Marcus
Porcius Cato
Marcus Porcius Cato
Latino, di Tuscolo dove era nato nel 234-, era Marcus Porcius
Cato il primo prosatore in latino: i quasi contemporanei annalisti
scrivono tutti in greco, con intenti di propaganda tra i greci
ma anche con una certa sudditanza culturale, lui invece rivendica
anche attraverso l'uso linguistico una coscienza nazionalistica.
Era soprattutto un politico, segnalandosi per il rigore morale
e la difesa della tradizione culturale italica contro le tendenze
filo-ellenistiche. Si schierò in senato dalla parte dei
conservatori, preoccupati di non alterare l'orientamento italico
dell'impero nascente e l'equilibrio di potere dei gruppi dirigenti.
Nel 184- divenne "censor" (Cato censor, come fu poi indicato).
Ma non fu solo un politico. Fu un intellettuale intelligente e
preparato. Fu lui tra l'altro a scoprire in Sardegna un poeta
come Ennius. Scrisse molto. *Cicero conosceva più di 150
sue orazioni: a noi restano frammenti di 80 di esse. La sua opera
ha fini morali e ideologici. Con le Origini (Origines), opera
storica in sette libri di cui rimangono frammenti, con la sua
attenzione alle tradizioni delle città italiche dà
le basi all'ideologia politica della confederazione italica.
Con L'agricoltura (De agricultura), che ci è giunto per
intero, fonda l'ideale sociale base della potenza romana contrapponendo
al nascente latifondo il podere di medie dimensioni. Per l'educazione
del figlio, contro la moda grecizzante, scrisse i Libri al figlio
Marcus (Libri ad Marcum filium), e affidò i suoi princìpi
morali a un libro di sentenze, il Carmen sui costumi (Carmen de
moribus).
In difesa della "tradizione" Cato guidò la reazione antiellenistica:
processo agli Scipioni (184-), cacciata di filosofi e retori (161-).
Indice del -II secolo
[1997]
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