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Primo maggio a San Nicola Varco

Anche Rifondazione Comunista partecipa alla festa dei lavoratori extra comunitari senza contratto, senza dimora e senza dignità. Una mostra fotografica a San Nicola Varco in Agro di Eboli.

di Enzo Maddaloni - venerdì 4 maggio 2007 - 7385 letture

Rifondazione Comunista commenta la festa del primo maggio a San Nicola Varco, località di Eboli dove soggiornano in condizioni disumane molti lavoratori extracomunitari impegnati nei lavori agricoli nella piana del Sele.

Bene hanno fatto le organizzazioni sindacali ad organizzare i festeggiamenti del primo Maggio nell’inferno di San Nicola Varco in Agro di Eboli.

Lì dove centinaia di lavoratori extracomunitari conducono la loro esistenza fra l’abbandono ed il degrado, e dove cercano un riparo la notte dopo 10/12 ore di lavoro nei campi, per mettere in tasca non più di 20euro al giorno.

Già sottopagati debbono, poi, versare la percentuale al “caporale” senza il quale nessuna possibilità di assunzione è possibile, ed alla fine del mese, se va bene, possono dire di aver guadagnato 500 o 600 euro.

Bene ha fatto il Sindacato a mettere al centro delle riflessioni legate al Primo Maggio la questione dei lavoratori migranti, senza i quali gran parte della nostra economia agricola non esisterebbe, di questi “fantasmi” ai quali si chiede oggi di esistere solo come “braccia” non come persone.

Perché in quanto persone fanno paura: hanno un colore diverso, hanno una cultura diversa, hanno una religione diversa.

Bene ha fatto il Sindacato ad assumere questi lavoratori come i soggetti più deboli del mercato del lavoro.

Senza diritti; senza poterli neanche rivendicare quei diritti, perché in buona parte clandestini; senza soggettività.

Ed a loro, che non esistono, che non hanno diritti, lo ha ricordato il Sindaco di Eboli allorquando dispone il sequestro di un prefabbricato mobile, collocato dalla CGIL, nell’inferno di San Nicola Varco fra ruderi, erbaccia e fanghiglia, come presidio sanitario dove i medici volontari potessero trovare un ambiente per le visite.

“Non sapevamo niente di quel prefabbricato”,dice il Sindaco di Eboli, ma chi ha concordato con lo stesso sindacato dove e in che modo ubicarlo? - "Le regole vanno rispettate da tutti", ha urlato il Sindaco di Eboli. Il prefabriccato sequestrato dalla polizia era stato installato per ospitare un ambulatorio medico dalla CGIL.

"Verissimo! - ribadisce anche il Consigliere Regionale Rosania - ma questo significa che quel Sindaco quest’anno indosserà la fascia tricolore per chiudere i lidi abusivi che negli ultimi due anni hanno funzionato, nell’ipocrita disinteresse istituzionale, sulla fascia costiera ebolitana?"

Questo vuol dire che si procederà ad un censimento ed alla conseguente requisizione di immobili e capannoni abusivi che stanno ritornando a spuntare come funghi nella Piana e sui Monti di Eboli? In mancanza, ci sembrerebbe che le regole valgono solo per i più deboli, per i “fantasmi” di San Nicola Varco!!!

Rifondazione Comunista chiede:

- di sapere come sono stati spesi i 100.000,00 euro stanziati dalla Regione Campania per i primi interventi d’ordine igienico in quel ghetto.

- all’Assessore Regionale D’Amelio, di farsi promotrice di un tavolo di concertazione, con forze sindacali, associazioni che operano nel settore dell’accoglienza, oltre che con i livelli istituzionali, per capire come si intendono spendere i 950mila euro stanziati per risolvere l’emergenza a San Nicola Varco.

Il Consigliere Rosania torna ancora una volta sul vero problema "..oggi l’urgenza è rappresentata dalla necessità di case, non da una miriade di “mediatori” il cui lavoro potrebbe essere prezioso successivamente, non in questa fase dove mancano le condizioni minimali per un “Vivere Civile”.

Occasione buona per capire è "vedere" questa mostra "Bordeline" sul “ghetto” di San Nicola Varco, per inaugurare “Photographica digital studio”, un vero e proprio laboratorio di idee dove la creatività incontra i più attuali strumenti di comunicazione.

L’appuntamento per il “taglio del nastro” è per il prossimo 5 maggio, in via Italia 31 a Battipaglia, alle ore 19,00 (speriamo che continui e non duri solo un giorno).

A lanciare questa sfida commerciale ed artistica, due fotografi giovani, ma già apprezzati per il proprio lavoro: Titti Gaeta e Lello Sozio.

Per inaugurare il proprio studio, i due fotografi, il cui obiettivo è spesso tramite di vere e proprie denunce sociali, proporranno, una esposizione di 28 pannelli, dal titolo appunto: “Borderline. Frammenti di vita al margine”.

Percorrendo la linea di confine di una realtà al limite, quella del “ghetto” di San Nicola Varco, tristemente noto per essere diventato il “rifugio” di centinaia di immigrati nella Piana del Sele in Provincia di Salerno, al di là della pura ricerca estetica, la mostra vuole mettere a nudo un “non luogo”, con le sue contraddizioni e i suoi paradossi, così da poterne estrapolare, in maniera visiva, tutte le conseguenze troppo spesso nascoste e taciute.

Il progetto Borderline, curato nei testi da Stefano Durante e Laura Mustacchio ha già raggiunto un importante traguardo, conquistando il primo premio alla esposizione- concorso dal tema “Tutti uguali e diversi”, patrocinata dall’Unicef, svoltasi lo scorso 14 aprile ad Aversa, conquistando la giuria per essersi imposta quale “opera unica, intrisa di fedele ricerca della verità, forte messaggio di denuncia e autentica impronta sociale” .

Il progetto Borderline nasce due anni fa da un’idea dei due reporter come rubrica fotogiornalistica del mensile “Il giornale di Eboli- dal 1915”.

L’intento è quello di portare alla luce, attraverso le immagini, disservizi, disagi, inefficienze della società contemporanea, nello spicchio di terra reso famoso nel mondo da Carlo Levi.

Borderline si propone, insomma, di essere contenitore di numerose iniziative, fotografiche e culturali in genere, d’impatto visivo e sociale. Per la prima volta, dunque, l’appuntamento fisso con Borderline sarà “live”, con ingresso libero, e con la possibilità di incontrare da vicino gli artefici di questo ambizioso progetto.

Speriamo che l’evento possa essere ripetuto anche oltre il 5 maggio.


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Primo maggio a San Nicola Varco
6 maggio 2007, di : Enzo Maddaloni

Il Giudice per le indagini preliminari ha deciso di non convalidare il sequestro del container installato a S. Nicola Varco dalla CGIL.

E’ questo un fatto di un’importanza eccezionale, che fa giustizia di ipocrisie e facili moralismi sulla struttura di San Nicola Varco e sui lavoratori che lì ci sono e che consente di riprendere quel lavoro di riconoscimento di dignità che passa anche attraverso l’assicurazione di spazi dove poter garantire un minimo di igienicità e riservatezza per le visite mediche.

Il Consigliere Regionale di Rifondazione Comunista esprime grande soddisfazione circa la scelta operata dal Magistrato e piena condivisione del lavoro della CGIL.

"Auspico che la riunione che si terrà lunedì 7 maggio, al di là dei soggetti presenti, consenta di andare ad una rivisitazione del progetto di 900.000 euro stanziati dalla Regione per risolvere i problemi logistici degli ospiti di San Nicola Varco."