Come l’onda al mare

Un’altra poesia ad addolcire i cattivi pensieri di questi giorni. La testimonianza arriva da Roma e sarà premiata con un ebook pubblicato dalla casa editrice Zerobook. CONTINUATE AD INVIARE LE VOSTRE TESTIMONIANZE

di Redazione - giovedì 26 marzo 2020 - 2185 letture

nell’eterna città, che appar sospesa
 in ovattata, e timorosa attesa,
 scopre nuovi rumori questa noia.
 il silenzio li copre con la gioia
 e ne fa sogni: par di percepire
 lungi dai pioppi il tenero stormire,
 e dallo stagno il guizzo della carpa,
 il sasso mosso da un’ignota scarpa.

 dall’abisso, dal ventre dei palazzi
 arrivan grida, arrivano schiamazzi
 di quelli che convivono per forza
 sotto quei tetti divenuti scorza.
 in quelle case stanno caldi e sazi:
 ma - divenuti angusti quegli spazi -
 s’aggirano, leoni nella gabbia,
 chiedendo invano quale senso abbia
 questo millennio terzo che non vale
 così mostrarsi, quasi medievale.

 l’eterna città, che i Visigoti
 e i Vandali lordaro coi lor moti,
 pur sopravvisse: ai dì del Marco Aurelio
 quando scalò il vaiolo colle Celio;
 quando la peste nera del Seicento
 la decimò, bubbonico tormento;
 e quando, giunta lieta a nuova era,
 fu presa dai miasmi del colera.

questa eterna città che un virus infetta
 negli aliti e nel cuore, in laida fretta,
 ha visto già cos’è un’epidemia:
 attende solo che ne vada via.
 sta ferma sotto il sole ad aspettare
 che si ritragga, come l’onda al mare.

Laura Avancini
 Roma


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