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I mobili IKEA potrebbero contenere legno di alcune delle ultime foreste vetuste d’Europa

Un articolo di Martina Borghi

di GREENPEACE - mercoledì 17 aprile 2024 - 550 letture

Analizzando la catena di approvvigionamento di alcuni prodotti IKEA, abbiamo scoperto che sette aziende romene che lavorano e producono mobili per la multinazionale svedese si approvvigionano di legno proveniente da alcune delle ultime foreste vetuste d’Europa, nei Carpazi romeni. Le foreste vetuste sono sistemi forestali non intaccati dall’essere umano da tempi remoti, con caratteristiche simili alle antiche foreste primarie, che secondo la strategia UE per la biodiversità dovrebbero essere rigorosamente protette.

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Azione dimostrativa di Greenpeace nei Carpazi romeni

Nel corso dell’indagine, Greenpeace Europa centro-orientale (CEE) ha visitato le foreste vetuste in Romania, dove crescono alberi di età compresa tra 120 e 180 anni. Alcune di queste foreste sono aree protette “Natura 2000”, cioè parte di una rete europea di siti ecologici designati per la conservazione della biodiversità e degli habitat. Dopo aver individuato alcuni siti di deforestazione, abbiamo identificato i depositi dove il legname viene trasportato e lavorato, e i mobilifici che riforniscono. In base a informazioni pubbliche, Ikea il principale cliente della maggior parte dei mobilifici indicati nell’indagine di Greenpeace. C’è quindi un’alta probabilità che il legno proveniente da foreste vetuste e aree ad alto valore di conservazione finisca nei mobili IKEA venduti in vari Paesi dell’UE, inclusa l’Italia. Almeno 30 diversi prodotti provenienti da questi fornitori sono stati individuati nei negozi Ikea di 13 paesi, tra cui l’Italia.

Prima della pubblicazione, i risultati dell’indagine sono stati condivisi con IKEA, che non ha contestato le informazioni. Dopo la pubblicazione, invece, IKEA ha replicato sui media, provando a mettere in dubbio il concetto di “foresta vetusta” utilizzato nel report e la gravità della denuncia. Secondo la multinazionale “le pratiche di approvvigionamento descritte nel report sono legali e conformi sia alle leggi locali, sia a quelle dell’Unione europea, oltre a essere certificate dal Forest Stewardship Council“. Se è vero che ciò che IKEA sta facendo è legale, non vuol dire che sia sostenibile.

I boschi che abbiamo visitato, da cui proviene il legno utilizzato da alcuni dei suoi fornitori, sono identificabili come foreste vetuste non solo per la loro età media, ma anche per le loro caratteristiche ecologiche uniche e il loro valore di biodiversità. Nascondersi dietro uno schema di certificazione, come quello FCS, che non riesce a proteggere queste foreste secolari non è la soluzione per un’azienda che si dice attenta all’ambiente. Leggi la replica integrale di Greenpeace CEE.

In Romania, circa il 7% delle foreste ha più di 120 anni e i Carpazi sono tra i rifugi più importanti per la flora e la fauna sul continente europeo: ospitano orsi bruni, linci, lupi e il raro bisonte europeo. Queste foreste sono vitali per il clima del pianeta e dovrebbero essere efficacemente protette. Nei Carpazi, invece, ogni ora viene distrutta un’area di foresta pari a cinque campi da calcio e si stima che negli ultimi vent’ anni la Romania abbia perso più del 50% delle sue foreste vetuste a causa della deforestazione.

È necessario che IKEA prenda provvedimenti immediati per garantire la totale esclusione, dalla propria filiera, di legno proveniente dalle foreste vetuste e da altre aree naturali ad alto valore di conservazione. Alla multinazionale svedese chiediamo anche di sostenere pubblicamente l’attuazione delle strategie europee per la biodiversità, in particolare il raggiungimento dell’obiettivo di rigorosa protezione di almeno il 10% del territorio dell’Unione Europea.

Allo stesso tempo, l’Unione Europea non può continuare a tollerare sul suo territorio crimini contro la natura. Le istituzioni dell’Unione Europea devono garantire la protezione effettiva delle foreste comunitarie e tradurre in azioni concrete gli impegni assunti con l’adozione del Quadro globale per la biodiversità Kunming-Montreal e della Strategia UE per la Biodiversità al 2030.

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