Memorie di donne terroriste. -
Savelli, 1979.
La
casa editrice più attenta agli esiti della cultura sessantottina
e femminista (ricordiamo "Porci con le ali" di Lidia Ravera e Marco
Lombardo Radice) ha, negli anni Settanta, una collana di Cultura
politica dedicata a "femminismo/storia". E' cioè in pratica una
collana sul femminismo che di volta in volta viene associato alla
disciplina che conosce l'irrompere delle tematiche femministe (storia,
politica, psicanalisi). Nel gennaio 1979 pubblica in questa collana
un testo che allora aveva un valore immediatamente politico-memoriale
e che oggi può essere utilissimo per la ricerca: Memorie di donne
terroriste. Non c'è il nome del curatore /trice, anche se cè
una nota introduttiva, e il libro è la raccolta delle biografie
di Vera Zasulic, Olga Ljubatovic, Elizaveta Kovalskaja. I testi
di Vera Zasulic (1849-1919) sono tratti dalle sue memorie pubblicate
a Mosca nel 1931, ma scritte precedentemente in tempi diversi. Il
testo di Olga Ljubatovic (1853-1917) fa parte delle sue memorie,
Il vicino e il lontano, scritte tra il 1895 e il 1906 e pubblicate
in quell'anno nella rivista "Byloe". L'autobiografia di Elizaveta
Kovalskaja (1849 o 1851-1943) fu da lei scritta per l'Enciclopedia
Granat, pubblicata a Mosca nel 1916.
Il libro contiene anche una bibliografia per illuminare il contesto
storico, la Russia della vigilia della rivoluzione. Siamo nel decennio
1870-80, fra terroristi, attentati, cospirazioni e regicidi. «Tre
donne 'emancipate' che cercavano in primo luogo di essere più impegnate,
coraggiose e coerenti dei loro compagni e a ciò sacrificavano totalmente
la loro vita personale; ma erano anche e insieme amiche sollecite
e protettive, attente alle vicende e ai bisogni quotidiani, capaci
di comunicare e di aiutare nei brevi frammenti di "privato" che
concedeva l'azione clandestina».
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