Camille
Paglia
Camille Paglia
Intervista di Anna Di Lello su Marie Claire di Settembre
'98, pp.199-204 "Dalla pubblicazione nel '90 del suo primo libro
(Sexual Personae, Einaudi), Camille si è imposta come la critica
più spietata del femminismo e la contestatrice più informata e divertente
della cultura popolare. Ma continua a restare ai margini dell'establishment
intellettuale, con un incarico all'Università delle Arti di Philadelphia.
E' considerata invece una sorta di guru negli ambienti omosessuali,
ed è la leader di un piccolo culto della personalità, raccolto attorno
alle sue rubriche sulla rivista on line Salon e alle comparse televisive
[…] Le femministe […] 'Hanno reso le donne tutte vittime. E hanno
oscurato il potere che invece le donne hanno, ovviamente non nella
sfera sociale e politica, ma in quella sessuale'[…] 'Il femminismo
continua a definire il potere come potere politico. Invece la complessità
delle relazioni tra i sessi è enorme' […] Non è certo una conservatrice
ma detesta il perbenismo del pensiero progressista americano, specialmente
nella forma espressa dalle élite intellettuali. Suo padre era un
insegnante, il primo in una famiglia di immigrati ad andare all'Università
grazie alle borse di studio per i reduci di guerra. E il mondo intellettuale
di Camille resta radicato nel senso comune della gente modesta.
[…] Il femminismo non ha capito l'importanza dell'unità familiare.
'ormai i sessi non esistono più sono diventati costruzioni di genere.
Si è fatta tabula rasa della biologia, è come se gli ormoni non
esistessero. […] Come puoi insegnare gli women studies senza una
base scientifica?' L'omosessuale Camille non crede che si nasca
gay. Di giorno viviamo una vita apollinea […] e quindi è importante
essere dionisiaci di notte, aumentare cioè la dose di libidine".
Sherazade
5: Galleria del Novecento
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