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SIcilia No OGM.
Alcamo(TP) diventa il primo comune Siciliano a mettere al bando gli OGM dalle sue coltivazioni.

di Alessandro Calleri


Quasi in concomitanza con il caso Piemonte dove - grazie alla sensibilità della regione - verranno estirpati migliaglia di ettari di terreno agricolo coltivato attraverso OGM, anche in Sicilia un piccolo comune cerca di tutelare i propri prodotti dal pensiero unico globale che, anche in agricoltura, vuole tutto e tutti uguali. Il primato siciliano, forse antecedente a quello Piemontese, va al comune di Alcamo(TP) che con una delibera del consiglio cittadino datata 7 Luglio c.m. è diventato ufficialmente un comune “anti transgenico”, l’unico finora in Sicilia ad aver preso chiaramente posizione sul problema..
”Tralasciando i discorsi scientifici sull’argomento si tratta di una presa di posizione culturale chiara con cui intendiamo difendere l’unicità del nostro prodotto”, così ci ha riferito Luigi Culmone, Assessore all’Agricoltura del comune di Alcamo, ascoltato al telefono pochi giorni fa; la lotta agli OGM diventa così motivo di valorizzazione e promozione dell’agricoltura locale che, grazie alle particolari condizioni climatiche e geografiche di cui gode, riesce a fornire un prodotto unico al mondo non riproducibile in laboratorio. Un vanto per Alcamo, comunemente definita la città del vino, che dai suoi enormi vigneti produce alcuni dei vini siciliani più pregiati, esportati ed apprezzati in tutto il mondo.
Un’iniziativa politica quella del comune Trapanese, nata di concerto con il forum contadino locale e con le associazioni di categoria, una scelta che rispecchia insomma il comune sentire di una comunità che si schiera a difesa della propria agricoltura contro l’invasione dei “prodotti di laboratorio”.
Ma cosa sono questi OGM tanto chiacchierati? Si tratta di semi “fabbricati” attraverso modificazioni genetiche che, secondo alcuni, dovrebbe rendere le piante più resistenti alle condizioni climatiche e a qualsiasi tipo di parassita; in pratica dovrebbe essere possibile coltivare i pomodorini di Pachino o il vino di Alcamo al Polo Nord o in Texas rendendo di fatto ininfluente la location geografica dove le colture vengono impiantate. Si tratta in pratica della distruzione della biodiversità su cui si basa fino ad adesso l’ecosistema mondiale, un valore che è necessario ancora oggi ribadire con forza e attraverso cui far veicolare la propria identità e le proprie tradizioni. Proprio per questo la decisione del comune di Alcamo e della regione Piemonte assumono ancora più importanza e spessore; speriamo che non restino degli esempi isolati.


Il testo della delibera del comune di Alcamo

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