Dalla Sicilia alla Palestina contro le guerre coloniali e l’oppressione dei popoli


Pubblichiamo il comunicato del Movimento No Muos in merito alla manifestazione del 3 agosto 2024 contro la stazione NATO di Niscemi in risposta all’appello della resistenza palestinese.


di Redazione pubblicato il 11 agosto 2024

In Sicilia da anni esiste un movimento che lotta contro l’imperialista presenza militare NATO sull’isola. In particolare, ogni estate ci ritroviamo a Niscemi per opporci all’esistenza della base della marina statunitense MUOS, strategicamente tra le più importanti al mondo (assieme alle altre tre, in Virginia, Hawaii e Australia, che ne consentono il funzionamento in rete per la teleguida dei droni) e utilizzata nelle guerre e i genocidi perpetrati dalla NATO.

Chi abita in Sicilia si confronta ogni giorno con gli effetti devastanti della militarizzazione che toglie acqua, alberi, salute, vita. È anche per questo che siamo vicine* alle sorelle e fratelli palestinesi, che devono lottare quotidianamente contro qualcosa di molto peggiore: la violenza dello stato sionista sostenuta da Stati Uniti e molti stati europei. Non possiamo non vedere che l’inazione verso la loro resistenza è una complicità di fatto con chi vuole sterminarli.

Domenica abbiamo così deciso di rispondere all’appello internazionale lanciato dalla resistenza palestinese per opporsi al genocidio e attaccare chi lo sta perpetrando. Al termine del corteo, in mezzo ad una cinquantina di varchi aperti nelle reti, tra bandiere No Muos e sciarpe curde siamo anche riuscite a entrare nella base e a piantare la bandiera palestinese, anche in simbolo di complicità con tutti i popoli in lotta nel mondo.

Tagliare quelle reti, invadere la base, immaginare di fermare quella macchina di guerra: quella di domenica non é stata una scelta di poche*, ma sostenuta da tutto il corteo. Tutte e tutti hanno resistito ai lacrimogeni al CS, sostenuto chi, a volto scoperto, tagliava le reti. Insieme abbiamo deciso di guardare il vero Muostro, di non abbassare la testa, di ribadire che, per quanto spesse e spinate, queste reti possono essere tagliate.

La consapevolezza maturata in tanti anni di riflessioni collettive e di pratiche di liberazione dalle basi militari ci hanno fatto scegliere domenica di agire alla luce del sole, per noi una scelta coerente con la nostra interiorità, che non accetta più la violenza del genocidio in corso in Palestina e i massacri e le torture imposte a tutti i popoli che resistono e lottano. Una scelta che confidiamo molte altre e altri continueranno ad assumersi ovunque ci siano fili spinati e armi.

Dalle nostre montagne alle vostre montagne, i popoli in rivolta scrivono la storia, no alle guerre fino alla vittoria!


Questo articolo è stato diffuso da Pressenza, e proviene da NoMuos.info.



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