AMNESTY INTERNATIONAL PRESENTA I DATI SULLA PENA DI
MORTE
NEL 2002: PIU' DI 1526 ESECUZIONI
Amnesty International ha presentato oggi a Ginevra i dati relativi
all'applicazione della pena di morte durante il 2002: secondo
l'organizzazione per i diritti umani, sono state messe a morte
piu' di
1526 persone in 31 paesi.
Amnesty International ha chiesto alla Commissione delle Nazioni
Unite sui diritti umani di intraprendere, nella sua sessione
annuale attualmente in corso a Ginevra, una incisiva azione
contro la pena di morte e di
stabilire una moratoria universale sulle esecuzioni.
"La Commissione sui diritti umani, auspicabilmente, adottera'
un'altra forte risoluzione in cui verra' rinnovata la richiesta
di un'immediata moratoria sulle esecuzioni in tutto il mondo
e verra' chiesto agli Stati di rispettare le disposizioni del
diritto internazionale, compreso il divieto di mandare a morte
minorenni al momento del reato" - ha dichiarato l'organizzazione
per i diritti umani. "Le Nazioni Unite devono assumere
l'iniziativa e prendere misure concrete e positive per proteggere
coloro che rischiano la pena di morte".
Amnesty International ha sottolineato che i dati resi noti oggi
sono relativi ai soli casi conosciuti dall'organizzazione. "E'
impossibile fornire il totale completo, poiche' molti paesi
mantengono volutamente
il segreto sul numero effettivo delle esecuzioni, smentendo
in questo modo il presunto effetto deterrente della pena di
morte".
Sempre nel 2002, Amnesty International ha registrato oltre 3248
condanne a morte in 67 paesi.
"In molti casi la pena di morte e' stata applicata in palese
violazione delle disposizioni del diritto internazionale"
- ha precisato l'organizzazione. "Vi sono state condanne
a morte inflitte a seguito di
processi irregolari e tre esecuzioni, tutte negli Stati Uniti,
di persone che avevano commesso il reato quando avevano meno
di 18 anni".
Amnesty International ha ottenuto informazioni su 1060 esecuzioni
in Cina e 113 esecuzioni in Iran, ma ritiene che in entrambi
i casi il dato effettivo sia molto piu' elevato. Negli Stati
Uniti sono state eseguite 71
condanne a morte, cinque in piu' rispetto al 2001.
"Le cifre relative a Cina, Iran e Stati Uniti costituiscono
l'81% di tutte le esecuzioni registrate nel 2002," ha affermato
Amnesty International.
Amnesty International evidenzia che anche nel corso del 2002
vi sono stati progressi verso l'abolizione della pena di morte.
Alla fine dell'anno, 111 paesi avevano rinunciato alla pena
di morte per legge o di fatto. Durante l'anno, Cipro e la Repubblica
Federale di Jugoslavia (ora Serbia-Montenegro) hanno abolito
la pena di morte per tutti i reati. La Turchia l'ha abolita
di fatto.
Amnesty International ha inoltre accolto favorevolmente la decisione
del presidente della Tanzania di commutare le condanne a morte
di 100 persone accusate di omicidio e la commutazione di 17
condanne in Arabia Saudita.
Piu' recentemente, il governatore dell'Illinois (USA), George
Ryan, ha concluso il proprio mandato commutando le sentenze
di tutti i 167 prigionieri nel braccio della morte dello Stato.
Una sospensione delle esecuzioni e' stata annunciata in Guatemala,
nelle Filippine e nel Maryland (USA). Nel Kirghizistan, nel
gennaio 2003, il presidente ha annunciato la proroga di un altro
anno della moratoria sulle esecuzioni.
Inoltre, nel 2002 Gibuti, Lituania e Sudafrica hanno ratificato
il II Protocollo Opzionale al Patto internazionale sui diritti
civili e politici. Il Protocollo stabilisce l'abolizione totale
della pena di morte ed
attualmente risulta ratificato da 49 paesi. In Europa, il XIII
Protocollo alla Convenzione europea sui diritti umani, un nuovo
trattato che prevede l'abolizione totale della pena di morte
senza alcuna eccezione, e' stato adottato e aperto alla firma
degli Stati. Alla fine dell'anno era stato ratificato da 5 paesi
e firmato da altri 34.
Un'altra positiva novita' del 2002 e' stata rappresentata dalla
nascita di una Coalizione mondiale contro la pena di morte,
comprendente sindacati, associazioni legali, governi locali
e regionali e organizzazioni dei
diritti umani. La Coalizione si sta battendo per l'abolizione
universale della pena capitale. Amnesty International ha ricevuto
l'appoggio degli altri membri della Coalizione nelle sue richieste
alla Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani.
"La pena di morte e' l'estrema punizione crudele, inumana
e degradante e costituisce una violazione del diritto alla vita",
ha affermato Amnesty International. "E' giunto il momento
di liberarsi di questa barbara pena per sempre".
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