Weekend eretico

Ospiti dell’Atelier sul mare di Antonio Presti, un giro tra le opere di Fiumara d’arte e un assaggio di manna.

di Piero Buscemi - mercoledì 3 maggio 2023 - 1687 letture

Siamo tornati dopo cinque anni sul luogo del delitto, la cui vittima è l’apatia del vivere (leggi "Diventare mare", Girodivite 20 marzo 2018). Quella che assale le menti e si annida per sempre, come una malattia cronica con la quale, chissà perché, convivere. Antonio Presti da oltre quaranta anni non lascia spazio a una esistenza amorfa e di intelligenze sedentarie. Preferisce donarci stimoli continui che risvegliano letarghi accettati come stile di vita, come se il mondo intorno non offrisse altro che uno schermo digitale con il quale improvvisare e pretendere comunicazione. Come se la creatività dell’umanità si potesse davvero racchiudere in una microscopica cellula virtuale.

Cavallo Eretico di Antonello Bonanno ContiEd ecco a ritrovarci all’ombra di un gigantesco "Cavallo eretico", la scultura di Antonello Bonanno Conti, inaugurata a giugno del 2020 e simbolo di libertà di una direzione contraria, magari anche ostinata come ci suggerì De André. Un invito alle nuove generazioni, arroccate in troppe occasioni a confrontarsi con un mondo a cristalli liquidi in pochi secondi di notorietà, eccessivamente artefatti per giustificare un’intera vita. Questa maestosa statua è posta proprio di fronte all’ingresso dell’Atelier sul mare, il museo albergo con il quale Antonio Presti dal 1991 ha realizzato il suo sogno di stupire i clienti, nonché visitatori, con l’enfasi della bellezza ammirabile all’interno delle camere d’arte.

38° ParalleloQuesta volta abbiamo voluto spaziare la nostra visita ai territori e ai paesi dei dintorni, all’interno del Parco delle Madonie, senza rinunciare a una scarpinata fino al 38° Parallelo, ovvero l’inebriante fascino della Piramide, una delle opere appartenenti a Fiumara d’arte e realizzata dallo scultore Mauro Staccioli nel 2010. Era prevista per domenica un’apertura straordinaria della Piramide, ma le condizioni meteo hanno costretto l’organizzazione a rinunciare all’iniziativa.

Onda bluDi contro, abbiamo sfruttato al massimo la giornata di sabato per catturare qualche scatto panoramico dalla collina che ospita l’opera. Una tappa doverosa è stata la visita del paese Motta d’Affermo, con conseguente sosta presso l’Onda Blu, altra opera del circuito Fiumara d’arte, realizzata nel 1990 da Antonio di Palma. Questa gigantesca onda, conosciuta con il nome "Energia mediterranea", rappresenta la metafora del legame tra terra e mare, lasciando al visitatore la sensazione di un movimento plastico in modo perpetuo, un’unione di emozioni naturalistiche in contrasto con lo stesso materiale con il quale è realizzata. Quel cemento che è stato l’armageddon oltre il quale, il gusto del bello dei secoli precedenti, lascia il posto al saccheggio speculativo delle nostre città.

La domenica, viste le condizioni meteo descritte sopra, non ci hanno impedito di dirigerci verso Pollina, paesino di poche migliaia di abitanti, appartenente al Parco delle Madonie. Situato a 730 metri sul livello del mare, è raggiungibile dalla Statale 113, salendo per la SP 25, dopo aver oltrepassato la località Finale, che ospita la maggior parte degli abitanti. Questa ultima precisazione ci è stata spiegata da una ragazza locale, guida del Museo Etnologico e della Manna che abbiamo potuto visitare mentre cercavamo un riparo dalla pioggia battente. Abbiamo appreso così che un forte terremoto - il prossimo 26 giugno si ricorderanno i trenta anni - costrinse la popolazione a spostarsi a Finale.

Foto di Letizia BattagliaAl pian terreno del museo, è possibile ammirare una mostra permanente della grande fotografa Letizia Battaglia, scomparsa il 13 aprile dell’anno scorso. Al piano superiore la sezione dedicata alla manna e al mondo contadino della zona, ci ha dimostrato come di cultura si "mangi", non solo metaforicamente. E se da qualche altra parte del mondo, qualcuno ha pensato bene di divorare una banana, spacciata per opera d’arte, la nostra guida ci ha deliziato con un assaggio della manna pura.

La manna meriterebbe un articolo a parte. Ci limitiamo a riportare le dettagliate spiegazioni ricevute in merito. La sagacia e delicatezza del contadino che intaglia la corteccia del frassino, dalla cui incisione si lascia scivolare lentamente questo prezioso nettare naturale, utilizzato come dolcificante nella cucina più antica della zona e per la ricetta di gustosissimi biscotti.

Pollina non rappresenta soltanto un motivo di tentazioni per le nostre papille gustative. La collaborazione di un gentilissimo abitante del luogo che, dal suo balcone di casa, intuendo la nostra capacità di perderci anche in un paese così piccolo, ci ha indicato la scalinata giusta per accedere al resto delle meraviglie che è d’obbligo ammirare.

Pollina Chiesa San GiulianoAbbiamo potuto così soffermarci in Piazza San Giuliano, che ospita l’omonima Chiesa, risalente al XVI secolo, ha subito un restauro nel 1800 che le ha dato un aspetto più gotico. La nostra scarpinata lungo le stradine del paese, ci hanno condotto alla sommità dove è davvero consigliato non perdere il momento magico che il Castello dei Ventimiglia con la Torre Maurolico offrono alla vista. Ai piedi del castello, ci si può sedere per Pollina Teatro Pietra Rosauna pausa di riflessione sui gradoni del Teatro Pietra Rosa, progettato dall’architetto veneziano Antonio Foscari nel 1979 che, sfruttando la particolare colorazione delle rocce che avvolgono il paese, di tipo dolomitico, ha saputo conciliare l’antico con il moderno che oseremmo definire "intelligente".

Anche con questo articolo, come è di consuetudine da parte nostra, oltre alle magnificenze dei luoghi e di quanto sta donando a noi siciliani e al mondo intero il mecenatismo culturale di Antonio Presti, vogliamo evidenziare alcuni particolari migliorativi che giustificherebbero maggiormente il giudizio enfatizzato che il tabloid inglese Telegraph ha voluto diffondere sulla Sicilia.

Ci permettiamo di segnalare un profondo avvallamento sulla statale 113 che conduce a Palermo, proprio nella zona da noi visitata, che costringe gli automobilisti a fermarsi e ad affrontarlo a una velocità ben al di sotto del cartello di limite fissato a 30km/h. La stessa Piramide, a parte il percorso a piedi consigliabile per coloro con un buon allenamento, è raggiungibile percorrendo in auto o in moto (consigliabile) una trazzera per oltre quattro chilometri, slalomando buche e dossi fino a destinazione. Migliorie urbanistiche che, per la loro realizzazione ci sembra davvero troppo, dover delegare alla generosità di Antonio Presti.

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38° Parallelo
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Autostrada
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Castel di Tusa
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Energia Mediterranea
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Le Sorelle
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Motta d’Affermo Chiesa Madre
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Pollina Torre Maurolico
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Piramide


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