La
Germania nel 1890-1917
La Germania nel 1890-1917
Anche in Germania è il fenomeno
dell'isolamento degli intellettuali rispetto all'opinione pubblica.
Si consolidano le strutture della società industriale,
si accentua lo sgretolamento delle ideologie, si delineano nuove
contraddizioni: i fautori della lotta operaia intensificano gli
sforzi per la codificazione del marxismo in senso scientista;
la tradizionale visione psicologica dell'uomo è rivoluzionata
da Freud; la scienza fisica sono sottratte, grazie ad Einstein
e alla meccanica quantistica, al meccanicismo positivistico e
valutate nella loro essenza logico-matematica. Con la psicanalisi
di Freud, il positivismo, il nuovo relativismo di Einstein, la
cultura austriaca giunge al culmine di una civiltà che
in un decennio sarà spazzata via dalla guerra e dal nazismo.
Sul piano letterario perdura la moda del
naturalismo. Gerhart Hauptmann (1862\1946)
assume contenuti sociali ma senza riuscire a penetrare davvero
i nuovi problemi. Al mondo piccolo-borghese si rivolge Otto
Ernst.
Certo spazio ha in Germania l'idealismo classicista, di cui
il massimo rappresentante fu Paul Ernst,
con una forte carica tradizionalista e conservatrice.
A un'atmosfera di sogno e di mistero rimadano certe cose teatrali
di Herbert Eulenberg.
L'estetismo poetico
Nel campo della poesia si trascende la fenomenologia
sociale per cercare di rappresentare i momenti della nevrosi in
costellazioni di simboli: Stefan George,
Rainer-Maria Rilke, Hugo
von Hofmannsthal, decadendo con gusto liberty al decorativismo.
L'espressionismo
Una rivolta si realizza con l'espressionismo,
nel campo del teatro, soprattutto grazie a Frank
Wedekind, i cui effetti si fa ranno sentire nel periodo tra
le due guerre, con drammaturghi co me George Kaiser, Ernst Toller
ecc. che tentano di avviare un rapporto con un più ampio
pubblico, usando anche gli stimoli culturali del decadentismo.
Fino a Brecht. Una parabola inversa descrive invece Christian
Morgenstern, che da forme espressioniste e grottesche approda
a appesantimenti antroposofici.
All'umorismo rimanda Ludwig
Thoma, giornalista (diresse il Simplicissimus) con i suoi
bozzetti bavaresi.
[1997]
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