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Guatemala. Il potere ora è nelle mani dei cittadini

Si sono dimessi il presidente Otto Pérez Molina e sette ministri del governo. (Fonte: ActionAid.it/informati)

di Redazione - mercoledì 9 settembre 2015 - 3790 letture

Questa svolta tanto attesa è il risultato della protesta pacifica di tutta la popolazione, da mesi chiedeva con determinazione le loro dimissioni.

Martedì 1 settembre, il Congresso ha votato per ritirare al Presidente, l’immunità che gli avrebbe permesso di evitare il processo per il coinvolgimento in uno scandalo di corruzione e tangenti.

Dopo che le autorità giudiziarie hanno emesso un ordine di custodia nei suoi confronti, nella tarda serata di mercoledì la svolta: Perez Molina ha presentato le dimissioni.

"Gli eventi drammatici degli ultimi giorni dimostrano come cittadini non abbiano più paura di chiedere il cambiamento” - ha dichiarato Laura Hurtado, di Direttore ActionAid Guatemala. - “La gente ora è consapevole di essere in grado di esigere trasparenza e responsabilità dai propri leader. Il potere ora è nelle mani dei cittadini".

Per mesi, migliaia di persone provenienti da diverse zone del paese si sono riunite a Città del Guatemala, per chiedere le dimissioni di tutti gli alti funzionari governativi coinvolti nello scandalo. Le mobilitazioni di massa sono iniziate in aprile, quando il Comitato Internazionale Contro l’Impunità in Guatemala (CICIG) e il Pubblico Ministero competente hanno reso pubblico un rapporto, che denuncia il coinvolgimento di funzionari pubblici di alto livello in una frode fiscale sui dazi doganali.

I social media hanno fatto da cassa di risonanza per gli appelli alla mobilitazione e un movimento di protesta pacifica sempre più ampio ha cominciato ad attivarsi. In un paese tristemente noto per i suoi altissimi livelli di violenza, la natura pacifica delle mobilitazioni è un fatto di importanza eccezionale, che vogliamo sottolineare.

La prima grande manifestazione ha avuto luogo il 25 aprile, quando più di 30.000 persone si sono riunite nella Plaza Central di Città del Guatemala. Una dimostrazione di forza e capacità organizzativa che ha rappresentato un punto di svolta per il movimento.

Il messaggio era chiaro: il popolo ha consapevolezza e mezzi per ottenere il cambiamento.

Da quel giorno, sono più di 18 le grandi manifestazioni che hanno coinvolto la capitale e i copoluoghi regionali. Le dimissioni della Vicepresidente Roxana Baldetti, a maggio, sono stata la prima, netta vittoria del movimento popolare. Le organizzazioni di piccoli contadini e gli studenti hanno dato lo slancio a centinaia di migliaia di persone che, senza distinzione di religione, razza, colore o status sociale, hanno dimostrato la loro indignazione e espresso una inequivocabile e urgente richiesta di democrazia e cambiamento politico.

Quello che è successo in Guatemala dimostra la forza delle mobilitazioni pacifiche. Dopo questi avvenimenti, le aspettative per le elezioni generali programmate per domenica sono elevate.

Noi continueremo a chiedere il rispetto dei diritti umani, in particolare del diritto alle risorse naturali delle comunità rurali, dove i piccoli contadini vengono cacciati dalle loro terre, per fare spazio ai grandi latifondisti.


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