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“Lettera dalla Terra del Sorriso” : tra utopia e realtà!

Il pensiero di leggere l’ultima pagina, per sapere come andava a finire, e se si svelasse il segreto, "realtà o utopia" si è subito allontanato dalla mia testa del tutto disinteressata questa volta a questo scopo primordiale e mi sono chiesto anche perchè...

di Enzo Maddaloni - mercoledì 19 luglio 2006 - 7451 letture

18 luglio 2006

Carissimo *Silvano Agosti,

ho sempre iniziato a leggere i libri partendo dall’ultima pagina, la curiosità di sapere come andava a finire è sempre stata forte, sia che fossero storie vere o frutto della fantasia dell’autore. Non so perchè, ma mi sentivo più tranquillo.

In questo caso ho iniziato a leggerlo dalla prima pagina, ed immediatamente ho continuato a leggerlo fino alla fine, senza preoccuparmi di come andasse a finire, o se fosse realtà o utopia. Le ho lette tutte d’un fiato le tue “Lettere dalla Kirghisia”, ed anche se da qualche parte, avevo dire che "forse" era solo frutto della tua immaginazione, ho avuto l’impressione di trovarmi invece di fronte al resoconto di un viaggio personale e reale.

Il pensiero di leggere l’ultima pagina, per sapere come andava a finire, e se si svelasse il segreto, "realtà o utopia" si è subito allontanato dalla mia testa del tutto disinteressata questa volta a questo scopo primordiale e mi sono chiesto anche perchè.

La risposta me la sono già data da solo, ed era del tutto evidente che tutto ciò non è un sogno, ma è la "praticabile realtà”, anche contro ogni nefasta credenza popolare, che ci ricorda il pericolo di perseguire sogni ed utopie, perchè non corri solo il rischio di apparire velleitario.

Sai, anch’io, ho raccontato molte "favole", nella mia vita: quella degli infermieri precari, che da oltre 10 anni in Campania lavoravano negli ospedali con incarichi semestrali, senza speranza e senza futuro, ed oggi, finalmente, sono stati stabilizzati negli organici delle aziende, dopo il primo concorso riservato grazie ad una battaglia durata qualche anno; o come quella dei lavoratori delle ditte: di pulizia e degli impianti di manutenzione, dell’ospedale dove lavoro, anch’essi, da anni precari (ricordi il film Pane & Rose?) ed oggi, lavorano alle dipendenze dell’ospedale, con maggiori certezze per il loro futuro...anche se non ancora per 3 ore al giorno!

Ecco, mi sono reso conto di quanto possa diventare “reale” un utopia, e dico ciò, con la consapevolezza che molti di noi oggi, pur condividendo la necessità di cambiamento, non riescono più a perseguire "un’ideale", nel mentre dovrebbero anche porsi il problema di realizzare un sogno un’utopia, e perseguendola, costruire un luogo "utopico e reale".

Oggi è il compleanno di mia figlia, e non sapevo cosa regalarci e proprio nella tua Kirghisia, ho appreso che i genitori regalano una casa a chi compie 18 anni e così gli ho regalato un mio sogno “La Terra del Sorriso” casa , comunità altra, nella quale spero che Lei possa continuare a saper sognare.

Ti ringranzio, perchè nell’indicarmi il come, mi hai dato ulteriori conferme ed anche il coraggio di superare le mie residue paure, non solo quella di iniziare a leggere i libri dalla prima pagina e non dall’ultima e spero che cosi anche mia figlia dopo aver letto il tuo libro possa sempre avere speranza di un futuro sempre migliore.

Lo so era tutto già scritto eppure ho continuato a credere anche se nel frattempo anche il sindacato ha tradito!

Credimi non ho dimenticato: di come essere liberi “resistendo” a tutte le tentazioni; dell’esigenza di promuovere ed assistere ad un miracolo di una società nascente più a misura d’uomo; dell’esigenza di gestire il proprio destino; di rendere gli uomini liberi e non sudditi; sono tutte cose, che nonostante tutto, non mi hanno ancora abbandonato e spero che possano essere d’insegnamento.

Sai, continuo a verificare che i sogni si possono realizzare, e mi chiedo sempre più spesso, qual’è il confine, "la relazione" tra la nostra fantasia , il sogno e la realtà che possiamo costruire.

Sul fatto poi “...che la sanità sembra produrre più morti che guarigioni.... anche qui con un pò di esperienza diretta ti confermo quanto tu scrivi...; o che le carceri sono ricolme di poveri disgraziati e che le nostre televisioni parlano solo di futilità, pestaggi, ammazzamenti, a molti di noi resterebbe difficile, se non impossibile, immaginare un modo diverso di organizzare la vita,..." anche perché oggi come anche Tu dici "....tutti i grandi intellettuali ufficiali non propongono riflessioni nuove sull’organizzazione del lavoro,..." se non precarietà che giustifichi ancora anche un ruolo marginale dello stesso sindacato, aggiungo io, della cultura, della vita in generale, perché ognuno ci tiene a far bella figura con l’apparto, ".. che li paga bene affinché rimangano allineati con le tematiche in vigore....”.... in questo contesto allora resterebbe difficile per tutti immaginare un’alternativa ?

Lo so negli anni settanta molti lo avevano anche previsto che: "il sindacato avrebbe tradito"....gratificando solo il “padrone” di turno o i vertici di un potere dove in alto restano solo privilegiati, e poi più sotto lavoratori, precari, disoccupati, emarginati, senzatetto...." aggiungo: oltre ai “clandestini” , anche una nuova categoria di persone i “trasparenti”.

Ormai la sola "utilità" di una parte del sindacato è rappresentata dalla "delega": il pagare una quota per sostenere solo gli “allineati” apparati. Te lo dice uno che ha superato da poco la "rimozione dal suo incarico" per non essersi "allineato" a questa logica. Una parte del sindacato che ha rinunciato alla solidarietà e sta opprimendo ogni capacità di costruire nuove libertà.

Adesso ho capito finalmente che la struttura sociale, alla quale pensavo da tempo, deve essere a forma di sfera - la forma dei palloncini colorati -con al centro la vita, l’ambiente e tutti gli esseri umani.

In queta società “...Si può vivere con i figli, gli amici, gli amori rendendo le giornate più simili a una festa...” ....."....ogni anziano è nominato ad honorem ’insegnante di vita’ e viene invitato nelle scuole a raccontare la propria esperienza e la propria visione del mondo e ha diritto, dai settant’anni in su, a mangiare gratuitamente in tutte le mense statali ed a circolare sempre gratuitamente su autobus, metropolitane, treni e aerei, nonché a frequentare cinema e teatri senza alcuna spesa"... io posso aspettare ancora un po’!

Certo anche qualche tuo amico ci dice che "...c’è il rischio che qualche lettore, sdegnato, possa dirci e considerare.... “...che tutte queste sono delle misere banalità, luoghi comuni e che significano soltanto che Tu non hai nulla da dire, tra l’altro attribuendo a me il tuo scritto"....."Certo per ora non conviene divulgare troppo queste notizie, potrebbero gettare la maggioranza di voi in uno stato di disperazione".

Condivido anche la preoccupazione che resta "....forte l’incredulità sull’esistenza stessa della possibilità di realizzare un luogo o uno Stato sociale che possa mettere in primo piano il benessere dei propri cittadini e quindi il rischio di disperazione nelle persone può essere contagioso è forte".

Cosi come oggi "....non interessa più nessuno il fatto che ...i nostri padri ci hanno tramandato che: schiavo non è tanto colui che vive oppresso dalle catene, ma piuttosto chi non riesce neppure ad immaginare la libertà" o peggio chi pensa che la libertà sia avere tanti soldi e fare quel che si vuole.

Beh! Carissimo Silvano, per non correre il rischio di “..non riuscire più ad immaginare neppure più la nostra futura libertà...”, con alcuni amici stiamo cercando di realizzare questa nostra "utopia”.

La Terra del Sorriso, lo so al momento è solo una cellula solidale, dove ogni sera però possiamo già ritrovarci tutti davanti alla televisione ... "per vedere, sui nostri volti, i sorrisi delle nostre giornate".

Per il momento però non dirlo troppo in giro, "La Terra del Sorriso" è il luogo, la casa dove abiterà la nostra futura e reale utopia e questo il mio regalo per mia figlia Chiara che oggi (18 luglio) compie 18 anni.

Grazie Silvano, con la speranza di incontrarti presto, nel frattempo aiuto mia Figlia Chiara a spegnere le candeline.

Enzo Maddaloni sindacalista per caso...aspirante Clown Dottore

*Silvano Agosti è l’autore di "Lettera dalla Kirghisia" Ed. Feltrinelli .. che consiglio tutti di leggere.


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