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La Svezia dice no a Eurolandia.
Deciso
e freddo e’ stato ieri, domenica 14 settebre, il no
degli svedesi all’Euro. I risultati parlano chiaro:
56,1% per il no, 41,8% per il si e 2,1% scheda bianca.
I pronostici fatti in tutti questi ultimi mesi non sono
stati smentiti, anche se per un momento, dopo la morte di
Anna Lindh, ministro degli esteri svedese e convinta sostenitrice
della moneta unica, si e’ avvertita una possilile
rimonta per il fronte del si.
La Svezia continuera’, quindi, ad usare la propria
valuta nazionale, la corona svedese, cosi’ come la
Gran Bretagna e la Danimarca “pagheranno” ancora
rispettivamente con la sterlina e la corona danese.
I vincitori
di questa difficile battaglia sono i partiti di sinistra
mentre gli sconfitti sono i partiti di destra, capeggiati.
Il Premier svedese Goran Persson ha ammesso di aver subito
un’amara sconfitta e che la Svezia dovra’ aspettare
altri sei anni per poter rivotare un referendum sull’Euro.
Cio’ significa che l’ingresso della moneta unica
in Svezia slittera’, eventualmente, al 2013.
Mentre
“il popolo svedese dimostra il suo piu’ profondo
scetticismo nei confronti del progetto europeo”, altri
paesi si apprestano ad aderire all’Ue. La Svezia chiude
la porta in faccia alla moneta unica mentre la Gran Bretagna
annuncia per bocca del suo ministro degli esteri, Straw,
che a breve sara’ pronta a indire un referendum per
promuovere l’Euro divisa nazionale.
“Oggi l’Euro e’ il nuovo protagonista
dell’economia mondiale” parola del Presidente
della Commissione Europea, Romano Prodi. Non ci resta che
dire, quindi, che la Svezia ha sprecato una importante possibilita’,
quella di far parte, a tutti gli effetti, del grande progetto
Europa.
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