Arnulf Øverland

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Arnulf Øverland

Arnulf Øverland era nato a Kristiansund il 27 aprile 1889 (morì a Oslo nel 1968). Influenzato soprattutto dalla cultura tedesca, esordì con raccolte di tono decadente: La festa solitaria (1911), I cento violini (1912). Dopo la guerra e dopo la rivoluzione russa si convertì al comunismo e cominciò a scrivere poesie di vigoroso impegno civile e di violenta critica alla società: Pane e vino (1919), La montagna azzurra (1927). Accanto a queste sono anche liriche di tono più universale: Le tavole della legge (1929).
Quando la Norvegia fu invasa dai nazisti, incitò alla resistenza: Parole serie al popolo norvegese (1940). Fu deportato in campo di concentramento. Distaccatosi dal comunismo alla rivela zione dei crimini stalinisti, Overland, onorato ormai come poeta nazionale, non attenuò il suo impegno, anche come narratore drammaturgo e saggista.
Scese in campo nella polemica letteraria a difesa della tradizione, contro le tendenze dei giovani poeti moderni. Le ultime raccolte poetiche riscoprono i temi dell'infanzia: Sul monte Nebo (1962), I minuti della vita (1965).

Contesto

Nord europa tra le due guerre

 


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