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Davvero era la mucca a essere pazza?

Ogni giorno separo con cura i nostri rifiuti in casa. Ho sul balcone un contenitore con tre sportelli: plastica, vetro, carta... Un articolo da Milano di Andrea De Lotto (Pressenza).

di Redazione - lunedì 10 giugno 2024 - 265 letture

Ogni giorno separo con cura i nostri rifiuti in casa. Ho sul balcone un contenitore con tre sportelli: plastica, vetro, carta. Poi, in cucina, due altri bidoncini: umido e indifferenziato. Raccolgo le medicine scadute e anche le pile scariche e porto entrambi nei loro depositi. Idem per l’olio usato, anche quello avanzato del tonno lo verso in una bottiglia di plastica che conservo, fino a portarla a destinazione.

Quando abbiamo finito il cartone del latte, con attenzione, separo la carta dalla plastica, operazione che a volte richiede l’uso del coltello e discreta accortezza.

Se mangio una mela, tolgo l’etichetta adesiva prima di sbucciarla.

Quando ho un sacchetto per l’umido con incollato un prezzo, lo stacco per riciclare al meglio il sacchetto, faccio attenzione che gli scontrini non finiscano nella carta, separo la bustina del the che va nell’umido dal pezzetto di carta che va altrove.

Oggi ho finito il pacco di lasagne, ho separato la carta da quella finestrella di plastica nel pacco. Uno di qua, uno di là.

Quando scendo a portare la spazzatura in cortile, guardo dentro i bidoni e diverse volte raccolgo qualcosa che non è al suo posto e gli cambio destinazione.

Vado in bicicletta tutte le volte che posso, è il mezzo che maggiormente uso. In tutta la mia vita di studente e lavoratore ho scelto dove andare a studiare e lavorare anche in base al fatto che potessi arrivarci in bicicletta. Solo per meno di due anni, nella mia vita, sono andato al lavoro in auto.

Quando lavo i denti chiudo l’acqua, cercando di risparmiarne e quando lavo l’insalata quella che avanza la do alle piante o la verso nel secchio per lavare il pavimento.

Quest’anno abbiamo cambiato gli infissi in casa, nella speranza di contribuire al risparmio energetico.

Migliaia di piccoli gesti ripetuti nel corso di un anno, di una vita. Moltiplicateli per migliaia di persone, centinaia di migliaia, tempo e attenzione dedicate a quello che noi riteniamo importante e che anche, giustamente, ci chiedono di fare. Tempo, attenzione scrupolosa, gesti.

Poi un consesso di pochi signori decide di bombardare da qualche parte e in pochi attimi viene distrutto tutto quello che hanno fatto migliaia, milioni di persone.

Davvero era la mucca a essere pazza?


Questo articolo di Andrea De Lotto è stato diffuso da Pressenza.



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