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Violentata e condannata a morte

Salva Noura dalla condanna a morte. Appello di Amnesty International contro un altro esempio di violenza contro le donne.

di Redazione - martedì 22 maggio 2018 - 4836 letture

Noura è stata costretta a sposare un uomo di dieci anni più grande di lei. I genitori avevano firmato per lei un contratto di matrimonio con Abdulrhman Mohamed Hammad. Quando si è sposata aveva solo 16 anni.

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Noura Houssein

Noura non voleva consumare il matrimonio con una persona che non ha scelto. Avrebbe voluto diventare un’insegnante, ma nell’aprile 2017, terminati gli studi superiori, è stata costretta a trasferirsi a casa di suo marito.

Dopo esser stata stuprata una prima volta, il mattino seguente suo marito ha cercato di stuprarla di nuovo. Nel corso del litigio Noura è stata presa a morsi e sul suo corpo ci sono i segni della colluttazione. Mentre tre uomini la tenevano ferma, Noura, una ragazza di soli 19 anni, è stata stuprata da suo marito. Il giorno successivo lui ha riprovato a violentarla da solo: Noura si è difesa con un coltello, colpendolo a morte.

Un tribunale del Sudan per questo motivo l’ha condannata a morte. La sua esecuzione potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Aiutaci a chiedere di annullare la sua condanna a morte.

Il riassunto della vicenda

Il 10 maggio un tribunale del Sudan ha condannato a morte Noura Hussein, una ragazza di 19 anni che aveva ucciso per autodifesa il marito che l’aveva stuprata. Per Amnesty International, la sentenza è la prova che le autorità sudanesi non sono in grado di contrastare i matrimoni precoci e forzati – legali dopo i 10 anni di età – e lo stupro coniugale.

Noura Hussein era stata costretta a sposare, all’età di 16 anni, Abdulrahman Mohamed Hammad dopo che questi e il padre della ragazza avevano firmato un contratto di matrimonio.

Nell’aprile 2017, terminati gli studi superiori, Noura è stata costretta a trasferirsi a casa di Hammad.

Al rifiuto di concedersi allo sposo, questi ha invitato a casa due fratelli e un cugino perché lo aiutassero a stuprare Noura Hussein, cosa accaduta il 2 maggio 2017.

Il mattino dopo Hammad ha cercato di stuprarla nuovamente, ma Noura Hussein è riuscita a scappare in cucina. Impugnato un coltello, ha colpito a morte il marito. Un referto medico ha successivamente attestato che nel corso della colluttazione col marito, Noura Hussein è stata morsa e graffiata.

Poi, Noura Hammad ha cercato rifugio nell’abitazione di famiglia ma suo padre l’ha consegnata alla polizia, che ha aperto un’indagine per omicidio.

Il tribunale ha applicato una legge del 1991 che non riconosce lo stupro coniugale e ha giudicato Noura Hussein colpevole di omicidio volontario.

“Noura avrebbe voluto diventare un’insegnante ma alla fine ha dovuto sposare un uomo violento che l’ha stuprata, e ora l’attende una condanna a morte“, ha dichiarato Seif Magango, vicedirettore di Amnesty International per l’Africa orientale, il Corno d’Africa e la regione dei Grandi laghi.

“Chiediamo alle autorità del Sudan di annullare la condanna a morte e di garantire a Noura Hussein un nuovo processo, questa volta equo e che tenga conto delle circostanze attenuanti“, ha concluso Magango.

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