David
Bergelson
David Bergelson
Nato a Ochrimovo (Ucraina) nel 1884, esordì
molto presto con racconti in russo, ebraico e jiddish, ma dal
1909 si dedicò esclusivamente alla letteratura jiddish
in cui si affermò come scrittore di rilievo con il romanzo
Dopotutto (Nokh Alemen) che descrive il declino della borghesia
ebraica nei paesi dell'Ucraina.
Dopo la rivoluzione di novembre fondò
con altri scrittori la Jidishe Kultur Lige, e si oppose a una
concezione partitica e strumentale dell'arte. Nel 1920 si recò
a Berlin e lavorò al giornalismo jiddish. Viaggiò
a lungo negli Stati Uniti e in europa manifestando un impegno
politico che lo portò a dichiararsi scrittore sovietico
e a stabilirsi (1934) a Mosca.
Nel 1932-1936 pubblicò il grande romanzo,
in parte autobiografico Presso il Dnepr (Baym Dnieper), affresco
sugli ebrei dell'Ucraina. Dal 1941 fu membro del comitato antifascista
ebraico. Nel 1947 pubblicò un volume di racconti di guerra,
Nuove rappresentazioni (Naye Dersteylungen). Due anni dopo, nel
1949, fu arrestato con altri scrittori jiddish, tra cui P. Markish,
e fucilato nel 1952 con molti esponenti della cultura jiddish
sovietica. Morto Stalin fu riabilitato e le sue opere complete
vennero pubblicate in URSS nel 1961.
Oggi, nonostante le sue concessioni al realismo
socialista, è considerato uno dei maggiori scrittori jiddish
del secolo, so prattutto per la singolarità del suo stile,
complesso e allusivo e ricco di peculiarità.
[1997]
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