Mario Vargas Llosa
Mario Vargas Llosa è nato a Arequipa [Perù]
il 28 marzo 1936. Laureatosi a Lima, vinse un dottorato a Madrid
e si trasferì in europa. Visse a lungo tra Prais,
London e Barcellona, collaborando a diversi giornali. Il
successo avuto con "La città e i cani"
(1963) gli permise di dedicarsi a tempo pieno all'attività
letteraria. Ha svolto il mestiere di conferenziere, girando
il mondo, ottenendo ovunque premi e riconoscimenti. Nel
1990 è stato candidato in Perù per le elezioni
presidenziali, uscendone sconfitto. Nel 1993 prende la nazionalità spagnola. Nel 2010 ha vinto il premio Nobel per la letteratura.
In La città e i cani (La
ciudad y los perros, 1963), ha descritto la vita, fatta
di ambiguità e perversioni, che si svolge all'interno
di una scuola militare.
Ne La Casa verde (1965) scrive
sul contrasto tra due comunità, quella di un gruppo
di abitanti della giungla peruviana e quella degli abitanti
di una città.
Conversazione nella cattedrale
(Conversación en la catedral, 1969) è un romanzo
politico, in cui Vargas Llosa ricorre alla tecnica degli
scarti temporali e del montaggio cinematografico.
Pantaleone e le visitatrici (Pantaléon
y las visitadoras 1973) è un romanzo comico.
La zia Julia e lo scribacchino
(La tía Julia y el escribidor, 1977) è la
storia di un manipolatore di romanzi d'appendice che finisce
per mescalare in forme deliranti vicende e personaggi.
La guerra della fine del mondo
(La guerra de la fin del mundo, 1981) è un romanzo
mitico-politico in cui rievoca una rivolta messianica avvenuta
realmente in Brasile nell'Ottocento. La
Storia di Mayta (La historia de Mayta, 1985) è
sulla vita di un rivoltoso massimalista.
Altri titoli della sua abbondante produzione: I cuccioli
(1967), L'orgia perpetua (1975), Chi ha cciso Palomino Molero?
(1986), Il narratore ambulante (1987), Elogio della matrigna
(1988), Il caporale Lituma sulle Ande (1993), I quaderni
di don Rigoberto (1997), La festa del caprone (2000).
Vargas Llosa è stato anche saggista: ha scritto
libri su Garcia Marquez (1971), e su Flaubert (1975), che
considera tra i suoi autori preferiti. "La verità
delle menzogne" (1990).
Contesto
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