Centro
Ebraico Italiano IL PITIGLIANI
via Arco de’ Tolomei 1,
tel. e fax 065897756 065800539 e.mail: baitbet@tin.it
www.pitigliani.it
Invita alla rassegna
“FRA IRONIA E PASSIONE:
RASSEGNA DI CINEMA EBRAICO A ROMA”
Il Pitigliani è un centro educativo,
culturale e sociale dalle molte attività
situato nel cuore di Roma. Uno dei suoi maggiori
compiti è la diffusione della cultura
ebraica intesa in tutte le sue forme. Basandosi
sulla convinzione che, nella nostra società,
il cinema costituisca uno strumento e insostituibile
di conoscenza e di mediazione culturale, il
Pitigliani propone una RASSEGNA DI CINEMA EBRAICO,
che si svolgerà dal 22 febbraio al 3
marzo 2003 nelle seguenti sedi:
FILMSTUDIO: 22 febbraio e 1 marzo
NUOVO SACHER: 23 febbraio
IL PITIGLIANI: 23 febbraio, 2 e 3 marzo
La Rassegna, il cui programma si allega, verte
su cinque temi:
L’adolescenza
La donna
L’autoironia
Retrospettiva di Billy Wilder
Una finestra sul cinema israeliano.
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COM’E’ NATA L’IDEA DELLA
RASSEGNA?
In questa prima Rassegna cinematografica, cui
speriamo ne seguiranno altre, piuttosto che
privilegiare un'impostazione monotematica abbiamo
scelto, di dare un'immagine dell’ebraismo
al cinema forse non completa, ma a 360 gradi.
Abbiamo individuato due temi 'eterni': donne
ed adolescenti, che sono anche due argomenti
particolarmente vicini alle attività
del nostro centro: agli adolescenti è
infatti tradizionalmente dedicata gran parte
della nostra attività (Il Pitigliani
nasce agli inizi del Novecento come Orfanotrofio
ed ente preposto alla tutela dell’infanzia
e della giovinezza disagiate), mentre alla donna
nell’ebraismo abbiamo dedicato un recente
programma biennale di incontri e conferenze.
Nel brevissimo spazio di tre film tentiamo di
mostrare quale possa essere l'approccio ebraico
a queste tematiche. Abbiamo appositamente evitato
un film come “Kadosh”, perché
molto visto dai nostri frequentatori, ma anche
perché non esaustivo della rappresentazione
cinematografica della donna nel mondo ebraico.
Non abbiamo previsto una sezione sulla Shoà,
di cui parlano solo due film (“Monsieur
Batignole” e “Il cielo cade”):
perché le recenti celebrazioni già
ci hanno già offerto più di un
momento di riflessione, e perché nostro
scopo è quello di dare dell’ebraismo
un’immagine non solo di sofferenza e persecuzione
ma quanto più possibile vitale, positiva
e gioiosa.
Abbiamo pensato, accanto al momento più
"tradizionale" dell'autoironia (dove
si avrà la possibilità di rivedere
diversi dei classici dell’umorismo ebraico:
da “Zelig” di Woody Allen a “Scusi,
dov’è il West?” di Robert
Aldrich), una sezione dedicata a Billy Wilder:
dove la tematica ebraica è implicita,
non solo nella biografia del regista, esule
austriaco, ma anche in una costante attrazione
per la trasformazione, la migrazione, la mistione
di diversi generi: tutte caratteristiche che,
come ci insegna Guido Fink nel suo bellissimo
libro “Non solo Woody Allen”, possono
a buon merito partecipare alla fisionomia del
cinema ebraico.
Infine, importantissima, la sezione dedicata
a Israele: nella quale, fra l'altro, mostriamo
due film del regista, da sempre impegnato nel
campo della pace, Uri Barbash: uno sulla nascita
dell'insediamento ebraico in Israele e uno sulla
solidarietà creatasi in un carcere israeliano
fra detenuti ebrei ed arabi. Film di qualche
anno fa, che ci fanno ricordare un periodo nel
quale la speranza di pace in Medio Oriente sembrava
molto più concreta di oggi, e che speriamo
costituiscano un viatico per il nostro futuro.
Inoltre, avremo la possibilità di presentare,
per la prima volta nel nostro paese, una vasta
panoramica di alcuni dei più significativi
film e documentari israeliani, che, grazie alla
sovvenzione della Regione Lazio, abbiamo potuto
tradurre e sottotitolare per il pubblico italiano.
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