INDENNIZZO DIRETTO: ora basta!

Aumentano i casi di autovetture circolanti senza polizza R.C.Auto o con contrassegni contraffatti: ulteriore conferma che la procedura d’indennizzo diretto non ha portato alcun beneficio per le tasche degli assicurati.

di giovanni d’agata - domenica 25 novembre 2007 - 3317 letture

Aumentano i casi di autovetture circolanti senza polizza R.C.Auto o con contrassegni contraffatti: ulteriore conferma che la procedura d’indennizzo diretto non ha portato alcun beneficio per le tasche degli assicurati.

Il Componente Nazionale del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, preoccupato dal silenzio delle Associazioni dei Consumatori, ribadisce la necessità di abrogazione della procedura, e l’apertura di un nuovo tavolo tra Associazioni dei Consumatori, Governo, Associazioni di esperti ed ANIA per cercare soluzioni concrete al caro-polizze compatibili con un più equo sistema di tutele dei danneggiati.

Arrivano conferme da ogni parte d’Italia che la procedura d’indennizzo diretto in materia R.C.Auto, introdotta dagli artt. 149 e 150 del decreto legislativo 2 settembre 2005, n. 209 (Codice delle Assicurazioni) ed attuata con il D.P.R. 254/2006, oltre a comportare svantaggi e lungaggini amministrative per i danneggiati, non ha apportato alcun beneficio nelle tasche degli assicurati.

Questa volta, pare opportuno segnalare l’autorevole voce del presidente dell’AUTOMOBIL CLUB di Modena che in un’intervista ha confermato il dilagante e preoccupante fenomeno della contraffazione dei contrassegni assicurativi e del gran numero di auto circolanti senza polizza R.C.AUTO.

Tutto ciò in un periodo in cui ci si aspettava una cospicua diminuzione dei costi delle polizze R.C.Auto, conseguente ad un preteso abbassamento dei costi di liquidazione dei sinistri che sarebbe dovuto derivare dall’eliminazione pressoché generalizzata delle spese di assistenza legale o professionale in caso di sinistro.

Al di là degli ovvi problemi di natura procedurale che la normativa avrebbe potuto introdurre (e che ha introdotto) in un sistema civilistico come il nostro, ove il soggetto danneggiato è normalmente risarcito dal responsabile civile o da chi lo garantisce, è infatti noto a tutti, addetti del settore e non, che la procedura d’indennizzo diretto avrebbe dovuto comportare in pochi mesi una sensibile riduzione delle tariffe, sino al 15 % dei valori precedenti, mentre ad oggi, in assenza di statistiche ufficiali del Governo o dell’Ania (l’Associazione Nazionale delle Imprese Assicurative), se non qualche timido proclama apparso su qualche giornale economico notoriamente vicino alle grandi imprese, nella collettività degli assicurati non vi è alcuna percezione di abbassamento, anche minimo, dei premi, mentre come è tristemente noto il potere d’acquisto degli italiani è notevolmente calato nel corso degli ultimi anni. La ovvia conseguenza è invece l’aumento, tra i meno abbienti, dell’incidenza della contraffazione dei contrassegni assicurativi e delle auto circolanti senza polizza assicurativa, con tutte le conseguenze in termini di costi sociali che tale preoccupante fenomeno può comportare. Per queste ragioni, il Componente Nazionale del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA preoccupato dal silenzio delle Associazioni dei Consumatori, ribadisce la necessità di abrogazione della procedura per la quale sono state presentate ben tre proposte di legge (abrogative) in Parlamento, tuttora pendenti, e l’apertura di un nuovo tavolo tra Associazioni dei Consumatori, Governo, Associazioni di Esperti ed ANIA per cercare soluzioni concrete al caro-polizze, compatibili con un più equo sistema di tutele dei danneggiati.

Lecce, 24 novembre 2007 Il Componente Nazionale del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” Giovanni D’AGATA _______________________________________

Sede Provinciale “Itala dei Valori” di Lecce - via P. Bax n. 8 - 73100 LECCE Tel. 388/9411240 - e mail: dagatagiovanni@virgilio.it


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INDENNIZZO DIRETTO: ora basta!
8 dicembre 2007, di : stefano mannacio |||||| Sito Web: Class action di stato e indennizzo diretto all’italiana: due facce della stessa medaglia

Class action di stato e indennizzo diretto all’italiana: due facce della stessa medaglia Data: 7 Dicembre 2007 Argomento: Comunicati, Consumatori, Assicurazioni, Prima Pagina e Class Action. Una lenzuolata sul Ministro Bersani e sulle associazioni dei consumatori del CNCU

Class Action e Indennizzo Diretto: su questi temi il Ministro Bersani e le associazioni dei consumatori del CNCU, presiedute per legge dal ministro stesso o da un suo delegato, non hanno più alibi per non recitare un mea culpa o per non dimettersi seduta stante per le responsabilità da loro stessi ammesse.

Infatti il CNCU, pomposamente denominato Consiglio Nazionale Consumatori ed Utenti, organismo creato e voluto dallo stesso Bersani nel 1998, ha contribuito ad far varare un quadro normativo, nel campo della RC auto, che, negli ultimi sei anni:

ha ridotto la possibilità per le Vittime della Strada che hanno subito lesioni fisiche di ottenere giusti ed equi risarcimenti, tramite l’approvazione di leggi e decreti che ne hanno eroso il valore economico e con il varo di restrittive tabelle medico legali frutto dei lavori di commissioni ministeriali presidiate da fiduciari di Compagnie; contribuito a far esplodere gli utili delle compagnie, i cui bilanci (dati ANIA) dal 2000 ad oggi sono passati da una passività di 1,3 miliardi di EURO ad un attivo di 1,3 miliardi di EURO; eliminato quella conquista, quella si consumeristica, che consisteva nel diritto delle vittime della strada a farsi assistere gratuitamente da un professionista nella delicata fase stragiudiziale. Tutto ciò è avvenuto e avviene in una cornice di mirabolanti pirotecnici aumenti dei premi assicurativi, denunciati dalle stesse associazioni dei consumatori e, recentemente, dall’autorità di controllo, altro “nume tutelare” dell’indennizzo diretto. Ricordiamo inoltre al CNCU e al suo Ministro-Presidente che, grazie alle norme sostenute ed approvate con maggioranze trasversali, si è favorito un vorticoso processo di concentrazione del mercato assicurativo, attualmente dominato da quattro grandi operatori, i quali, comportandosi come razionali attori in un contesto di oligopolio di fatto, hanno puntualmente trasformato i risparmi conseguiti sia dai minori risarcimenti che dallo smantellamento delle controparti professionali, in succulenti profitti, come manna piovuta dal cielo.

Quale è la punizione che il Ministro pare desideri infliggere alle imprese, che ora minacciano ulteriori aumenti?

Vuole forse rispolverare il famoso decreto blocca-tariffe del 2000 che, pochi lo ricordano, conteneva un articolo vergognoso e beffardo sul risarcimento del danno alla persona?

Oppure, nel silenzio assordante del CNCU, vuole accelerare il varo della tabella medico legale ed economica per le lesioni gravi e gravissime che, dagli elementi in nostro possesso, provocherà ulteriori e pesanti decurtazioni dei risarcimenti anche per le Vittime della Strada meritevoli di maggiore tutela?

Non sarebbe meglio, già in sede di approvazione del bersani ter, eliminare la procedura di indennizzo diretto senza ulteriori tentennamenti? Esistono, su tale materia, articolati progetti di legge.

Siamo d’altra parte in attesa, con viva preoccupazione, delle conseguenze di questa nuova sceneggiata tra governo, CNCU e imprese che, con cadenza annuale, è sempre stata prodromica di solenni fregature per i danneggiati e gli assicurati da una parte e di intese, concertazioni, accordi di conciliazione, finanziamenti pubblici o class action “di stato” per le Associazioni dei Consumatori dall’altra.

Di una liberalizzazione c’è un bisogno immediato e consiste nell’eliminazione, possibilmente già in finanziaria, dell’art. 136 del Codice del Consumo che istituisce il Comitato nazionale consumatori ed Utenti, lo fa presiedere da un ministro e addirittura lo colloca in un ministero. Una lenzuolata sulle associazioni dei consumatori del CNCU, di fatto “governative”, alle quali si spera che il legislatore non conceda la possibilità di occuparsi di una class action che corre il rischio di essere influenzata politicamente.

Ricordiamo che proprio Ralph Nader, padre della Class Action, invitato in Italia a ritirare un premio, ha recentemente dichiarato che le Associazioni dei consumatori non devono essere assolutamente collegate al governo.

Suggerimento di cui il legislatore dovrebbe assolutamente fare tesoro.

INDENNIZZO DIRETTO: ora basta!
7 marzo 2008 |||||| Sito Web: http://www.gestionesinistri.com/blo...

in effetti non siamo gli unici a pensarla così. anche centri specializzati che si occupano di risarcimento danni da incidenti e sinistri stradali sono della stessa opinione. Vi invito infatti a leggere quest’ulteriore articolo sull’argomento, molto interessante http://www.gestionesinistri.com/blog/?p=3