Castroreale

La storia di questo paese sembra una favola da raccontare la sera ai bambini prima di dormire

di Piero Buscemi - mercoledì 20 novembre 2024 - 227 letture

Certi paesi rimangono nell’anonimato per diversi anni. La colpa è "nostra" che, ingenuamente, ci facciamo distrarre da località di maggior richiamo, impegnandoci nell’immediato futuro di recuperare questa lacuna. Sono dilazioni nel tempo che, talvolta, rischiano di rimanere tali fino a quando una maggiore determinazione e una certa improvvisazione ci convince finalmente a metterci una sorta di paraocchi e raggiungere questi luoghi che, scopriremo in breve tempo, posseggono i requisiti giusti per non rimanere snobbati.

È l’esperienza che abbiamo vissuto arrampicandoci sulla SP 82, provenendo da Barcellona Pozzo di Gotto. Castroreale è possibile raggiungerlo anche con la SP 79, il tempo occorrente è praticamente uguale.

Ricollegandoci sull’alea leggendaria, come una favola tratta da Le mille e una notte, le sue origini si fanno risalire a un periodo storico che trova le sue radici a diversi secoli prima della nascita di Cristo. Un re di nome Artenomo, venuto dal Medio Oriente, fondò su una delle colline a ridosso del luogo dove oggi è visitabile il paese, una città in onore della figlia e che chiamò Artemisia. Qualche tempo dopo un nobile, Castoreo (da non confondere dalla sostanza prodotta dai castori e utilizzata come essenza nei profumi per uomo), marito di Artemisia, costruì un nuovo centro urbano dandogli il nome di Krastos. Il nome mutò nei secoli successivi in Crastina, in seguito in Cristina, nome che fu utilizzato fino ai primi decenni del secolo XIV.

Quindi, come nelle migliori favole: una principessa, un re, una città. Le fonti storiche, non da meno da quelle fiabesche, farebbero risalire la sua fondazione al periodo dei Siculi o dei Greci. Nel territorio sono riscontrabili resti d’epoca greco - romana, bizantina, araba. In ogni caso, questo come altri territori in Sicilia, è un sito che raggiunse gli albori sotto Federico III d’Aragona che, nel 1324, ordinò la costruzione di un castello sui resti di un precedente maniero. Il territorio circostante prese il nome di Castro, diventato poi Castroreale proprio in omaggio a Federico III.

Per chi si recasse per la prima volta a Castroreale, consigliamo di organizzare la visita lasciando l’auto subito dopo l’ingresso in paese. Inerpicarsi sulle scalinate e i viottoli che conducono alla parte sommitale, è davvero intrigante. Diversi archi in pietra sono disposti in vari punti, rappresentando una cornice sul panorama sottostante dal quale una vallata scende gradualmente verso il mare. Alzando lo sguardo sull’orizzonte, quasi in ordine geometrico si possono ammirare tutte le sette Isole Eolie.

Giunti al centro, una ampia piazza ospita la maestosa facciata del Duomo di Santa Maria Assunta, nei secoli diverse volte restaurato a causa di frequenti terremoti che hanno interessato la zona. Sul lato destro della facciata è possibile accedere a Piazza delle Aquile con al centro una fontana che ci ha ricordato quella posta accanto al Duomo di Messina. La Torre di Federico II accanto al Duomo, che fa da campanile, completa una delle più splendenti testimonianze architettoniche di Castroreale. All’interno del Duomo, come abbiamo visto anche nella nostra visita al museo di Trapani (Trapani, oltre le saline - Girodivite, 6 novembre 2024), ospita alcune statue marmoree del Cinquecento di Antonello Gagini, senza tralasciare quelle di Andrea Calamech e Rinaldo Bonanno.

Scontato sottolineare la caratteristica anche di Castroreale che non si discosta dalla Sicilia intera, della presenza nei vari angoli della cittadina di numerosissime chiese che, a visitarle tutte, impiegherebbe un tempo imprecisato da monopolizzare la visita solo ed esclusivamente per un motivo mistico.

Sulla sommità collinare del paese, fa da guardiano il Castello che sorge sull’antico abitato denominato Crizzina o Cristina. Ammirabile la Torre a forma circolare, il castello ha subito anch’esso varie rivisitazioni architettoniche. Oggi, in una di queste più recenti, è possibile soggiornare in un ostello della gioventù.

Tra le tante attrattive, che abbiamo provato a riassumere in questo articolo, una sezione a parte meriterebbero i musei. Il Museo civico che espone le opere d’arte provenienti da cappelle, chiese, conventi, monasteri, oratori, da luoghi di culto diruti, dismessi, distrutti o inagibili. La Pinacoteca di Santa Maria degli Angeli allestita presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli del 1566, che costituisce il Museo Parrocchiale degli Arredi Sacri, dove è possibile ammirare un patrimonio artistico di genere sacro proveniente da cappelle, chiese, conventi, monasteri, oratori.

La nostra visita si è conclusa con quello che, apparentemente, potrebbe essere considerato un museo "laico", è quello dedicato alle moto e alle evoluzione di questo mezzo a due ruote che riscuote tanti appassionati in Sicilia. Impossibile non farsi catturare da questo museo, dentro il quale una quarantina di motociclette di marche diverse e perfettamente funzionanti si offrono alla curiosità dei visitatori, ripercorrendo un secolo di nostalgia e di rievocazioni storiche del nostro Paese.

Sorprendente una DKW 175 cc datata 1926, di costruzione tedesca e targata CT 90, in versione civile essendo la stessa utilizzata dall’esercito durante la Seconda Guerra per consegnare missive e dispacci ai quartieri generali. Molte altre motociclette di epoche diverse, dagli anni ’20 agli anni ’80, fanno compagnia ad antiche biciclette, tra le quali, una alimentata ad energia solare, mai messa sul mercato per motivi opportunistici che lasciamo ai lettori immaginare.

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Campanile
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Chiesa Assunta
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Municipio
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Panorama sulle Eolie
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Piazzale Chiesa Assunta
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Stemma facciata Chiesa Assunta
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Museo moto
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Museo moto2
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Museo moto4
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Museo moto7
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Biciclette


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