Maria Soledad Rosas
Maria Soledad Rosas
Anarchica suicidatasi la mattina di Sabato 11 luglio
1998 a Benevagienna, una comunità collegata al gruppo Abele in
cui scontava gli arresti domiciliari, essendo sotto inchiesta
con l'accusa di ecoterrorismo, per episodi sugli attentati in
Val di Susa ai cantieri dell'Alta Velocità. Lei e il suo ragazzo,
Edoardo Massari, suicidatosi in carcere lo scorso 28 marzo, erano
sotto inchiesta soprattutto per due episodi: il lancio di una
molotov nei pressi del nuovo palazzo di giustizia; il furto e
l'incendio nel Municipio di Caprie, un paese della bassa valle.
"Episodi che non sono in rapporto con i 15 attentati ma che fanno
scattare, nella notte tra il 3 e il 4 marzo, l'irruzione nel centro
sociale di Collegno dove Pellissero [dei tre l'unico vivo], Rosas
e Massari vengono arrestati"
"Maria Soledad Rosas, figlia di un ricco commerciante
di Buenos Aires, era giunta in Italia all'inizio del '97 ed aveva
lavorato in un albergo di Novara. A fine estate aveva conosciuto
Edoardo Massari e nell'autunno aveva cominciato a frequentare
i centri sociali torinesi. Anche per il breve periodo di permanenza
in Italia non poteva essere certo lei la responsabile della catena
di attentati in Val Susa. I magistrati torinesi infatti l'accusavano
solo di alcuni episodi minori ma ipotizzavano che il gruppo dei
tre anarchici fosse in qualche modo collegato alla sigla dei "Lupi
grigi" che aveva firmato due delle quindici azioni nella valle.
Il collegamento era dovuto al ritrovamento, sull'auto di Pellissero,
di un pacco di volantini inneggianti alla fantomatica organizzazione"
"Si è suicidata la mattina di un sabato, come Edoardo,
con un cappio al collo. L'hanno trovata alle 6,30 di ieri appesa
al un lenzuolo nel bagno della cascina di Benevagienna[…] Come
Edoardo Massari non ha lasciato messaggi scritti. Ha lasciato
la sua disperata protesta: un corpo senza vita" Lunedi scorso
la procura della repubblica di Torino aveva chiesto il suo rinvio
a giudizio per i due episodi minori, provvedimento che le era
stato notificato nella cascina "Ma ancora Martedi scorso la ragazza
aveva incontrato don Luigi Ciotti, il fondatore del gruppo Abele:
'Mi aveva chiesto […] se era possibile trovare un lavoro fuori
dalla cascina. Mi sembrava una persona che avesse voglia di vivere
e lottare" "chi aveva incontrato la ragazza recentemente racconta
di una persona estremamente sicura di sé, forse troppo. Forse,
raccontano era una facciata, una maschera per farsi coraggio.
Non resta che spulciare negli archivi per rinvenire spezzoni di
spiegazione. Come quella frase che Soledad avrebbe detto il giorno
dei funerali di Edoardo: "Ci rivedremo presto" (Da "Il manifesto"
p.13, domenica 12 luglio, articolo di Paolo Griseri dal titolo
"Morte di un'anarchica- Maria Soledad si è uccisa").
Sherazade
5: Galleria del Novecento
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