Nathalie Sarraute

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Nathalie Sarraute


Nathalie Sarraute nacque a Ivanovo [Voznesensk, Russia] nel 1902, si trasferì in Francia fin dall'infanzia, di professione avvocato. Ha esordito con la raccolta di brevi prose Tropismi (Tropismes, 1938): la parola «tropismi», tratta dal linguaggio della biologia vegetale, è riferita a quell'universo di impulsi che spingono un essere a passare in pochissimi istanti da un sentimento al suo contrario. Questi scritti si propongono come «esercizi di critica» verso i luoghi comuni della narrativa tradizionale, in nome di una rigorosa consapevolezza della scrittura. Opera successiva di Sarraute fu il racconto Ritratto di un ignoto (Portrait d'un inconnu, 1949), ristampato nel 1957 con una prefazione di Sartre. Qui Sarraute precisa la natura del suo rifiuto del realismo e, in generale, di ogni forma di rappresentazione «oggettiva», opponendo agli impianti totali e rassicuranti i movimenti incerti e contraddittori della «sottoconversazione», del monologo ininterrotto e disarticolato.

Con la pubblicazioni di alcuni saggi sulla tecnica narrativa, pubblicati nel volume "L'età del sospetto" (L'ère du soupçon, 1956) è entrata a far parte dell'école-du-regard, a fianco di Robbe-Grillet, Butor, C. Mauriac, pur rivendicando una personale autonomia. Certamente vicina agli autori dell'école-du-regard nella critica alla logica del "personaggio", Sarraute ha tentato ipotesi narrative distinte, tese soprattutto a restituire il «flusso senza fine» della vita reale.

Nei testi successivi Sarraute scivola a volte nelle forme tradizionali della satira di costume: Il planetario (Le planetarium, 1959), Il silenzio e la menzogna (Le silence et la mensonge, 1967), Tra la vita e la morte (Entre la vie et la mort, 1968), ...dicono gli imbecilli (...disent les imbéciles, 1976), L'uso della parola (L'usage de la parole, 1980).

Per il teatro ha scritto: La menzogna (La mensonge, 1967), Il silenzio (Le silence, 1967), Isma (1975), E' bello (C'est beau, 1975), Lei è là (Elle est là, 1980). Autobiografico è Infanzia (Enfance, 1982).


© Antenati - 1994-1997


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