Gneus
Nevius
Gneus Nevius
Gneus Nevius proveniva dalla Campania (c.270-, morì
a Utica nel c.201-). Anche lui, come Livius Andronicus, rielaborò
testi greci: tragedie, palliate, forse anche togate. La sua ostilità
agli ottimati gli procurò il carcere. Alcuni versi pungenti
rivolti contro i Metelli e Scipio Africanus gli costarono, secondo
alcune fonti, l'esilio in africa dove sarebbe morto. Egli è
autore del primo poema epico, La guerra punica (Bellum Poenicum)
poema in saturni sulla prima guerra punica in cui lui stesso aveva
combattuto. A breve distanza dalla traduzione dell'"Odissea" di
Livius Andronicus l'ambiente culturale romano conobbe così
un'epica latina originale, che fondeva insieme le due componenti
dei due poemi homerici, quella guerresca e quella avventurosa.
Nella storia del conflitto tra Roma e Carthago è inserita
una lunga digressione sul viaggio di Enea da Troia in Italia e
sulle vicende dei successori fino alla fondazione di Roma. Nevius
scrisse anche i primi drammi storici di argomento romano (preteste:
"praetextae"). Sono noti due titoli: "Romulus" (o: "Lupus"), e
"clastidium" sulla vittoria dei romani a Casteggio nel 222- contro
i galli insubri. Nella instancabile opera di Nevius è anche
un certo numero di commedie di ambiente greco (palliate) di cui
restano scarsi frammenti e alcuni titoli; Nevius si rifà
a Menandros, ma rendendo le sue commedie sapide con frecciate
a uomini politici; molto vivace la raffigurazione della civetteria
ne "La tarantina" (Tarentilla). Straordinari in Nevius la capacità
inventiva del lessico, la ricerca di espressioni e nessi sintattici
insoliti, l'uso delle allitterazioni.
Indice del -II secolo
[1997]
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