segnali dalle città invisibili
 

Giro99 Siamo tutti sovversivi

documenti: il giornale di sicilia, 4 dicembre 2002
I giudici: "Nessun teorema, abbiamo colpito singoli fatti"
Gli indagati, nelle 140 pagine dell' ordinanza del Gip, risultano colpiti solo quali singoli responsabili di fatti di violenza e non quali appartenenti a specifiche aree "antagoniste" Foto: Il procuratore Francesco Lalla

Nessun reato associativo o di opinione è contestato ai 23 manifestanti per i quali sono state emesse misure cautelari per i fatti dei G8 su richiesta della Procura di Genova. Gli indagati, nelle 140 pagine dell' ordinanza del Gip, risultano colpiti solo quali singoli responsabili di fatti di violenza e non quali appartenenti a specifiche aree «antagoniste».
Lo ha spiegato oggi, nel corso di una conferenza stampa, il procuratore reggente Francesco Lalla, affiancato dai due aggiunti Giancarlo Pellegrino e Mario Morisani.«Questa circostanza - ha agggiunto - è dimostrata anche dalla diversa provenienza geografica dei soggetti, la maggior parte dei quali appartenenti a realtà e gruppi tra loro assolutamenti diversi (Palermo,Catania, Messina, Reggio Calabria, Roma, Lucca, Padova, Genova, Pavia, Milano)». Tra i destinatari delle misure cautelari figurano sia black bloc sia appartenenti alle frange estremiste delle Tute Bianche.
«Si tratta di un' inchiesta tecnica, mirata, e non c'è alcun teorema» - ha spiegato il gip Elena Daloiso, firmataria dell' ordinanza. «Questi provvedimenti - ha aggiunto - sono stati assunti su riscontri certi, su identificazione dei soggetti al di sopra di ogni dubbio e su fatti specifici che riguardano quello che è successo durante il G8 a Genova. E non è da escludere che vi siano altri provvedimenti».
Alla domanda sulla opportunità e sulla «sospetta» tempistica di queste misure, avvenute dopo Cosenza e dopo la richiesta di archiviazione di due giorni fa per il carabiniere Placanica, Lalla ha risposto che «si tratta di pura casualità, in quanto entro fine anno si stanno concludendo tutte le nostre inchieste per il G8. L' esecuzione delle ordinanze di misure cautelari è avvenuta immediatamente, dopo che il Gip le ha concesse, a fronte di un lavoro ponderoso, durato dal giugno scorso, mese in cui la procura ha inoltrato al giudice le sue richieste».
Sull' opportunità invece delle misure cautelari, a 16 mesi di distanza dai fatti del G8, Pellegrino ha spiegato che «il tempo non è un fatto dirimente sotto questo profilo, in quanto le misure cautelari sono state chieste perchè sussistono tutt' ora gravi indizi e il pericolo di reiterazione dei reati».
Entrando poi nel merito delle differenze con l' inchiesta di Cosenza, il magistrati hanno commentato di non voler fare valutazioni sull' operato dei colleghi. «A Genova - hanno detto - sono arrivati per il G8 migliaia di manifestanti dall' Italia e dall' estero, che neppure si conoscevano. Ipotizzare perciò un legame associativo significava poter provare che tra loro sussistessero legami stabili e continuativi».
Pellegrino ha perciò sottolineato che «la procura di Cosenza è partita da un nucleo stabile che operava in quel luogo e che era legato da unità di intenti, se non proprio da un vincolo associativo. A Genova invece potremmo dire che siano venuti con l' intento di fare violenze, ma non che erano associati tra loro».
Nella nostra richiesta - ha spiegato Lalla - il massimo sforzo è stato quello della ricostruzione di tutta la dinamica degli incidenti avvenuti in piazza. In circa 600 pagine e sei mesi di ricostruzione abbiamo riassunto e dettagliato tutti i movimenti dei cortei avvenuti nei giorni 20 e 21 luglio del 2001, sia del gruppo «Tute Bianchè, sia dei »black bloc«.
»È il riassunto in pratica - ha aggiunto Morisani - di 580 ore di filmati, tutti memorizzati in un unico sistema, diviso per singoli episodi più significativi. Tutta questa raccolta di materiale è stata necessaria per arrivare alla richiesta di misure specifiche a carico dei singoli manifestanti, dopo aver comparato le indagini della polizia giudiziaria con quelle eseguite dalla Digos di Genova che ha lavorato con proprio materiale«.
In questa inchiesta sulle violenze di strada gli indagati sono 150. A questi si aggiungono i 93 arrestati durante l' irruzione della polizia nella scuola Diaz, nei confronti dei quali oggi è stata chiesta l' archiviazione per la maggior parte dei reati, per cui probabilmente cadrà anche il vincolo associativo.


Genova 04/12/2002 h.17.23.23

 

Il Progetto
[Up] Inizio pagina | [Send] Invia questa pagina a un amico | [Print] Stampa | [Email] Mandaci una email | [Indietro]