Ende / di Angelo Guida
Poesia tratta da: interZONE / di Angelo Guida. - Oakmond Publishing, 2023. - 158 p. - ISBN 978-3-96207-366-4
Ende
Non è la luce di Turrell.
Sono le labbra sdrucìte
e le sillabe grevi. L’onda
che ci sfigura, verso cui piega
lo sciàme inospitale delle perifrasi
interdittive. L’aria, l’aria blesa
da chi precipita i ricordi e traduce
segmenti polverosi in volute
(il sacro efflusso della profanazione).
È un mantra inesorabile
l’agnosìa dell’errore
che si ripete da Prinz-Albrecht-Straße
– passando per il binario 17 –
fino alla rarefazione dei giorni nostri
(il lavacro delle esitazioni deterge anche le ossa).
Profili, profili bassi, seppur fatti di lettere,
nur Stücke [1] – per gli aguzzini –, vagavano
nell’interregno disimparando a parlare.
Idealizzandosi, al riflusso della marea,
per non inclinare al suono della mano sola
(il suono della mano che ignora).
Vibrava il dubbio nei nuclei del kaddish
mentre il mondo veniva condensato
in una formula – il nuovo tetragramma.
Dopo la catastrofe, i femori
furono ripuliti con cura affinché
la fine non ci sorprendesse più
meditabondi e inerti – zèugmi
e nèumi affastellati
......................in un angolo morto.
La fine che arriva sempre in bianco e nero,
indif-fe-ren-te, im-man-ti-nen-te.
Pubblichiamo per gentile concessione dell’Autore, in occasione della Giornata della Memoria 2024. La raccolta è edita da Oakmond Publishing
Su Angelo Guida vedi anche: Poesia è politica (14): Nostra oscura disfatta / di Alessandra Calanchi
[1] «Wie viel Stück?. Quanti pezzi, chiese alla fine dell’appello il maresciallo delle SS al caporale. Seicentocinquanta, fu la risposta. Uno di questi pezzi si chiamava Primo Michele Levi. L’alba del 22 febbraio del 1944 li colse come un tradimento. Furono caricati sui torpedoni e scaricati alla stazione di Carpi per poi salire su dodici vagoni verso Auschwitz» (Emilio Marrese, Gifuni legge Levi nel campo dove tutto iniziò, La Repubblica 22.2.2019, p. 42).
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