segnali dalle città invisibili
  Giro96 Cosa succede in città...
Un’antica tradizione: i “Virgineddi”

di valentina arena

Finisce così, con la fine di settembre, l’annuale appuntamento con la tradizione delle “Virgineddi” a Palagonia, città del calatino in provincia di Catania.

Tutti i martedì di settembre, infatti, per promessa fatta o grazia ricevuta, si usava e si usa oggi sempre meno, invitare bambini e bambine in casa offrendogli “pasta ccu maccu”, ovvero pasta con le fave. Nel pomeriggio si va in pellegrinaggio alla “Santuzza”, un piccolo altare all’entrata del paese, intonando canti religiosi. Al ritorno si usa offrire “ u jadduzzu” ai bambini e “u spaccunieddu” ( pane fatto in casa) alle bambine. Altre volte ci si reca alle “coste”, luogo in cui si venera S. Febronia. In questo luogo vi è una piccola e antica basilica del V° sec. scavata nella roccia.
Questo luogo doveva essere un luogo mistico, poiché abitato da monaci – eremiti che vi lasciarono immagini, oggi forse irrecuperabili.
All’interno della basilica vi sono immagini dedicate: al martirio di S. Febronia, a S. Lucia, a San Gregorio Magno, ad Adamo ed Eva. L’altare è dedicata, invece, al Pantocrator.

Legata a questa tradizione vi è la leggenda che narra come, sul lato destro della strada che porta verso l’eremo, vi sia un macigno dove strofinandosi e ripetendo “ Santa Febronia ‘nfurzatini i rini”, come d’incanto ci si sentisse meglio. Continuando sul lato destro sorge una grotta sopraelevata in cui si dice sia vissuta S. Febronia.
Tutte le grotte delle “coste” verso il 1943 furono occupate dagli abitanti di Palagonia per paura dei bombardamenti e dello sbarco degli alleati.
Oggi un po’ dimenticate, rivivono nel ricordo di S. Febronia con “i Virgineddi”.

 

Il Progetto
[Up] Inizio pagina | [Send] Invia questa pagina a un amico | [Print] Stampa | [Email] Mandaci una email | [Indietro]