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Di lista in lista, a chi tocca tocca

Il boicottaggio contro Mediaset: Scopo del boicottaggio è di farne calare cospicuamente le vendite così da rendere la pubblicità su Mediaset controproducente.

di Redazione - martedì 27 maggio 2003 - 7619 letture

Non siamo alle famose liste di proscrizione che periodicamente fanno capolino sulla stampa italiana, ma l’ultima interessante provocazione di Umberto Eco prova a fare ordine in un’altra lista, quella della spesa. In sintesi, la proposta che Eco ha lanciato dalle pagine del quotidiano La Repubblica, con un articolo dal titolo "Lo sciopero dei consumatori della pasta Cunegonda" lo scorso 20 aprile, è di non comprare i prodotti delle aziende che si fanno pubblicità sulle reti Mediaset, fino a quando queste aziende non rescinderanno i contratti pubblicitari.

Scopo del boicottaggio è di farne calare cospicuamente le vendite così da rendere la pubblicità su Mediaset controproducente. Indebolendo la posizione di Mediaset, che non avendo canone vive di pubblicità, Berlusconi si deciderà a venderla. Secondo il promotore dell’iniziativa e dei suoi seguaci, l’obiettivo della protesta non è quello di danneggiare le singole aziende, ma solo di convincere il capo del governo a risolvere il suo conflitto di interessi.

Non si tratta quindi di un boicottaggio contro Berlusconi o contro le singole aziende, ma si tratta di una mobilitazione di pressione politica. L’idea del boicottaggio come mossa politica non è stata certamente un’intuizione di Eco, essendo strumento di lotta da moltissimi anni e in svariati paesi, quello che uno strumento di protesta di questo tipo potrebbe causare in Italia non è facilmente quantificabile.

Nei FORUM che stanno impazzando su Internet abbiamo letto di proposte fantasiose, che vanno oltre il Boicottaggio per Mediaset, così ci sono quelli che hanno disdetto il Conto con Mediolanum, e non leggono più i libri Mondadori (sic!), così ho deciso di lanciare anche le mie: non si potrà tifare per il Milan fino a quando Egli ne sarà il presidente, non si potranno più guardare le trasmissioni con Natalia Estrada, né Passaparola perché c’è la Toffanin (eh Piersilvio!).

Dicevamo di precedenti, non andiamo a scomodare BO. BI (BOicotta il BIscione) di qualche tempo fa, ma proprio nei giorni precedenti il 20 aprile fu lanciata dai girotondisti l’idea di SPEGNERE la TV, uscire nelle splendide piazze d’Italia e accompagnare la protesta sulla presunta cancellazione della libertà d’informazione con Musica, letture, spettacoli.. e il primo appuntamento era proprio fissato per il 20 aprile. Gli scopi? Far calare l’audience e una volta tanto "liberare il telespettatore". Ma non solo: "Facciamo lo sciopero dell’audience, spegniamo le Tv per colpire Berlusconi nel suo interesse più vivo: la pubblicità". È nata così l’idea dello sciopero degli utenti contro il monopolio di fatto dell’informazione Rai-Mediaset. A lanciare il sassolino che sta mettendo in moto una montagna, Marta Forlai, storica dell’arte bolognese, 33 anni, salita quasi per caso sul palco del Girotondo per la democrazia attorno alla sede Rai di Bologna il 10 marzo. Per lei, che a casa vive con libri, giornali, radio, ma senza televisore, è venuto spontaneo proporre: "Spegniamo la tivù, così all’improvviso. Costringiamo i signori sponsor a uscire allo scoperto, a chiamare il premier per chiedergli: che succede? Mettiamoci d’accordo, con un giro di E-mail, e mandiamo al macero la pubblicità in prima serata".

Questi appelli hanno avuto anche notevole diffusione tramite e-mail e sul web. Fra gli altri citiamo il sito http://web.cheapnet.it/cunegonda che si proclama sito ufficiale del movimento e nel quale si trovano tutte le informazioni, una e-mail dove inviare le tue opinioni, un numero di fax dove mandare segnalazioni, la lista dei prodotti da non acquistare, informazioni per le aziende interessate e un Forum di discussione, e una serie di risposte a domande sull’argomento e su questo tipo di mobilitazione.

Un altro sito è www.core.too.it il sito sul COnsumo REsponsabile in cui si possono trovare volantini pronti da stampare e distribuire, il bollettino per ricevere gli aggiornamenti direttamente in e-mail, i risultati del monitoraggio per degli spot (3459 spot rilevati ad aprile) e un forum.

Infine, per chi volesse aderire all’iniziativa forniamo una lista dei 15 prodotti più pubblicizzati sulle reti mediaset:

Omnitel

Danone: Ferrarelle, Saiwa oro-ciok, Galbani Galbanino, Galbani Vallelata, Yogurt Danone, Danone Vitasnella

Unilever Alimentare: Algida Magnum, Findus, Knorr, Bertolli

Perfetti: Alpenliebe, Vigorsol, Daygum Protex, Vivident

Editoriale Panorama

Nestlè: Acqua Levissima, Acqua Panna, Pasta Buitoni, Fruttolo, LC1

San Benedetto: Acqua San Benedetto, Crodino

Uliveto: Acqua Uliveto, Acqua Rocchetta

Banca Mediolanum

Euronics

Breil: Orologi Breil, Breil Stones

Ferrero: Estathè, Kinder

Compaq computer

Enel

Renault

Immaginiamo le difficoltà a boicottare Omnitel ed Enel, nonostante qualche problema di alito si possono pure boicottare i prodotti della Perfetti. Buona Spesa!


L’articolo di Giacomo Alessandro Fangano è stato pubblicato su Girodivite 90/2002, in apertura del Dossier Boicotta pubblicato in quell’occasione: http://www.girodivite.it/giro/2002/90/90002.htm

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> Di lista in lista, a chi tocca tocca
7 gennaio 2005, di : anna maria |||||| Sito Web: di lista in lista chi tocca tocca

ho letto solo oggi il vs. articolo, nel mio piccolo è già da molto tempo che boicotto i prodotti da voi citati. spero che in molti seguano il vs. consiglio cordialmente ferrari anna maria di imperia