del governo italiano che avevano stigmatizzato quell’episodio, contrastando proprio l’iperandroginità dell’atleta algerina. Addirittura l’International Boxing Association, disconosciuta dal Comitato olimpico internazionale da diversi anni, interveniva offrendo all’atleta italiana l’equivalente che sarebbe stato pagato a lei se avesse vinto la medaglia d’oro. Una provocazione, rimandata al mittente dalla stessa atleta azzurra. E poi le polemiche dell’atleta ungherese che doveva sfidare Imane, che postava sui social il fatto che si sarebbe dovuta incontrare con un mostro. Anche in questo caso il CIO ha difeso l’atleta algerina.

Sembra passato tanto tempo, in realtà sono trascorsi solo pochi giorni da quelle polemiche: ora tutto questo è un ricordo. Imane Khelif, avvolta nella bandiera del suo paese, è in trionfo sulle spalle del suo allenatore. Quando tornerà per la festa in Algeria, al collo avrà la medaglia d’oro delle olimpiadi di Parigi 2024. E stanotte la capitale francese sembra un po’ l’Algeria per la festa dei connazionali di Imane Khelif nelle strade della Ville Lumière.

Fonte: RaiNews.


La notizia su al-Jazeera.



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