Sei all'interno di >> :.: Primo Piano | Politiche |

Costituzione: per svecchiarla un bisturi e un bavaglio

E così che giorno dopo giorno la nostra classe dirigente opera lo scempio della storia d’Italia, della democrazia (almeno di quel poco che è rimasto) e dei nostri diritti di cittadini.

di Silvia Pittera - mercoledì 16 giugno 2010 - 2749 letture

“Governare tenendo conto della Costituzione è un inferno”.

Queste le parole del nostro premier, Silvio Berlusconi, pronunciate durante l’assemblea di Confartigianato.

Immediato l’appoggio del compagnone ministro per le riforme Umberto Bossi “La costituzione è datata, per questo la stiamo cambiando”, ha dichiarato ai microfoni dei cronisti in Transatlantico.

E così che giorno dopo giorno la nostra classe dirigente opera lo scempio della storia d’Italia, della democrazia (almeno di quel poco che è rimasto) e dei nostri diritti di cittadini.

L’immagine che ci offrono è quella di una Costituzione brizzolata ed acciaccata, sorretta da un bastone della vecchiaia, sulla quale si opera come sui corpi di questa epoca: chirurgia plastica per stravolgere, cambiare, ringiovanire. No ringiovanire no: snaturare è il termine adatto. Del resto è quello che avviene sempre più spesso… il bello della vecchiaia, che risiede nell’esperienza, negato: rughe che si fanno pianure, grigio che torna nero, a volte biondo, seni che tornano su, zigomi a svettare come monti su pelli sempre più tese, sempre più di plastica. A questo ci ha abituato buona parte della nostra classe dirigente, così attenta all’apparenza d’aver completamente perso di vista ogni sostanza.

Politica dell’apparenza?

Politica spazzatura.

La stessa operazione pare vogliano compierla sulla ultrasessantenne Carta Costituzionale che -dicono- ha bisogno d’essere svecchiata. Svecchiata forse. Ma qui non si tratta di un make-up leggero che copra qualche ruga, qui si parla di stravolgimenti dal sempre più intenso sapore d’incostituzionalità. Qui si tratta di una costante minaccia a qualsivoglia principio cardine della democrazia.

Troppe volte la vecchia Costituzione ha rischiato negli ultimi tempi di andare sotto ai ferri e non uscirne più la stessa. Ha rischiato di assumere i connotati di quella classe politica che ci governa giocando a riscriverne gli articoli, modificarli, interpretarli.

L’appuntamento per la sala operatoria pare essere fissato per il 9 luglio, giorno in cui il ddl sulle intercettazioni (Legge Bavaglio) sarà definitivamente approvato, dopo il si di Palazzo Madama arrivato pochi giorni fa, non senza polemiche.

Nessun baluardo rimasto a difendere l’attempata Costituzione dalla minaccia del bisturi. Persino Napolitano alza i toni contro la protesta avanzata al Senato da parte degli uomini di Di Pietro (che hanno occupato i banchi del governo fino a farsi espellere) e taglia corto: “I professionisti della richiesta al presidente della Repubblica di non firmare spesso parlano a vanvera. Per il resto non ho nulla da aggiungere".

Eh si, governare tenendo conto di questa vecchia signora che è la nostra Costituzione è proprio un inferno. Del resto è ben nota la propensione del nostro premier per fresche e sinuose minorenni. Chissà magari dopo l’operazione del 9 luglio l’inferno si trasformerà in un angolo di paradiso, dove la giovane Costituzione, ormai bionda e turgida, potrà finalmente ammiccare civettuola agli uomini del nostro governo nonostante il bavaglio in bocca. Ma si sa… le giovani donne civettuole la bocca l’hanno sempre usata poco (e di certo non per parlare).


- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -