Sindacati: parti civili nei processi

di giovanni d’agata - mercoledì 16 giugno 2010 - 1593 letture

Più difese per i lavoratori e gli eredi dei lavoratori vittime di infortuni sul luogo di lavoro in caso di violazione della normativa antinfortunistica da parte del datore, con i sindacati che potranno costituirsi parte civile nei processi contro le imprese in tutte le cause per gli infortuni sul lavoro, anche se la vittima non era iscritta al sindacato. Lo ha deciso la IV Sezione Penale della Corte di Cassazione con l’innovativa sentenza n. 22558 depositata oggi 11/06/2010, che dopo un’approfondita disamina della materia, mai compiutamente presa in esame dalla rara precedente giurisprudenza di legittimità, ha statuito che è “ammissibile senza il predetto limite della iscrizione, la costituzione di parte civile dei sindacati nei procedimenti per reati di omicidio e lesioni colpose commesse con violazione della normativa antinfortuinistica, dovendosi ritenere che l’inosservanza di tale normativa nell’ambito dell’ambiente di lavoro possa cagionare un autonomo e diretto danno patrimoniale (ove ne ricorrano gli estremi) e non patrimoniale, ai sindacati per la perdita di credibilità all’azione dagli stessi svolta”. Secondo il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, con l’importante e innovativa decisione della Suprema Corte i lavoratori e gli eredi dei lavoratori potranno inevitabilmente ricevere più tutele in conseguenza dell’affiancamento nei processi da parte delle associazioni di categoria, mentre i giudici di Corso Cavour si sono dimostrati particolarmente sensibili all’esigenza di maggiori garanzie dei lavoratori in un momento di grande attenzione storica verso il deprecabile fenomeno delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro conseguenti alla violazione della normativa antinfortunistica e a protezione della dignità e salute psicofisica dei dipendenti.


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