|
Giro95
Movimento
11 settembre: Le ultime parole di Allende
Sicuramente
questa sara' l'ultima possibilita' di rivolgermi
a voi...
L'Aviazione ha bombardato le torri di Radio Portales
e Radio Corporación. Le mie parole non
sono dette con amarezza, ma piuttosto con delusione.
Ed esse saranno il giudizio morale contro quelli
che hanno tradito il giuramento fatto come soldati
del Cile a chi, legittimamente, e' il loro comandante
in capo.
Di fronte a questi fatti ho una sola cosa da dire
ai lavoratori: Io non mi arrendo!
In questa congiuntura storica offriro' la mia
vita alla lealta' al mio paese: E vorrei dirvi
che ho la certezza che il seme che abbiamo piantato
nella coraggiosa coscienza di migliaia e migliaia
di cileni non puo' essere nascosto per sempre..
Essi hanno la forza e potranno assoggettarci,
ma non possono fermare
i processi sociali, ne' col crimine, ne' con le
armi..
La storia e' nostra e la fanno i popoli.
Lavoratori della mia patria:
Voglio ringraziarvi per la lealta' che sempre
avete avuto, per la fiducia
riposta in un uomo che e' stato solo l'interprete
del vostro anelito di
giustizia. Un uomo che ha dato la sua parola di
rispettare la
Costituzione e la legge e cosi' ha fatto.
In questo momento definitivo, l'ultimo nel quale
io possa dirigermi a voi
prima che la mia voce sia imbavagliata, voglio
che impariate questa
lezione:
Il capitale straniero e l'imperialismo, uniti
alla reazione, hanno creato il
clima affinche' le Forze armate rompessero la
loro tradizione, la
tradizione insegnata dal Generale Schneider e
reiterata dal Capitano
Araya, vittime dello stesso settore sociale che
oggi spera nelle sue
case di riconquistare il potere per mano altrui
e conservare i suoi soldi
e i suoi privilegi.
Mi rivolgo soprattutto all'umile donna della nostra
terra, alla contadina
che ha creduto in noi, all'operaia che ha raddoppiato
i suoi sforzi, alla
madre che ha riconosciuto che la nostra preoccupazione
era la stessa
che lei ha per i suoi figli..
Mi dirigo ai contadini, ai giovani, ai professionisti
patrioti, quelli che
giorni fa hanno continuato a lavorare contro la
sedizione delle "le
scuole professionali", scuole di classe per
difendere i privilegi di un
sistema ingiusto.
Mi dirigo a quelli che hanno cantato, offrendo
la loro allegria ed il loro
spirito combattivo nella lotta sociale, agli operai,
ai contadini, agli
intellettuali, a quelli che saranno perseguitati,
perche' il fascismo e' gia'
presente da molte ore nel nostro paese, con atti
di terrorismo che
hanno fatto saltare ponti e tagliato ferrovie,
distrutto oleodotti e
gasdotti, mentre quelli che erano responsabili
di neutralizzare questi
atti rimanevano in silenzio.
- Erano complici -. È la storia che li
giudicherà.
Sicuramente, "Radio Magallanes" sara'
zittita molto presto, ed il
tranquillo suono della mia voce non vi arrivera'
più.
Non importa, continuerete a sentirmi. Io staro'
sempre al vostro fianco.
La mia eredita' rimarrà, degna di un uomo
rispettabile, un uomo leale
alla sua patria.
La gente dovrebbe difendersi, ma non sacrificarsi.
La gente non dovrebbe lasciarsi crivellare di
colpi ne' farsi uccidere,
ma neanche dovrebbe lasciarsi umiliare.
Lavoratori del mio paese, ho creduto nel Cile
e nel suo destino.
Altri uomini supereranno questo oscuro ed amaro
momento nel quale
si usa il tradimento per vincere.
Sappiate che presto si apriranno di nuovo i grandi
viali dove
camminano gli uomini liberi che costruiscono una
societa' migliore.
Viva Cile!
Viva il popolo!
Viva i lavoratori..!
Queste sono le mie ultime parole. E sono convinto
che il mio sacrificio
non sara' vano. Ho la certezza che questo sacrificio
sara' una lezione
morale che punira' la fellonia, la vigliaccheria
ed il tradimento.
Salvador Allende: Santiago del Cile, 9.20 della
mattina, 11 settembre
di 1973.
Traduzione in italiano a cura di Buone Nuove
Un grazie a Gonzalo Garcia Huidobro per il testo
originale spagnolo
|