Anatole
France
Anatole France
Si chiamava François-Anatole Thibault,
ma divenne famoso con lo pseudonimo di Anatole France. Nacque
a Paris nel 1844, figlio di un libraio Parisno, visse dapprima
di impieghi editoriali, poi divenne bibliotecaro presso il senato.
Collaborò attivamente a quotidiani e riviste. Nel 1896
fu eletto all'Académie française. Innocentista durante
il processo Dreyfus, si accostò alla vi ta politica e fu
tra gli ispiratori delle leggi per la laicizza zione della scuola
pubblica. Dopo la rivoluzione russa del 1917, si dichiarò
a favore delle idee comuniste. Nel 1921 ricevette il nobel
per la letteratura. Morì a Saint-Cyr-sur-Loire nel 1924.
L'esordio di France avvenne con alcune poesie
inserite nel «Parnasse contemporain» del 1871. Poco dopo uscirono
i Poemi dorati (Les poèmes dorés, 1873) dedicati
a Leconte de Lisle.
Presto prevalse la sua maggiore attitudine
per la prosa. Prima con due racconti, Jocaste e il gatto magro
(Jocaste et le chat maigre, 1879) per cui ebbe gli elogi di Flaubert,
e poi con il romanzo Il delitto di Sylvestre Bonnard, membro dell'Institut
(Le crime de Sylvestre Bonnard membre de l'Institut, 1881), satira
del mondo accademico. Protagonista dei due episodi del libro è
un appassionato bibliofilo. Nel primo episodio, Bonnard aiuta
la giovane vedova e l'orfano di un povero venditore di almanacchi.
Passano molti anni, il vecchio studioso è alla ricerca
di un prezioso manoscritto della "Leggenda aurea". Un giorno se
lo vede arrivare in dono: glielo manda una misteriosa principessa:
è la vedova da lui soccorsa tanto tempo prima. Nel secondo
episodio Bonnard affronta rischi e peripezie di ogni tipo per
farsi riconoscere la tutela di una giovane, Gianna, nipote di
Clementina, il grande amore infelice della sua gioventù.
Per darle una dote si rassegna addirittura a vendere i suoi diletti
libri. Ma prepa randone, nottetempo, l'elenco, non sa rinunciare
a sottrarre al cuni esemplari, i più amati, alla dote della
pupilla: questo è il delitto di Sylvestre Bonnard, uomo
di specchiata probità.
Il suo primo grande successo lo ebbe con
Thaïs (1890), rievocazione di un torbido e decadente mondo
alessandrino. Del 1893 sono tre opere come Le opinioni di Jérôme
Coignard (Les opinions de Jérôme Coignard), La tragedia
umana (L'humaine tragédie), e La rosticceria della regina
Piedoca (La rôtisserie de la reine Pédauque) ambientato
in una pittoresca Paris tardo- settecentesca. Il giglio rosso
(Le lys rouge, 1894) è un racconto d'amore e di mondanità
ambientato tra Paris e Firenze. Seguirono una serie di quattro
romanzi, raccolti con il titolo di "Storia contemporanea" (Histoire
contemporain), e che segnano la maturità dei mezzi espressivi
di France e l'acuirsi dell'inte resse per i temi sociali e politici:
L'olmo del viale (L'orme du mail, 1897), Il manichino di vimini
(Le manniquin d'osier, 1897), L'anello d'ametista (L'anneau d'améthyste,
1899), e Monsieur Bergeret a Paris (Monsieur Bergeret à
Paris, 1901).
All'inizio del secolo apparvero L'affare
Crainquebille (L'affaire Crainquebille, 1901), Opinioni sociali
(Opinions sociales, 1902), e Storia comica (Histoire comique,
1903). Tra le opere dell'ultimo periodo sono da ricordare la vivida
e spregiudicata La vita di Jeanne d'Arc (Le vie de Jeanne d'Arc,
1908), il racconto allegorico-satirico L'isola dei pinguini (L'île
des pingouins, 1908), il romanzo storico Gli dei hanno se te (Les
dieux ont soif, 1912) dove il clima della rivoluzione francese
è ricostruito alla luce dell'avversione al fanatismo e
dell'amore per la tolleranza tipici di France. Importante anche
La rivolta degli angeli (La révolte des anges, 1914). Dopo
la guerra del 1914-1918, che lo disorientò profondamente,
pubblicò ancora Il piccolo Pierre (Le petit Pierre, 1918),
e La vita in fiore (La vie en fleur, 1922).
France fu uno scrittore di raffinata cultura
e di superba ele ganza. Nasconde sotto le vesti di un ironico
scetticismo, di un amabile disincanto e di un facile e indulgente
epicureismo, la sua profonda partecipazione ai drammi dell'uomo
moderno e il suo impegno in difesa della dignità umana.
Estrema incarnazione dello spirito razionalista francese, la sua
opera ebbe scarsa influenza sugli sviluppi posteriori della letteratura
moderna.
Le motivazioni del premio nobel: "in
recognition of his brilliant literary achievements, characterized
as they are by a nobility of style, a profound human sympathy,
grace, and a true Gallic temperament".
Bibliografia: Anatole France
Les poèmes dorés (1873)
Jocaste et le chat maigre (1879)
Le crime de Sylvestre Bonnard, membre de l'Institut (1881)
Thaïs (1890)
Les opinions de Jérôme Coignard (1893)
L'humaine tragédie (1893)
La rôtisserie de la reine Pédauque (1893)
Le lys rouge (1894)
L'orme du mail (1897)
Le mannequin d'oisier (1897)
L'anneau d'améthyste (1899)
Monsieur Bergeret à Paris (1901)
L'affaire Crainquebille (1901)
Opinions sociales (1902)
Histoire comique (1903)
La vie de Jeanne d'Arc (1908)
L'île des pingouins (1908)
Les dieux ont soif (1912)
La révolte des anges (1914)
Le petit Pierre (1918)
La vie en fleur (1922)
Francia 1890-1917
[1997]
[Up] Inizio pagina | [Send]
Invia a un amico | [Print] Stampa | [Email] Mandaci
una email | [Indietro]
Europa - Antenati - la storia della letteratura europea online
-
© Antenati 1984-
, an open content
project