segnali dalle città invisibili
 

Giro96 Segnali di fumo
Segnalidifumo di settembre 2002

di pina la villa

lunedì 2 settembre 2002
Simone de Beauvoir incontra Alberto Giacometti al Cafè Flore. Gli dice che ha voglia, bisogno di scrivere. Ma non sa ancora cosa. Tu scrivi, gli disse Giacometti, qualcosa verrà, scrivi quello che senti. La sera ne parla a Sartre. Quasi si lamenta di essere una donna che non ha particolari esperienze da raccontare, ingiustizie da lamentare. Sei sicura, gli dice Sartre? Nasce così la ricerca che porterà al saggio Il secondo sesso.

Giorgio Agamben, Distruzione dell'esperienza e origine della storia, Einaudi, 1978 e 2001
Citazione iniziale: "O matematici, fate lume a tale errore! Lo spirito non ha voce, perché dov'è voce è corpo." (Leonardo)

mercoledì 11 settembre 2002
Rivisto ieri sera alla tv il film Pane e tulipani. I punti di forza del film: l'ambientazione, i personaggi e gli attori, il gioco linguistico. La storia: Rosalba è in gita a Paestum col marito i figli e la parentela. Per una serie di distrazioni, sue e dei parenti, si ritrova a fare l'autostop e ad andare a Venezia, che non ha mai visitato. Non c'è nessuna consapevolezza, né decisione all'origine di questo mutamento di scena. E' il desiderio che la muove, e il caso, la sua distrazione, il suo essere diversa dagli altri, personaggio marginale di casalinga con due figli maschi grandi e un marito imprenditore che la trascura, ed è per di più noioso.
Quello che trova a Venezia è invece un mondo colorato, il mondo dei sogni, fatto di personaggi strampalati ma veri. E soprattutto trova il suo tempo e il suo sguardo, una Venezia vuota e silenziosa. Fernando è cameriere in un ristorante. E' a lui che Rosalba si rivolge per una sistemazione per la notte visto che ha perso il treno. La mattina dopo Fernando le fa trovare il tavolo apparecchiato per la colazione e un biglietto scritto in un italiano poetico e ricercato, quello che lui parla, da straniero che conosce dell'italiano soprattutto L'orlando furioso di Ariosto. Sempre per caso Rosalba trova lavoro come aiutante in un negozio di fiori - da piccola ci ha lavorato, suo padre le diceva che aveva il pollice verde - gestito da un anarchico, ennesimo personaggio bizarro. Altri personaggi: la vicina di casa, che fa il massaggio olistico, Marina Missironi, il detective-idraulico che la cerca per conto del marito, che si innamora della massaggiatrice, la nuora di Fernando, una sfortunata ragazza veneta.

Inizia la sua vacanza-lavoro a Venezia. Fa amicizia con la vicina di casa, comincia a conoscere Fernando, si salva dal detective. Ma non si salva dall'amante del marito, la cognata Betty, che la rivuole a casa a svolgere il suo ruolo di moglie. Le racconta che il figlio si droga e la fa tornare a casa. Il figlio, il prediletto, si fa solo qualche canna; Fernando soffre e scopre che non le ha mai detto che l'ama. Parte all'avventura col furgone del fiorista e due compagni, l'idraulico e la massaggiatrice. E va a riprendersi Rosalba. Se lei suona la fisarmonica lui riprenderà a cantare. L'ultima scena è vicino a un ponte diventato una balera, con le coppie e i personaggi della storia che ballano mentre Rosalba e Fernando si esibiscono. C'è anche il figlio di Rosalba. Ultima battuta , di Rosalba a Fernando: Sarebbe troppo precipitoso se ci dessimo del tu?

Ambientazione: sia che ci si trovi a Pescara, a Paestum, o a Venezia i colori sono particolarmente belli. Al sud però la luce è più intensa mentre a Venezia aumenta il peso dei colori e dei charoscuri legati allo scorrere della giornata e agli interni piccoli, meno standardizzati di quelli della casa a Pescara, casa comoda e ricca, ben arredata ma fredda, il regno delle telenovele che Rosalba guarda mentre stira. Il rosso, il giallo il verde dei vestiti, il rosso del divano, i colori dei fiori e dei tulipani sul tavolo di formica verde chiaro dove Fernando le fa trovare la colazione.
I personaggi hanno trovato negli attori il loro punto di forza.
Sono tutti bravi e simpatici, ogni personaggio assume così grande rilievo, un'opera corale.

Il gioco linguistico: ogni personaggio ha un suo dialetto e un suo modo di parlarlo. C'è l'abruzzese-napoletano italianizzato di Rosalba, di suo marito, dei figli e della parentela; c'è il veneziano stretto della nuora di Fernando, l'italiano mellifluo e stentato dell'"albergatore" slavo, il bolognese, mi sembra, del fiorista o il veneto poco marcato della massaggiatrice. Anche questo dà alla storia un carattere corale.

domenica 15 settembre 2002

Nick Hornby, Un ragazzo, Ugo Guanda editore 1998, (edizioni superpocket 2000).
Libro su un ragazzo di dodici anni che cresce attraverso la solitudine della condizione di figlio di separati e scopre l'importanza di avere tanta gente attorno a sé. L'immagine è quella degli acrobati, avere dei puntelli, anche se uno viene a mancare - la mamma di Marcus aveva tentato il suicidio - resta sempre qualcuno a cui appoggiarsi.
Oltre alla storia di Marcus, il libro racconta la storia di Will, un trentaseienne che ha deciso di avere avventure con donne separate con figli (e per questo frequenta il Gass, l'associazione di autoaiuto per le donne sole con figli), di Fiona, la madre depressa di Marcus, e poi di Ellie, l'amica ribelle, di Clive, il papà che si fa le canne, di Suzie, l'amica di Fiona, e di Katrine, la mamma di Ellie, e poi Rachel, la donna di cui Will si innamora, e Ali, suo figlio.
Will non lavora e non ha e non vuole famiglia, ha un sacco di soldi per i diritti d'autore di una canzone natalizia scritta da suo padre e vive di rendita, diventando così un maestro del tempo libero. A casa sua c'è la televisione via cavo, un modernissimo Hi-Fi, una quantità esagerata di cd. Poi conosce Marcus, un ragazzo che vive con la madre separata e, per quanto cerchi di resistere, alla fine viene coinvolto nella loro vita. Ma è solo quando si innamora che diventa veramente vulnerabile e capisce le sofferenze delle donne del Gass (l'associaizone di autoaiuto per le donne sole con figli). In realtà, dice, non soffrono a causa dei figli, i figli sono solo il risultato del fatto che si sono innamorate e sono state rese vulnerabili per questo.
"si rese conto che la gente che faceva sul serio aveva molte più probabilità di uccidersi di quella che non faceva sul serio: non riusciva a ricordare di aver mai provato il minimo impulso di togliersi la vita, e trovava difficile immaginarsi di poterlo fare un giorno o l'altro. Non era abbastanza engagé tutto lì. Dovevi essere engagé per mangiare vegetariano; dovevi essere engagé per cantare "Both Sides Now" ad occhi chiusi; in fondo, bisognava essere engagé per fare la madre. Non gliene fregava molto di nulla, e questo, lo sapeva, gli avrebbe garantito una lunga esistenza senza depressione".
Per le madri engagé invece non c'è speranza:
"Ellie [una figlia adolescente] stava uccidendo Katrina [la madre], e Marcus stava uccidendo Fiona,[la madre di Marcus] e avrebbero continuato per anni e anni a ucciderle. Loro erano le Morte Viventi".
Il film con Hugh Grant non l'ho ancora visto. Da un'intervista all'attore ho saputo che il finale è stato cambiato, per essere in linea con i gusti del pubblico abituato all'happy end americano. Peccato. Ma c'è sempre il libro da leggere.

Stamattina ho finito di leggere il libro di David Lodge, La felicità è di questo mondo, Bompiani, 1995. E' il diario di un ultracinquantenne, uomo di successo, uno sceneggiatore di teleromanzi che cade in depressione senza motivo. Il libro non è compatto come altri di Lodge, ma alla fine trova una sua conclusione e non mancano le belle pagine di humour tipiche di Lodge, con spaccati non banali dell'Inghilterra anni cinquanta (gli anni della giovinezza del protagonista) e degli anni novanta, anni in cui è ambientato il racconto. Ci ha messo anche il filosofo Kierkegaard.
Struttura del libro. Attraverso il diario l'autore racconta il protagonista e il suo mondo . Tutto va bene, a parte la depressione in agguato, che si manifesta con uno strano dolore al ginocchio. Nella seconda parte ci sono le testimonianze degli altri (scopriamo poi che le ha scritte lo stesso protagonista un input datogli dalla psicoanalista cognitiva che lo segue da anni) attraverso le quali scopriamo che la moglie lo ha lasciato e che lui non si è comportato tanto bene in questa circostanza, che rischia di essere sostituito nel suo lavoro di sceneggiatore, che gli va male nei suoi vari tentativi di stare con nuove donne. La terza parte è dedicata alla rievocazione del suo primo amore, la quarta all'inseguimento, originale, divertente interessante , di questo suo vecchio amore, ormai una donna di 57 anni, in pellegrinaggio a Compostela. Tutto, con l'aiuto di Soren Kierkegaard, finisce bene.

19/09/02 17.25.04
Il sole24ore riporta alcuni degli interventi che saranno discussi nella seconda edizione del festivalfilosofia che si tiene a Modena Carpi Sassulo, sul tema della bellezza. Ma già nell'introduzione di Massarenti il richiamo, per capire il tema del festival, è a un libro di Elaine Scarry, che insegna estetica ad Harvard, dal titolo Sulla bellezza e sull'essere giusti (trad.it. Il Saggiatore). In cui si ritrovano nell'estetica, anzi nella bellezza come armonia, come "simmetria nelle relazioni fra le parti e il tutto" le radici dell'idea di uguaglianza.

I due volti di gennaio di Patricia Higsmith. Il libro è una variante de Il talento di Mr. Ripley, ci sono sempre americani in vacanza con qualcosa da nascondere. In questo una coppia di americani in vacanza in Grecia in uno strano periodo dell'anno (ma vi è costretto perché una delle sue truffe, e uno dei suoi nomi, stava per essere scoperto).

lunedì 23 settembre 2002
23/09/02 8.14.49
Ieri sera la festa nel quartiere San Berillo, in Via delle Finanze. Organizzata dal Comitato Babilonia, dalla Bottega della poesia e da Città Felice in quella che era la strada delle prostitute, oggi con gli ingressi murati. Una serata all'insegna della poesia e dell'arte, che si è conclusa con l'esibizione di un gruppo di senegalesi con le loro musiche, i loro balli e i loro colorati e allegri strumenti musicali. Lo spazio utilizzato era quello che il comune ha chiuso con transenne in ferro, da Via Di Prima a metà circa di Via delle Finanze. Case abbandonate e fatiscenti, strade senza illuminazione. Qui sorge già una sede della Lila e sorgerà tra poco la sede del Comitato Babilonia. Il messaggio è chiaro. Lo sgombero del quartiere, iniziato qualche anno fa con le case murate e le prostitute deportate sulla strada Catania-Gela, non sarà l'ennesimo affare per qualche costruttore e qualche politico, il quartiere non sarà snaturato proseguendo l'opera di sventramento iniziata negli anni con le ruspe che hanno dato vita a Corso Sicilia. Il quartiere deve vivere della diversità dei suoi abitanti, quelli attuali e quelli futuri, delle sue case ristrutturate e delle botteghe, delle strade pulite e illuminate, e della possibilità di percorrerle per tutti.

23/09/02 10.27.30
Leggendo la recensione-stroncatura di Alfonso Berardinelli al libro di André Glucksmann Dostoevskij a Manhattan, Liberal libri, una indicazione di lettura fondamentale: Cechov. "purtroppo Glicksmann sembra che da Cechov, sommesso e senza teorie, non abbia imparato molto. Cechov eccelle nel farci apparire memorabili giornate in cui non succede niente. Mentre il filosofo militante, come il vituperato Hegel, crede sempre di vedere "lo spirito del mondo" soltanto dove qualcuno dichiara una guerra o compie una strage. Forse pensare sempre in grande è già di per sé un po’ criminale".(Il sole24ore, domenica 22 settembre 2002, l'articolo si intitolo Caro André, bastavano 20 pagine).

Stephen King, La zona morta.
Un ragazzo cade, sbatte la testa. Dopo qualche anno questo stesso ragazzo insegna in una scuola, conosce una sua collega, se ne innamora. Vanno insieme a una fiera. Si divertono. Poi il ragazzo gioca alla ruota della fortuna. sembra un altro. Vince sempre. Vanno via perché la ragazza sta male. Avevano pensato di passare la notte da lui, sarebbe stata la loro prima notte, ma poi il malore della ragazza li costringe a cambiare programmi, lui la accompagna a casa e poi prende un taxi. Sarebbe potuto rimanere? forse si. E sarebbe cambiato il corso della sua vita. perché quella sera il taxi ha un incidente , l'autista muore, il ragazzo entra in coma. Il coma dura circa cinque anni, in cui l'autore segue le vicende degli altri personaggi: la ragazza, i genitori di lui, le elezioni presidenziali e le vicende politiche - Nixon, Vietnam - l'assassino, il venditore di bibbie violento che diventa sindaco. Quando emerge dal coma il ragazzo scopre di poter immaginare il futuro, solo attraverso il contatto con la persona interessata. Diversi casi. L'infermiera che deve operare il figlio, l'altra a cui rischia di andare a fuoco la casa, il medico che ha perduto la madre che invece è viva. Si raccontano e descrivono le difficoltà della cura, le numerose operazioni, la riabilitazione. Nel frattempo la ragazza si è sposata e la madre è morta. Il ragazzo torna a casa col padre. La sua fama di veggente continua per un po’. Poi finisce, breve parentesi di serenità in cui trascorre anche un pomeriggio con la ragazza, in cui si riprendono quello che l'incidente aveva impedito, interrotto. Un pomeriggio d'amore. Ma tutto torna come prima. Poi risolve il caso dell'assassino e violentatore seriale. La fama che accompagna la vicenda gli fa perdere il lavoro a scuola. Diventa precettore, va a stare da un'altra parte. Nel frattempo assistiamo all'ascesa politica dell'ex rappresentante di Bibbie. Il lavoro di precettore è efficace, ma nel corso di una vacanza ha modo di stringere la mano al sindaco candidato a un seggio al senato. Il ragazzo scopre che può essere molto pericoloso, un nuovo Hitler, che fare? Nel frattempo salva la vita al suo studente e a molti, ma non tutti, i suoi compagni che finiscono bruciati nell'incendio del locale dove avevano deciso di festeggiare il diploma. Ennesima disperazione ed ennesimo tragico interrogativo sulle sue capacità e sul che fare del nuovo Hitler che avanza, è stato eletto.

Post office, di Charles Bukowski, La biblioteca di repubblica.Novecento/33 (Guanda 1999)
Non c'è trama, o io non la ricordo più. E' la descrizione di un uomo che lavora alla posta, della pesantezza del suo lavoro e della sua vita. Dei suoi amori, anche. Che lo aiutano a sopportare la sua vita, assieme alla birra. E' sempre ubriaco. Scritto nel 1971. Dal risvolto di copertina: "Henry Chinaski, alter ego largamente autobiografico di Charles Bukowski, è uno strano tipo di postino: si abbandona tutte le notti a grandi bevute e prolungati amplessi, ma alle cinque del mattino è puntualmente nel suo ufficio postale ad attendere gli ordini generalmente sadici del capo. I lunghi e ripetitivi giri per consegnare lettere e plichi, compiuti con l'ansia di rispettare l'orario, si caricano - nel quadro decisamente grottesco dell'insieme - di spessori ora epici ore tragici, e fanno da costante contraltare oppressivo e concentrazionario all'edonismo sfrenato che subentra quando cala il sole[…]"

26/09/02 18.55.33
Anonimo siciliano, Per uno strano titolo nobiliare, Arnaldo Lombardi editore, Palermo 1997. Uno strano libro con una strana storia. Doveva essere pubblicato in un testo curato da Sciascia, lo aveva proposto lui dicendo che l'autore voleva restare anonimo fino alla pubblicazione. Poi la malattia di Sciascia impedì il progetto. L'editore accantonò il testo, poi, dice lui, per caso lo ha ritrovato. lo ha pubblicato invitando l'autore a farsi avanti.
E' una storia ambientata a Palermo nei primi anni cinquanta. Un tizio scompare e la polizia lo cerca. Il racconto è condotto dall'autore e dalle pagine di diario di un giovane funzionario di polizia che era stato militare col tizio scomparso. L'andamento del racconto è leggero malgrado si accenni alla mafia e alla politica, divagante come il diario dello strano poliziotto che filosofeggia e ama l'arte e le letture e parla di Palermo, delle sue strade e della sua gente; e la conclusione è inattesa. Interessanti i personaggi, l'amante del giovane scomparso, il funzionario, il capitano, il giornalista inglese.

 

Il Progetto
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