Philippe Sollers

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Philippe Sollers


Tra i più influenti autori francesi è Philippe Sollers. Nato a Bordeuax nel 1936, si laureò in scienze economiche. Ha sposato la psicoanalista Julia Kristeva. Ha passato gran parte della sua vita a Paris, con lunghi soggiorni a Venezia.
Esordì in letteratura nel 1957 con il racconto La sfida (Le défi), accolta entusiasmaticamente da Luis Aragon e da François Mauriac. Seguirono alcuni romanzi a sfondo autobiografico, tradizionalmente impostati sull'analisi psicologica. Tra essi: Una curiosa solitudine (Une curieuse solitude, 1958), Il parco (Le parc, 1961). Fu tra i fondatori della rivista «Tel Quel» nel 1960, affiancando l'attività di fiction a quella di critico: in questo campo si è mostrato più interessato alla genesi dell'opera all'interno della coscienza dell'autore che all'opera in sé. Nel 1983 è fondatore della rivista «L'Infini». Nel corso degli anni '70 si è orientato verso uno sperimentalismo sempre più avanzato nel campo linguistico e psicoanalitico. Ha pubblicato Leggi (Lois, 1972), H (1972), Paradiso (Paradis, 1980), opere che si distinguono per la loro complessità e arditezza tecnica. In "Paradiso" usa frammenti derivanti dalle più disparate forme di comunicazioni, dalla pubblicità alle filastrocche, nella ricerca di più alte libertà espressive. Del 1983 è Donne, con cui scandalizzò gli ambienti culturali francesi, e che segnò unja svolta nella sua scrittura e nelle sue posizioni politiche. Sollers ufficializza il suo addio all'avanguardia e al marxismo, sbeffeggiando i letterati scomodi del tempo: Moravia (= Malmora), Lacan (= Fals), Barthes (= Werth), Althusser (= Lutz) ecc. Il romanzo destò la reazione degli sbeffeggiati: Moravia rimandò indietro la copia del romanzo che Sollers gli aveva spedito senza neppure aprire il pacco. "Donne" è un romanzo erotico- filosofico, un trattato romanzesco sull'evoluzione della specie femminile alle soglie del XXI secolo. Decine di coiti e accoppiamenti costruiscono una specie di itinerario ascetico, il sesso senza limiti diventa lo strumento per svelare i rapporti uomo-donna; la libertà erotica del protagonista del romanzo diventa arma di resistenza nei confronti dei propugnatori del Nuovo Ordine. Il protagonista è un romanziere americano che vive a Paris, confida le sue avventure allo stesso Sollers: è una serie di personaggi femminili, incontrati tra New York, Paris, Venezia, Firenze, Roma, Barcellona, Gerusalemme. Non mancano personaggi femminili positivi: Ysia la diplomatica cinese, Louise la clavicembalista veneziana, ma in genere sono caricature. Il giornalista tenta anche di scrivere un romanzo che illustri la Verità fondamentale, che cioè «il mondo appartiene alle donne, cioè alla morte», ma deve aggirare i tranelli che gli tende una rete multinazionale di organizzazioni femministe. Licenziato dal suo giornale, l'americano scopre la necessità di tornare a vivere oltreoceano, mentre in Europa avanzano crisi di regime, terrorismo, ondate di antisemitismo. Narrata in uno stile che può ricordare a volte Céline, una specie di 'pensiero ad alta voce', raffiche di immagini brevi che illustrano il concatenamento delle idee, la storia diventa spesso pretesto per ampie digressioni: sul ruolo dell'arte e della letteratura, sulla religione, sulla psicoanalisi, sul mondo dei mass-media. Pagine su Picasso e le "Demoiselles d'Avignon", su Flaubert e "Madame Bovary", su Melville, su Bukowski; e con ritratti al vetriolo di due coppie allora celebrei dell'intellighenzia francese: Sarte e de Beauvoir, e Louis Aragon e Elsa Triolet. Tutta la storia di un quarto di secolo è messa a nudo, con una ironia spietata nei confronti dei chierici e dell'industria culturale. Seguirono Ritratto di giocatore (Portrait du joueur), La Festa a Venezia (La Fête à Venise), Cuore assoluto storia di uno specialista di Alighieri a cui una grande rete statunitense chiede di adattare la "Commedia" in tv, progetto che si rivela impossibile e viene abbandonato per essere ripreso poi da una emittente giapponese: il tema è l'impossibilità a fare merce dell'opera d'arte. Il segreto (Le secret) sull'attentato al papa Giovanni Paolo II.
Sollers è stato tra i dominatori della scena letteraria francese negli ultimi 30-40 anni del secolo. Provocatore, rivoluzionario del pensiero, partito dal marxismo è approdato a un papismo controriformista. Nemico delle mode culturali e delle cricche accademiche, capace di esaltare nello stesso tempo il marchese de Sade e l'enciclica "Veritatis splendor" di papa Giovanni Paolo II. Detentore di un concetto rigorosissimo della sua indipendenza, e dell'autonomia dell'arte da ogni forma di potere: ha sciolto «Tel Quel» appena avvertì i sintomi di nascita di una "scuola sollersiana". Ha tenuto una rubrica fissa, una volta al mese, sul supplemento libri di «Le Monde», in cui ha dato stimolanti riletture di autori (filosofi e letterati) del passato.


© Antenati - 1994-1997


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