Romain
Rolland
Romain Rolland
Nato
a Clamecy [Nièvre] nel 1866, cultore di filosofia, lette
ratura e musica, insegnò storia dell'arte all'École
normale supÉrieure, e storia della musica alla Sorbona.
Allo scoppio della guerra, Rolland fece scalpore con l'articolo
pacifista Al di sopra della mischia (Au-dessus de la melÉe,
1914). Nel 1915 gli fu dato il nobel
per la letteratura con una motivazione che sottolineava l'importanza
del suo credo nella fratellanza umana. Morì a VÉzelay
[Yonne] nel 1944.
Nei «Cahiers de la quinzaine» di Charles
Péguy , iniziò la pubblicazione del suo romanzo
più famoso, Jean-Christophe , che raggiunse i dieci volumi
(1904-1912). Si tratta di una sterminata e simbolica biografia
di un immaginario musicista renano, che abbandona la sua terra
per vivere a Paris. Deluso dalla fatuità della cultura
francese, se ne allontana. La descrizione del mondo intellettuale
europeo di fine secolo vi è confrontata con temi ideali
tipici di Rolland: il culto della sincerità, l'esaltazione
dell'azione eroica. Parallela alla stesura del megaromanzo è
la sua attività di saggista nel campo musicologico: "Vita
di Beethoven" (Vie de Beethoven, 1903), "Musicisti di un tempo"
(Musiciens d'autrefois, 1908), la monografia in sette volumi su
"Beethoven" (1928-1957).
Nel 1919 pubblicò il romanzo Colas
Breugnon , storia di un ar tigiano borgognone del XVII secolo
che, tra gli orrori della guerra, riesce a mantenere intatto il
suo amore per gli uomini. Nello stesso anno promosse una "Dichiarazione
di indipendenza dello spirito", che fu sottoscritta tra gli altri
da Einstein, Gor'kij, Bertrand Russell, Croce.
Nella cultura un po' anacronistica e accademica
di Rolland, è il culto del genio isolato, e il cosmopolitismo
democratico. Egli esaltò allo stesso modo Michelangelo
Buonarroti e Tolstoj. Mani festò simpatie per la rivoluzione
sovietica e per la non-violenza gandhiana. Negli ultimi anni,
caratterizzati dalla sua presa di posizione contro il nazismo,
pubblicò una specie di diario, Il viaggio interiore (Le
voyage intÉrieur, 1943).
Le motivazioni del premio nobel: "as a tribute
to the lofty idealism of his literary production and to the sympathy
and love of truth with which he has described different types
of human beings".
Francia 1890-1917
[1997]
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