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Giro99
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Omosessuali: cittadini invisibili per la legge italiana
Istituite in quasi tutte
le nazioni UE, le unioni tra omosessuali in Italia
non sono nemmeno trattate dalla nostra legge.
di Salvo Toro
Se ne è parlato tanto
in questi giorni, ed il tema è stato davvero
scottante: si è sposata la seconda coppia
italiana omosessuale. E si sono accesi i dibattiti:
nella puntata di Porta a Porta del
23 ottobre se ne è potuto trarre lo spaccamento
sulle opinioni degli italiani, dal semplice cittadino,
al politico ulivista o di AN, dalla opinione della
Chiesa al diretto interessato omosessuale. Comunque
sia in Italia nessuna legge tratta a fondo dellunione
civile tra omosessuali ne tanto meno del loro
matrimonio, tanto che la seconda coppia italiana
(dopo Antonio Garullo e Mario Ottocento, sposatisi
in Olanda il primo giugno dello scorso anno) ha
coronato la propria unione civile nellambasciata
francese in Italia lunedì 21 ottobre. Si
tratta di Alessio De Giorgi, 37 anni, genovese,
presidente dell'Arcigay Toscana, e il suo compagno
Christian Panicucci, 33 anni, toscano con origini
francesi. Naturalmente allambasciata francese.
Nella legislatura italiana infatti si presenta
un buco profondo, un gap per quanto riguarda il
trattamento degli omosessuali. In Francia, al
contrario, la legge del Pacs, il Patto civile
di solidarietà, riconosce le coppie di
fatto ed in particolare quelle omosessuali. Facendo
una breve indagine, si viene a scoprire che in
Europa il Bel Paese è lultima ruota
del carro:
ecco una breve scheda sulle normative che, nei
paesi Ue, regolano l'unione tra persone dello
stesso sesso. Un argomento su cui si è
pronunciato anche l'Europarlamento, il 5 luglio
dello scorso anno, riconoscendo "pari diritti"
tra le coppie di fatto eterosessuali e gay.
la Danimarca nel 1989 è stato il primo
paese a riconoscere le unioni degli omosessuali
e a dar loro il diritto di ufficializzare il rapporto
con una cerimonia civile. Le coppie godono degli
stessi diritti in materia di alloggi, pensioni,
immigrazione e adozione.
In Svezia il Parlamento ha approvato nel 1994
la legge che regolarizza la convivenza tra omosessuali
e che prevede parità di diritti e doveri
con le coppie eterosessuali sposate. Dal 5 giugno
scorso la Svezia è inoltre il primo paese
al mondo dove le coppie gay registrate possono
adottare bambini provenienti da altri paesi.
In Olanda una legge del 1998 permetteva la registrazione
allo stato civile delle coppie omosessuali. Il
primo aprile 2001 è entrata in vigore la
nuova legge sulla famiglia, che consente a gay
e lesbiche di sposarsi civilmente e di adottare
figli. Quello stesso giorno, nel municipio di
Amsterdam, per la prima volta al mondo quattro
coppie di omosessuali, tre di uomini ed una di
donne, hanno detto il loro "sì"
davanti al sindaco.
In Spagna il parlamento della Catalogna ha approvato
il 30 giugno 1998 la "Legge sulle unioni
stabili" che pone le coppie gay giuridicamente
quasi sullo stesso piano di quelle eterosessuali
"di fatto". Una legge analoga è
stata approvata in Aragona nel 1999. Il 22 giugno
2000 la regione di Navarra ha equiparato a livello
giuridico le coppie eterosessuali a quelle omosessuali.
In Francia si chiama "Pacs" - "patto
civile di solidarietà" - la legge
approvata in Francia il 13 ottobre 1999. Prevede
l'inserimento nel codice civile di una definizione
di convivenza che riguarda le coppie omosessuali,
norme fiscali per consentire la denuncia dei redditi
in comune, sconti sulla tassa di successione,
facilitazioni per mantenere l'appartamento in
affitto in caso di morte dell'intestatario, congedi
in caso di eventi gravi al partner, facilitazioni
per la previdenza sociale. Il Pacs regola anche
la fine del rapporto.
In Gran Bretagna la legge non riconosce alcun
diritto alle coppie dello stesso sesso, però
dal settembre scorso nel comune di Londra è
possibile inserire il proprio nome su un registro
creato per formalizzare le unioni tra omosessuali.
Alle coppie che scrivono il loro nome sul libro
viene consegnato un certificato, che però
non ha nessun valore legale.
In Germania il 10 novembre 2000 il Bundestag ha
approvato la legge sulla "vita in comune"
tra omosessuali, paragonabile ai contratti di
matrimonio. Le norme, entrate in vigore l'1 agosto
2001, prevedono una serie di diritti-doveri per
i coniugi: dal nome comune agli alimenti, dall'eredità
alla previdenza e assicurazione. Il 17 luglio
di quest'anno la Corte costituzionale ha stabilito
che i matrimoni fra omosessuali sono legittimi
e compatibili con la Costituzione.
In Belgio nel gennaio 2000 è entrata in
vigore una legge del novembre 1998 che consente
la registrazione legale delle unioni anche fra
gay o lesbiche. Il 30 gennaio scorso il governo
ha approvato il progetto di legge che intende
stabilire, attraverso il matrimonio, l'eguaglianza
di trattamento giuridico tra coppie eterosessuali
e omosessuali.
In Italia non esiste una legge al riguardo. Però
alcuni comuni - come Bologna, Firenze, Pisa, Ferrara,
Terni e Voghera - a partire dal 1997 hanno approvato
l'istituzione del registro per le "unioni
civili".
Riccardo Pedrizzi, responsabile di AN per le politiche
della famiglia e vicepresidente della consulta
etico-religiosa dello stesso partito dice : La
nostra Costituzione, agli artt. 29, 30 e 31, rende
impossibile l'equiparazione giuridica della famiglia
e del matrimonio alla "famiglia" e al
"matrimonio" gay e quindi il riconoscimento
degli stessi diritti. Chissà che
non sia giunta lora di cambiarla questa
Costituzione.
Anche il Vescovo di Como a Porta a porta
era di parere molto negativo a riguardo (e ti
pareva): schifato nel vero senso della parola,
discriminava lunione civile avvenuta di
recente tra i due omosessuali, chiamandola quella
cosa lì, alla faccia della chiesa
universale, tollerante, che al Giubileo 2000 aveva
portato persino i carcerati, ma guai agli omosessuali,
nemmeno quelli casti, perché
contro natura. Di certo il popolo omosessuale
non vuole il matrimonio in chiesa, ma questultima
dovrebbe essere tollerante almeno su quello civile.
Ma nemmeno per sogno. Strano anche il comportamento
di Bruno Vespa, che chiedeva agli ospiti di tollerare
le idee del monsignore, mentre a questultimo
non passava neanche per la testa di tollerare
quelle opposte alle sue. Un comportamento da veri
ipocriti. Lunione civile tra omosessuali
porterebbe questi ad avere gli stessi diritti
delle coppie etero.
Se in una coppia di giovani omosessuali ne muore
uno per disgrazia questi non può lasciare,
se non in un testamento (vattelo ad immaginare
che muori a trentanni) niente in eredità,
che va invece ai familiari più prossimi,
che possibilmente avevano in precedenza cacciato
lo sprovveduto di casa perché gay. Questa
è solo una delle ingiustizie che potrebbero
essere risolte col matrimonio civile tra omosessuali.
Personalmente sono contrario alladottamento
di un figlio da parte di una coppia gay/lesbica,
non credo che un bambino possa crescere in un
ambiente sano in questo modo, e credo che questo
gli causerebbe gravi problemi, ma chissà
se sia meglio crescere in una coppia omosessuale
in cui ci sia un ambiente positivo o in una etero
in cui i due genitori si strappano i capelli,
gridano dalla mattina alla sera, lottano costantemente
senza un attimo di pace, in una coppia in poche
parole in conflitto, come ce ne sono tante in
Italia. Aspettiamo che il governo si muova!
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