segnali dalle città invisibili
  Giro99 Risonanze
"Respiro" e... la terra trema a Lampedusa…

di monica nanè

"Respiro"
regia di Emanuele Crialese
con Valeria Golino

La terra trema a Lampedusa… e a farla tremare è Grazia, donna ribelle e libera quanto basta a sconquassare la vita tranquilla delle poche famiglie di pescatori che abitano l'isola. Questa dolcissima bisbetica indomabile, moglie e madre che conosce solo il verbo amare e, come Linus e la sua coperta non si separa mai da un mangiadischi che suona in continuazione 'Bambola' di Patty Pravo, Grazia fortemente riamata dai tre figlioli e da una marito buono che la ama e anche la odia, perché sua moglie per gli isolani è 'la pazza', la madre snaturata colei che quando si sente oppressa, entra in crisi e implode su se stessa isolandosi dal resto del mondo; ma la sua piccola famiglia la adora e la protegge e ci sono due occhi che più degli altri vegliano su di lei, quelli di suo figlio Pasquale un bellissimo e già virile ragazzino che come in un mithos greco, la nasconde in una grotta.

La recherche di Grazia servirà a maturare nelle coscienze di tutti, quanto la sua presenza seppur sconquassante sia necessaria per tutti e soprattutto per il suo uomo che 'muore' dentro in assenza di lei. E ad ogni momento topico e critico, accompagnato dalle bellissime e struggenti note di John Surman, compare il mare come protagonista assoluto che ruba la scena agli altri, colui che ci accoglie e ci libera donandoci la pace della di un momento in un'altra dimensione, colui che improvvisamente può decidere di restituire ciò che aveva precedentemente inghiottito.

Strabiliante opera seconda di Emanuele Crialese (il suo primo lungometraggio è uscito solo negli States) italianissimo che ha studiato e vissuto per molto tempo a New York. La sua scelta stilistica di puntare tutto sulla visione e sull'estetica (nell'accezione quasi esclusivamente filosofica del termine) hanno creato non poche critiche, ma è inegabile la quasi perfetta riuscita del risultato. Le inquadrature dal basso, sott'acqua, le gambe che si dimenano nell'affannoso tentativo di "restare a galla" e sembra quasi che sia la musica, rigorosa e perforante allo stesso tempo, a tenerli a galla; tra reale e immaginario, tra il mito e la "terraferma", quella dove Grazia non è mai stata a suo agio; Valeria Golino è invece quasi perfettamente a suo agio nel ruolo di madre contro-natura, madre assoluta che con i suoi figli ha lo stesso slancio animalesco della leonessa che accudisce, lecca e protegge con gli artigli i suoi cuccioli.

La stessa Golino che in un bellissimo film della Archibugi ''L'albero delle pere'', interpretava altrettanto intensamente un'altra contro-madre dalle caratteristiche affini a Grazia e anche allora c'era un figlio devoto, il piccolo grande uomo Siddartha che si occupava di lei e della sorellina. Crialese si è già guadagnato il Gran Premio della Critica a Cannes 2002, un contratto di distribuzione con la Sony, e purtroppo anche una mancata candidatura agli Oscar come Miglior Film Straniero, inopportunamente soffiata dal solito Benigni Roberto. Poco male per lui che con questa sorprendente pellicola dipinge un bellissimo affresco del nostro Sud, il Sud del mondo, il nostro mondo a parte con le sue guerriglie di ragazzi, i riti pagani, il fuoco e il mare e l'amore, che non si vergogna di omaggiare il Visconti de ''La terra trema'' il Dieterle di "Vulcano"e il Rossellini di ''Stromboli'', in altre parole il cinema che ci ha donato fama internazionale e fotogrammi di bellezza impareggiabili.

 

Il Progetto
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