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Giro95
Movimento
Riviste: La nonviolenza è in cammino
Foglio di approfondimento
proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza, direttore
responsabile: Peppe Sini.
Numero 355 del 15 settembre
2002
Sommario di questo numero:
1. Un appello di Emergency: fuori l'Italia dalla
guerra
2. Agnes Heller, una professione di fede
3. Ernesto Balducci, una professione di fede
4. Letture: Comitato dei Ministri del Consiglio
d'Europa, Codice etico per una polizia democratica
5. Letture: Ernesto De Martino, Panorami e spedizioni
6. Letture: Carmine Di Sante, Lo straniero nella
bibbia. Saggio sull'ospitalita'
7. Letture: Irene Ghizzoni (a cura di), Manuale
del risparmiatore etico e solidale
8. Letture: Gianfranco Mascia, Vademecum della
bugia da Stalin a Berlusconi
9. Letture: Marco Moraccini (a cura di), Scritti
su Lorenzo Milani. Una antologia critica
10. Letture: Alex Zanotelli, R...esistenza e dialogo
11. Letture: Mauro Zonta, La filosofia ebraica
medievale. Storia e testi
12. Un corso di educazione alla pace tenutosi
a Orte
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'
1. UN APPELLO DI EMERGENCY: FUORI L'ITALIA DALLA
GUERRA
[L'associazione umanitaria Emergency ha promosso
il seguente appello contro la guerra; per aderire
collegarsi al sito www.emergency.it ]
Vogliamo un mondo basato sulla giustizia e sulla
solidarieta'.
Ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra
come strumenti per risolvere le contese tra gli
uomini, i popoli e gli stati.
Chiediamo che l'Italia, di fronte alla minaccia
di un attacco militare contro l'Iraq, non partecipi
ad alcun atto di guerra, nel rispetto della Costituzione.
Non vogliamo essere corresponsabili di nuovi lutti,
ne' vogliamo alimentare la spirale del terrore.
Basta guerre, basta morti, basta vittime.
2. MAESTRE. AGNES HELLER: UNA PROFESSIONE DI FEDE
[Da Agnes Heller, Etica generale, Il Mulino, Bologna
1994, p. 292.
Agnes Heller, filosofa ungherese, nata a Budapest
nel 1929, allieva e collaboratrice di Lukacs,
allontanata dallUngheria, ha poi insegnato
in Australia ed in America. In Italia è
particolarmente nota per la teoria dei bisogni
su cui si ebbe nel nostro paese un notevole dibattito
anche con riferimento ai movimenti degli anni
70. Su posizioni democratiche radicali,
è una interlocutrice preziosa anche laddove
non se ne condividano alcuni impianti ed esiti
teorici. Opere di Agnes Heller: nella sua vastissima
ed articolata produzione segnaliamo almeno La
teoria dei bisogni in Marx, Feltrinelli; Teoria
dei sentimenti, Editori Riuniti; Teoria della
storia, Editori Riuniti; Etica generale, Il Mulino;
cfr. anche Apocalisse atomica (con F. Feher),
Sugarco; ed il volume-intervista Morale e rivoluzione,
Savelli. Opere su Agnes Heller: la rivista filosofica
italiana Aut Aut ha spesso ospitato
e discusso la riflessione della Heller; cfr. in
particolare gli studi di Laura Boella]
Raccomando di accettare la definizione platonica
di bonta' ("Una persona buona e' quella persona
che preferisce soffrire un torto piuttosto che
commetterlo") con la piena consapevolezza
del fatto che la premessa di tale definizione
("E' meglio soffrire un torto piuttosto che
commetterlo") non puo' essere dimostrata
razionalmente. Io credo che questa premessa sia
vera; questa e' la mia professione di fede.
3. MAESTRI. ERNESTO BALDUCCI: UNA PROFESSIONE
DI FEDE
[Da Ernesto Balducci, L'uomo planetario, Camunia,
Brescia 1985, p. 202.
Ernesto Balducci è nato a Santa Fiora (in
provincia di Grosseto) nel 1922, ed è deceduto
a seguito di un incidente stradale nel 1992. Sacerdote,
insegnante, scrittore, organizzatore culturale,
promotore di numerose iniziative di pace e di
solidarietà. Fondatore della rivista Testimonianze
nel 1958 e delle Edizioni Cultura della Pace (ECP)
nel 1986. Oltre che infaticabile attivista per
la pace e i diritti, è stato un pensatore
di grande vigore ed originalità, le cui
riflessioni ed analisi sono decisive per unetica
della mondialità allaltezza dei drammatici
problemi dellora presente. Opere di Ernesto
Balducci: segnaliamo particolarmente alcuni libri
dellultimo periodo: Il terzo millennio (Bompiani);
La pace. Realismo di unutopia (Principato),
in collaborazione con Lodovico Grassi; Pensieri
di pace (Cittadella); Luomo planetario (Camunia,
poi ECP); La terra del tramonto (ECP); Montezuma
scopre lEuropa (ECP). Si vedano anche lintervista
autobiografica Il cerchio che si chiude (Marietti);
la raccolta postuma di scritti autobiografici
Il sogno di una cosa (ECP); il manuale di storia
della filosofia, Storia del pensiero umano (Cremonese),
ed il corso di educazione civica Cittadini del
mondo (Principato), in collaborazione con Pierluigi
Onorato. Opere su Ernesto Balducci: cfr. i due
fondamentali volumi monografici di Testimonianze
a lui dedicati: Ernesto Balducci, Testimonianze
nn. 347-349, 1992; ed Ernesto Balducci e la lunga
marcia dei diritti umani, Testimonianze
nn. 373-374, 1995. Unottima rassegna bibliografica
preceduta da una precisa introduzione biografica
è il libro di Andrea Cecconi, Ernesto Balducci:
cinquantanni di attività, Libreria
Chiari, Firenze 1996. Recente è il libro
di Bruna Bocchini Camaiani, Ernesto Balducci.
La Chiesa e la modernità, Laterza, Roma-Bari
2002. Cfr. anche Enzo Mazzi, Ernesto Balducci
e il dissenso creativo, Manifestolibri, Roma 2002]
Se invece noi decidiamo, spogliandoci di ogni
costume di violenza, anche di quello divenuto
struttura della mente, di morire al nostro passato
e di andarci incontro l'un l'altro con le mani
colme delle diverse eredita', per stringere tra
noi un patto che bandisca ogni arma e stabilisca
i modi della comunione creaturale, allora capiremo
il senso del frammento che ora ci chiude nei suoi
confini. E' questa la mia professione di fede,
sotto le forme della speranza.
4. LETTURE. COMITATO DEI MINISTRI DEL CONSIGLIO
D'EUROPA: CODICE ETICO PER UNA POLIZIA DEMOCRATICA
Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa,
Codice etico per una polizia democratica, Sapere
2000, Roma 2002, pp. 96, euro 8,90. Il testo commentato
della Raccomandazione Rec (2001) 10, "European
Code of Police Ethics", adottata il 19 settembre
2001 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa.
Da leggere.
5. LETTURE. ERNESTO DE MARTINO: PANORAMI E SPEDIZIONI
Ernesto De Martino, Panorami e spedizioni, Bollati
Boringhieri, Torino 2002, pp. 176, euro 13. Le
conversazioni radiofoniche tenute da De Martino
negli anni '50; con un dibattito sulla sua figura
(cui partecipano Diego Carpitella, Giovanni Jervis,
Carlo Levi, Enzo Paci) registrato nel '65 dopo
la sua scomparsa; e due saggi di inquadramento
dei curatori della pubblicazione, Luigi M. Lombardi
Satriani e Letizia Bindi.
6. LETTURE. CARMINE DI SANTE: LO STRANIERO NELLA
BIBBIA. SAGGIO SULL'OSPITALITA'
Carmine Di Sante, Lo straniero nella bibbia. Saggio
sull'ospitalita', Citta' Aperta - Macondo Libri,
Troina (En) 2002, pp. 238, euro 13. Uno studio
di grande finezza ed impegno, una lettura che
vivamente raccomandiamo a tutti i nostri interlocutori.
Per contattare la casa editrice: Citta' Aperta
edizioni, via Conte Ruggero 73, 94018 Troina (En),
tel. 0935653530.
7. LETTURE. IRENE GHIZZONI (A CURA DI): MANUALE
DEL RISPARMIATORE ETICO E SOLIDALE
Irene Ghizzoni (a cura di), Manuale del risparmiatore
etico e solidale, Altreconomia - Berti, Milano
- Piacenza 2001, pp. 72, euro 2,58. Promosso dall'Associazione
Finanza Etica, un utile opuscolo. Per richieste
e informazioni: "AltrEconomia", tel.
0248953031; Editrice Berti, tel. 0523321322; Associazione
Finanza Etica, e-mail: info@finanza-etica.org,
sito: www.finanza-etica.org
8. LETTURE. GIANFRANCO MASCIA: VADEMECUM DELLA
BUGIA DA STALIN A BELUSCONI
Gianfranco Mascia, Vademecum della bugia da Stalin
a Berlusconi, Fratelli Frilli Editori, Genova
2002, pp. 144. Gianfranco Mascia fin dalla "discesa
in campo" di Berlusconi colse la necessita'
di costruire una resistenza democratica nonviolenta,
e ne e' stato fin dall'inizio l'animatore. Con
prefazione di Nando Dalla Chiesa. Per richieste
alla casa editrice: Fratelli Frilli Editori, Genova,
tel. 0103074224, e-mail: info@frillieditori.com,
sito: www.frillieditori.com; per contattare l'autore:
e-mail: info@bobi2001.it
9. LETTURE. MARCO MORACCINI (A CURA DI): SCRITTI
SU LORENZO MILANI. UNA ANTOLOGIA CRITICA
Marco Moraccini (a cura di), Scritti su Lorenzo
Milani. Una antologia critica, Il Grandevetro
- Jaca Book, Santa Croce sull'Arno (Pi) - Milano
2002, pp. 272, allegato un cd-rom, euro 19. una
raccolta di articoli che ricostruisce l'impatto
di don Milani sulla societa' italiana. Diversi
degli articoli raccolti (spesso sono testi di
autori che a loro volta sono stati grandi testimoni
della dignita' umana e costruttori di pace) sono
di notevole valore, ma tutti costituiscono un'utile
documentazione.
10. LETTURE. ALEX ZANOTELLI: R...ESISTENZA E DIALOGO
Alex Zanotelli, R...esistenza e dialogo, Emi,
Bologna 2001, pp. 96, euro 5. Un'agile raccolta
di brevi interventi del missionario comboniano,
con una serie di schede su testimoni di pace e
di solidarieta'.
11. LETTURE. MAURO ZONTA: LA FILOSOFIA EBRAICA
MEDIEVALE. STORIA E TESTI
Mauro Zonta, La filosofia ebraica medievale. Storia
e testi, Laterza, Roma-Bari 2002, pp. VI + 282,
euro 24,50. Una presentazione della filosofia
ebraica del Medioevo dalle origini al XV secolo,
con ampi brani dai testi, in alcuni casi per la
prima vola tradotti.
12. DOCUMENTAZIONE. UN CORSO DI EDUCAZIONE ALLA
PACE TENUTOSI A ORTE
[Il testo seguente e' un estratto dalla relazione
conclusiva del corso di educazione alla pace svoltosi
presso il liceo scientifico di Orte nell'anno
scolastico 2001-2002]
0. Premessa
La presente relazione è frutto del lavoro
collettivo dei partecipanti al corso di educazione
alla pace tenutosi presso il liceo scientifico
di Orte nellanno scolastico 2001-2002.
Essa è stata redatta utilizzando in larga
misura le tecniche del "metodo del consenso"
e della "scrittura collettiva", tenendo
quindi pienamente conto del contributo e dellopinione
di tutti; ed è stata approvata all'unanimità
nell'incontro finale del primo marzo 2002; alla
sua stesura sono stati dedicati particolarmente
gli incontri XIV, XV e XVI del corso oltre naturalmente
al XVII e finale (in cui è stato esaminato
ed approvato il testo definitivo).
Ai fini della sua redazione ci si è avvalsi
oltre che della discussione negli incontri citati
anche dei seguenti materiali e strumenti: a) materiali
prodotti, dibattiti affrontati e giudizi espressi
nello svolgimento dei precedenti incontri del
corso; b) verbali dei singoli incontri; c) compilazione
individuale di un questionario di verifica da
parte dei partecipanti; d) colloqui individuali
e di gruppo tenuti dal coordinatore con tutti
i partecipanti; f) confronto con le relazioni
conclusive dei corsi dei precedenti anni scolastici.
La decisione di scrivere collegialmente la relazione
conclusiva del corso e di realizzare collegialmente
la valutazione dei partecipanti (si è trattato
quindi di una autovalutazione) ha costituito una
scelta di assunzione di responsabilità
che ha valorizzato la forte cooperazione e lesplicita
lealtà tra i partecipanti che ha caratterizzato
lo svolgimento del corso.
La stesura della presente relazione ha costituito
parte integrante del corso ed è un esito
rilevante di esso.
*
1. Descrizione del corso di educazione alla pace
Presso il liceo scientifico di Orte nel corrente
anno scolastico 2001-2002 si è svolto un
corso di educazione alla pace che tra il 24 settembre
2001 ed il primo marzo 2002 con incontri settimanali
pomeridiani (e nella fase finale anche con incontri
riepilogativi mattutini) ha fornito un peculiare
e qualificato servizio educativo e formativo sui
temi della pace, della solidarietà e della
dignità umana a quanti ad esso hanno preso
parte.
Il corso, inserito nel piano dell'offerta formativa
dell'istituto scolastico, aperto a tutti gli interessati,
per gli studenti del liceo scientifico ha avuto
anche valore ai fini dell'attribuzione di credito
formativo.
Ad esso hanno variamente preso parte complessivamente
66 persone, di cui 25 partecipanti effettivi e
41 uditori occasionali; tra tutti i partecipanti
gli studenti sono stati 58, di cui 19 partecipanti
effettivi cui è stato attribuito il previsto
credito formativo e 39 uditori occasionali.
L'esperienza del corso di educazione alla pace
presso il liceo scientifico di Orte è giunta
ormai al terzo anno scolastico consecutivo, e
costituisce una delle iniziative caratterizzanti
del piano dell'offerta formativa dell'istituto
scolastico.
Essa si inserisce in un tendenza che vede in numerose
istituzioni ed agenzie formative, a vari livelli
e soprattutto nell'ambito universitario ed in
quello delle istituzioni internazionali, un grande
incremento delle facoltà, dei dipartimenti
e dei corsi di studio sui temi della pace (dalla
peace research al peacekeeping al peacebuilding)
e della risoluzione nonviolenta dei conflitti.
Il corso di educazione alla pace che si svolge
presso il liceo scientifico di Orte si avvale
del coordinamento del responsabile del "Centro
di ricerca per la pace" di Viterbo, che da
molti anni opera nell'ambito dell'educazione alla
pace e della formazione alla nonviolenza.
Nel presente anno scolastico il corso si è
svolto tra settembre e marzo con 18 incontri in
orario pomeridiano e 9 incontri in orario mattutino.
1. 1. Programma e obiettivi
1. 1. 1. Il programma originario ed il suo svolgimento
ed ampliamento
Il programma del corso è stato elaborato
dal coordinatore sia sulla base delle risultanze
della relazione finale del corso tenutosi lo scorso
anno scolastico che di colloqui informali propedeutici
con gli insegnanti del liceo che in questi tre
anni hanno dedicato maggior attenzione a tale
esperienza, e naturalmente anche con riferimento
alle tematiche di maggiore attualità ed
alle peculiari emergenze ed esigenze formative
concrete dell'istituto scolastico; tale programma
è stato poi esaminato, discusso, approfondito
ed approvato all'unanimità dai partecipanti
all'incontro preliminare svoltosi il 24 settembre
2001.
Il programma originario prevedeva 17 incontri
pomeridiani modulati come segue:
- Incontro preliminare: presentazione e discussione
del programma (il metodo; la relazione; i contenuti;
gli strumenti; gli obiettivi).
Primo incontro: Di cosa parliamo quando parliamo
di pace.
- Incontri 2, 3, 4. Riflettere sulla guerra (secondo
incontro: riflessioni introduttive sulla guerra
e discussione; terzo incontro: lettura di testi
di Günther Anders, Lorenzo Milani, Virginia
Woolf; quarto incontro: esercitazione e discussione).
- Incontri 5, 6, 7. Riflettere sulla globalizzazione
(quinto incontro: riflessioni introduttive sulla
globalizzazione e discussione; sesto incontro:
lettura di testi di Susan George, Francuccio Gesualdi,
Vandana Shiva; settimo incontro: esercitazione
e discussione).
- Incontri 8, 9, 10. Riflettere sulla dignità
umana (ottavo incontro: riflessioni introduttive
sulla dignità umana e discussione; nono
incontro: lettura di testi di Hannah Arendt, Primo
Levi, Rigoberta Menchú; decimo incontro:
esercitazione e discussione).
- Incontri 11, 12, 13. Riflettere sulla nonviolenza
(undicesimo incontro: riflessioni introduttive
sulla nonviolenza e discussione; dodicesimo incontro:
lettura di testi di Aldo Capitini, Mohandas Gandhi,
Simone Weil; tredicesimo incontro: esercitazione).
Incontri 14, 15, 16. Valutazione del corso, autovalutazione
dei partecipanti e predisposizione e approvazione
della relazione conclusiva (quattordicesimo incontro:
definizione dei criteri della valutazione; quindicesimo
incontro: stesura della relazione conclusiva;
sedicesimo incontro: approvazione della relazione
conclusiva).
Rispetto al numero di incontri previsto anche
quest'anno si è dato un incremento significativo
con la realizzazione di un incontro pomeridiano
in più e di 9 ulteriori incontri mattutini
di carattere riepilogativo intesi ad offrire a
tutti i partecipanti al corso che fossero stati
assenti a qualcuno degli incontri pomeridiani
una conoscenza sia pur solo cursoria e panoramica
di tutti i principali argomenti presentati e discussi.
Come già accaduto negli anni scolastici
passati durante lo svolgimento del corso ci sono
state modifiche ed espansioni in corso d'opera
rispetto al canovaccio stabilito, modifiche determinate
dal concentrarsi dell'interesse dei partecipanti
su specifici argomenti (spesso con riferimento
ai più drammatici fatti di attualità
internazionali) o anche da richieste ed opportunità
particolari.
Tra le attività integrative segnaliamo
ad esempio anche l'ascolto di musica; le testimonianze
su iniziative di solidarietà concreta;
la celebrazione della "Giornata della memoria"
in un incontro interamente dedicato ad essa.
Segnaliamo inoltre che nel concreto svolgimento
del corso anche quest'anno, ed in forma più
accentuata che negli anni precedenti, ancor più
che sui contenuti si è lavorato privilegiando
la relazione, quindi il coinvolgimento alla pari
di tutti i presenti, la costruzione di rapporti
di cooperazione e confronto tra i partecipanti,
accogliendo il contributo di idee, proposte, esperienze
di ognuno.
Nella concreta realizzazione del corso si è
quindi cercato di valorizzare la discussione,
sia guidata dalla lettura di materiali e dalle
proposte del coordinatore che spontanea; si è
fatto uso di esercitazioni e lavoro di gruppo,
si sono svolti molti dibattiti anche su problemi
concreti della scuola e degli studenti, anche
diminuendo il tempo dedicato alla presentazione
ed alla lettura dei materiali per dare più
rilievo alla partecipazione.
Di parte dei materiali messi a disposizione dei
partecipanti si è comunque effettuata una
sintetica illustrazione, e di alcuni di essi è
stata letta almeno qualche parte nel corso degli
incontri. Peraltro si è anche ampliato
il materiale messo a disposizione rispetto a quanto
originariamente previsto, al fine di presentare
e valorizzare una pluralità di approcci
ai temi proposti.
1. 1. 2. Gli obiettivi
Nel programma del corso si evidenziava quanto
segue:
"a) Quando parliamo di pace di cosa stiamo
parlando?
La risposta non è semplice, ed il corso
che qui si ripropone intende rendere consapevoli
della complessità e delle difficoltà
del concetto di pace, ed a maggior ragione della
difficoltà di costruire la pace in un mondo
in cui pressoché tutti i poteri vigenti
e le logiche dominanti si dichiarano per la pace,
la giustizia, la solidarietà, ed insieme
praticano la violenza, lingiustizia, la
guerra per opprimere, sfruttare, eliminare gli
altri.
Nello stesso tempo costruire la pace è
necessario ed urgente poiché le logiche
e i poteri dominanti attuali (economici, politici,
militari, ideologico-mediali
) stanno distruggendo
non solo un numero enorme di vite umane con le
guerre, lingiustizia, la fame, la contaminazione
dellambiente; ma stanno altresì devastando
e degradando irreversibilmente la biosfera in
proporzioni e ad un ritmo tali che se lattuale
modello di sviluppo non viene urgentemente,
profondamente e radicalmente modificato è
ragionevole temere in non ampio volger di tempo
la distruzione della civiltà umana così
come noi labbiamo conosciuta e la desertificazione
e contaminazione di una parte notevole della superficie
del pianeta.
b) E quando parliamo di educazione alla pace di
cosa stiamo parlando?
Se la pace è cosa complessa e difficile,
ed insieme un impegno necessario ed urgente, leducazione
alla pace è anchessa tuttaltro
che un semplice apprendere le buone maniere, o
un elenco di banali precetti di buona condotta,
o un repertorio di formule diplomatiche. Leducazione
alla pace è un impegno anchesso insieme
complesso, difficile e urgente.
Ma è altresì un tema, e un ambito
di studi e ricerche, su cui ancora poca chiarezza
vi è tra gli stessi studiosi che da decenni
se ne occupano in modo approfondito. Studiosi
diversi e ugualmente autorevoli ne danno definizioni
diverse e fin contraddittorie, e la confusione
che vi è intorno al suo stesso statuto
è ovviamente ancora più grande quanto
ai metodi, ai curricoli, alle forme di organizzazione,
sperimentazione e valutazione.
Senza entrare qui nel merito del dibattito che
vede protagonisti personalità come Galtung,
Visalberghi, Pontara e tanti altri illustri studiosi,
ci limitiamo a rilevare:
I. che occorre formare alla pace, e che la scuola
pubblica in quanto principale agenzia formativa
della nostra società e del nostro ordinamento
giuridico deve assumere tale impegno;
II. che leducazione alla pace non deve essere
né una materia in più,
né un rozzo e precario collegamento trasversale
tra le discipline curricolari; ma un approccio
diverso e specifico e soprattutto - a questo stadio
della riflessione e della pratica - un appello
e una sperimentazione, che peculiarmente connetta
i campi del sapere sussumendoli a un criterio
e ad un impegno precisi, e proponga pertanto scelte
metodologiche e percorsi di ricerca suoi propri.
c) La presente proposta di corso di educazione
alla pace, valorizzando lopportunità
data dal Piano dellOfferta Formativa, intende
formulare, sperimentare e verificare un percorso
di ricerca (ad un tempo di metodi, di tecniche
e di saperi, di relazioni e di contenuti) e di
azione formativa atto anche a fornire alla sua
conclusione più precise indicazioni per
lagire futuro, sia per i partecipanti, sia
per la scuola.
d) Si mantiene il metodo di lavoro adottato nelle
precedenti esperienze ed apprezzato dai corsisti,
consistente nel valorizzare la partecipazione
attiva e la discussione collegiale; scopo del
corso è infatti non solo la trasmissione
di conoscenze, ma anche la comprensione e verifica
di metodi e tecniche, ed altresì la sperimentazione
di relazioni; conoscenze, metodi, relazioni orientate
e sussunte alla elaborazione teorico-pratica di
una cultura della pace, della democrazia, della
solidarietà, della dignità umana".
Come si evince da quanto sopra riportato gli obiettivi
che con la realizzazione del corso di educazione
alla pace vengono perseguiti sono molteplici:
- mettere a disposizione conoscenze specifiche;
- approfondire e collegare argomenti trattati
in altre materie di studio;
- migliorare la capacità di comunicazione
dei partecipanti, l'autostima di ognuno e il rispetto
reciproco;
- orientare ad una cultura e una pratica della
responsabilità, del diritto e della dignità
umana, della solidarietà e dell'impegno
civile.
1. 2. Incontri effettuati ed attività svolte
1. 2. 1. Incontri effettuati
Il corso si è articolato in: a) 18 incontri
pomeridiani (incontri, e non mere "lezioni":
il corso più ancora che a trasmettere nozioni
mirava a comunicare riflessioni, a promuovere
la discussione e ad approfondire sia la capacità
di analisi e di giudizio autonomo di ogni singolo
partecipante, sia la capacità di comprensione
e condivisione tra tutti i partecipanti), b) 9
incontri riepilogativi mattutini, c) 27 colloqui
di verifica individuali e di gruppo.
Incontri di studio e discussione, e colloqui di
verifica, così scanditi:
a) incontri pomeridiani, di due ore ciascuno (...)
b) incontri riepilogativi mattutini (...)
c) colloqui di verifica individuali e di gruppo
(...).
1. 2. 2. Principali attività svolte
a) Sul piano dello studio e della riflessione
e discussione su contenuti specifici: studio dei
temi della pace, della guerra, della globalizzazione,
della dignità umana, della nonviolenza;
studio particolare di temi storici, giuridici,
morali, economici, di teoria della comunicazione;
studio approfondito di alcune esperienze storiche
e di alcune emergenze mondiali odierne; studio
e letture di singoli autori; letture e approfondimenti
su problematiche specifiche.
b) Sul piano della sperimentazione di modalità
relazionali e dell'acquisizione di metodologie
e tecniche di ricerca, di espressione, deliberative
ed operative: assunzione di decisioni col metodo
del consenso; costruzione dell'affinità
tra i partecipanti; giochi di ruolo; sperimentazione
di tecniche nonviolente; dibattiti; lavoro di
gruppo; scrittura collettiva di testi saggistici
e poetici; scrittura individuale di testi; visione
di immagini; ascolto di musica; lettura di testi;
ascolto di testimonianze; studio di casi storici;
studio della comunicazione, del linguaggio, della
comunicazione linguistica orale e scritta; stesura
collettiva della presente relazione.
1. 3. Il metodo di lavoro adottato
Come già negli scorsi anni scolastici il
corso ha avuto alcune caratteristiche metodologiche
qualificanti:
- non lezione frontale ma approccio seminariale
(e disposizione nello spazio che evidenziasse
l'eguaglianza e la cooperazione dei partecipanti
- tutti seduti intorno ad un unico tavolo di lavoro);
- il rispetto reciproco; la partecipazione attiva;
l'attenzione agli aspetti comunicativi e relazionali;
- le esercitazioni; il lavoro di gruppo; il dibattito;
- il verbale dei singoli incontri redatto a rotazione
dai partecipanti (come atto di responsabilizzazione
individuale dei singoli partecipanti, chiamati
ad essere osservatori e selettori dei dati salienti
degli incontri, e responsabili della memoria condivisa
di essi).
Tali caratteristiche di metodo sono state adottate,
discusse e scelte non solo in quanto sentite coerenti
con i contenuti del corso, ma in quanto ritenute
esse stesse un contenuto, e qualificante, del
corso.
1. 4. Dati statistici complessivi sulla partecipazione
(...)
1. 5. Materiali di lavoro
1. 5. 1. Alcuni materiali di studio messi a disposizione
dei partecipanti
Il materiale di studio e documentario diffuso
è stato il seguente (qui di seguito se
ne dà un elenco in ordine alfabetico e
non per incontro di diffusione poiché alcuni
materiali sono stati utilizzati in più
incontri anche a distanza di tempo):
- Günther Anders, Tesi sulletà
atomica;
- Hannah Arendt, estratto da La banalità
del male;
- Ingeborg Bachmann, Tutti i giorni (testo originale
tedesco a fronte);
- Ernesto Balducci, Alcuni pensieri di pace e
lintroduzione a La pace, realismo di unutopia;
- Bertolt Brecht, alcuni versi estratti dalle
Poesie di Svendborg;
- Aldo Capitini, estratto da La nonviolenza oggi;
- Centro di ricerca per la pace, alcuni fogli
volanti del 1991 recanti testi in versi di Bertolt
Brecht, Hans Magnus Enzensberger, Primo Levi;
- Centro di ricerca per la pace, Documentazione
sullazione diretta nonviolenta delle mongolfiere
per la pace;
- Centro di ricerca per la pace, Esposto per violazione
della Costituzione della Repubblica Italiana del
3 novembre 2001;
- Centro di ricerca per la pace, Lettera aperta
al Presidente della Repubblica del 23 settembre
2001;
- Centro di ricerca per la pace, notizie biobibliografiche
essenziali su Hannah Arendt; Franco Basaglia;
Simone de Beauvoir; Seyla Benhabib; Norberto Bobbio;
Laura Boella; Albert Camus; Luigi Ciotti; Assia
Djebar; Danilo Dolci; Luce Fabbri; Franco Fortini;
Evelyn Fox Keller; Anne Frank; Paulo Freire; Mohandas
Gandhi; Marianella Garcia; Susan George; Francesco
Gesualdi; Germaine Greer; Agnes Heller; Etty Hillesum;
Ivan Illich; Luce Irigaray; Martin Luther King;
Naomi Klein; Julia Kristeva; Stanley Kubrick;
Akira Kurosawa; Alberto L'Abate; Giuseppe Giovanni
Lanza del Vasto; Emmanuel Lévinas; Rosa
Luxemburg; Nelson Mandela; Lidia Menapace; Rigoberta
Menchú; Chico Mendes; Lorenzo Milani; Luisa
Muraro; Franca Ongaro Basaglia; Vandana Shiva;
David Maria Turoldo; Desmond Tutu; Silvia Vegetti
Finzi; Simone Weil; Virginia Woolf;
- Centro di ricerca per la pace, Prima bozza di
lavoro per la proposta di legge per la formazione
e l'addestramento delle forze dell'ordine alla
conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche
e delle strategie della nonviolenza;
- Centro di ricerca per la pace, scheda su Ernesto
Balducci, l'uomo planetario;
- Centro di ricerca per la pace, scheda su Aldo
Capitini, l'apostolo della nonviolenza;
- Centro di ricerca per la pace, scheda su Giulio
Girardi, teoria e prassi nonviolenta della liberazione;
- Centro di ricerca per la pace, scheda su Vittorio
Emanuele Giuntella: la Resistenza, la memoria,
la nonviolenza;
- Centro di ricerca per la pace, scheda su Jean
Marie Muller, la nonviolenza è lotta;
- Centro di ricerca per la pace, scheda su Giuliano
Pontara, le ragioni della nonviolenza;
- Centro di ricerca per la pace, scheda su Renate
Siebert;
- Centro di ricerca per la pace, scheda su Alessandro
Zanotelli, teoria e pratica dellutopia concreta;
- Centro di ricerca per la pace, scheda su Jean
Ziegler;
- Centro di ricerca per la pace, traccia per un
incontro su comunicazione, linguaggio, scrittura,
del 6 novembre 2001;
- Costituzione della Repubblica Italiana, articoli
1-54;
- Hans Magnus Enzensberger, Difesa dei lupi contro
le pecore;
- Ipotesi di programma del corso di educazione
alla pace presso il liceo scientifico di Orte
nell'anno scolastico 2001-2002;
- Hans Jonas, Sull'orlo dellabisso (intervista);
- Franz Kafka, Davanti alla legge;
- Alberto L'Abate, estratti da Addestramento alla
nonviolenza;
- La nonviolenza è in cammino
n. 95, con testi di: Campagna Nord-Sud, Peacelink,
Enrico Pieroni, Vandana Shiva, Edward Said, Peppe
Sini, Movimento Nonviolento;
- La nonviolenza è in cammino
n. 145, con testi di: "Cos in rete",
Enrico Peyretti, Francesca Di Donato, Movimento
Nonviolento;
- La nonviolenza è in cammino
n. 282, con testi di: Peppe Sini, Centro di ricerca
per la pace di Viterbo, Alessandro Marescotti,
Primo Levi, Franco Fortini, Simone Weil, Hannah
Arendt, Movimento Nonviolento;
- La nonviolenza è in cammino
n. 300, con testi di: Peppe Sini, Associazione
nazionale amici di Aldo Capitini, Amelia Alberti,
Paolo Borsellino, Liliana Ferraro, Nando dalla
Chiesa, Riccardo Orioles, Benito D'Ippolito, Rossana
Rossanda, Aung San Suu Kyi, Hildegard Goss Mayr,
Giuliana Martirani, Franca Ongaro Basaglia, Movimento
Nonviolento;
- Bartolomé de Las Casas, estratti dalla
Brevissima relazione della distruzione delle Indie;
- Primo Levi, estratti vari in: Per un accostamento
alle opere e alla testimonianza di Primo Levi
(con allegato: Peppe Sini, Primo Levi undici anni
dopo);
- Primo Levi, La bambina di Pompei;
- Programma del corso di educazione alla pace
presso il liceo scientifico di Orte nell'anno
scolastico 2001-2002;
- Proposta del questionario per l'autovalutazione
del corso di educazione alla pace svoltosi presso
il liceo scientifico di Orte nell'anno scolastico
2001-2002;
- Proposta di canovaccio per la relazione conclusiva
del corso di educazione alla pace svoltosi presso
il liceo scientifico di Orte nell'anno scolastico
2001-2002;
- Etta Ragusa, Praticare la nonviolenza oggi;
- Franco Restaino, Hannah Arendt: "vita activa"
e "vita contemplativa";
- Franco Restaino, Simone Weil: impegno e ascesi;
- Franco Restaino, Adriana Cavarero, indice e
bibliografia de Le filosofie femministe;
- Nelly Sachs, alcuni versi estratti da Aldilà
della polvere;
- Gene Sharp, estratti da Politica dell'azione
nonviolenta. 2. Le tecniche;
- Gene Sharp, estratti da Politica dell'azione
nonviolenta. 3. La dinamica;
- Peppe Sini, Contro la guerra, la nonviolenza;
- Peppe Sini, La nonviolenza contro la guerra
(Alcuni interventi. Giugno-luglio 1999);
- Wislawa Szymborska, La fine e l'inizio e La
veglia;
- Chiara Zamboni, bibliografia ragionata estratta
da La filosofia donna. Percorsi di pensiero femminile.
A questi materiali si aggiungono vari libri che
sono stati messi a disposizione di singoli partecipanti.
Si è aggiunta inoltre l'indicazione da
parte del coordinatore di risorse disponibili
nella rete telematica, con la particolare segnalazione:
a) del principale sito italiano dedicato alla
pace: Peacelink (www.peacelink.it); b) del principale
sito italiano dedicato alla nonviolenza: il sito
del movimento nonviolento (www.nonviolenti.org);
c) del notiziario telematico "La nonviolenza
è in cammino", di cui il coordinatore
del corso è direttore responsabile, testata
giornalistica specializzata disponibile on line
nei citati siti.
1. 5. 2. Materiali di riflessione prodotti dai
partecipanti
Durante il corso sono stati prodotti alcuni testi
stesi col metodo della scrittura collettiva, di
alcuni di essi si è conservata non solo
copia per archivio, ma si è anche realizzata
una edizione a stampa; inoltre vari studenti partecipanti
hanno redatto scritti attinenti ai temi del corso.
*
2. Valutazione del corso ed autovalutazione dei
partecipanti
2. 1. Valutazione del corso
I partecipanti esprimono un giudizio sostanzialmente
positivo sul corso: sia sul piano delle relazioni
tra i partecipanti, sia sul piano del metodo che
su quello dei contenuti proposti.
Richiesti di esprimere un giudizio sintetico sul
corso il termine scelto con assoluta prevalenza
tra quelli proposti nel questionario per l'autovalutazione
è stato: utile.
Richiesti di esprimere un giudizio sintetico sulla
partecipazione al corso il termine scelto con
assoluta prevalenza tra quelli proposti nel questionario
per l'autovalutazione è stato: interessata.
Poiché tra gli obiettivi del corso primario
era quello di promuovere occasioni di approfondimento
e dibattito, la valutazione del corso stesso ha
dato luogo a numerose osservazioni e proposte,
riportate nel successivo punto 4 di questa relazione.
2. 2. Autovalutazione dei partecipanti
2. 2. 1. I criteri adottati
Anche quest'anno scolastico si è unanimemente
deciso di effettuare una valutazione collettiva
dei partecipanti anziché parcellizzare
i giudizi (facendo una valutazione individuale
e suscitando atteggiamenti competitivi) col rischio
di perdere di vista il dato saliente della solidarietà
e lealtà reciproca che ha caratterizzato
lesperienza del corso.
Si è ritenuto altresì necessario
fondare la valutazione sulla verifica della effettiva
partecipazione attiva delle persone che hanno
preso parte al corso. Cosicché anche se
la valutazione è collettiva, essa è
basata: a) sulla analisi dei dati riferiti ad
ogni singola persona, dati raccolti attraverso
ladozione di un questionario di autovalutazione,
a risposte sia chiuse che aperte, compilato individualmente
e discusso collettivamente; b) sulla discussione
condotta collegialmente durante gli incontri;
c) sui colloqui individuali; d) sui materiali
prodotti individualmente e collettivamente durante
il corso.
In questo modo si ritiene di essere riusciti ad
evitare tanto gli aspetti negativi della valutazione
individuale (che non avrebbe tenuto conto della
solidarietà e dell'affinità tra
i partecipanti costruita nel corso dellesperienza,
e che avrebbe potuto dar luogo ad atteggiamenti
competitivi ed egocentrici), quanto gli aspetti
negativi della valutazione collettiva (ovvero
il rischio di una deresponsabilizzazione personale
e di una sorta di imboscamento individuale
nel gruppo).
Inoltre la scelta dellautovalutazione ha
comportato la pratica di un processo decisionale
non autoritario e non monodirezionale, bensì
pienamente responsabilizzante per ognuno, chiamando
ciascuno dei partecipanti ad esprimersi lealmente
ed a valutare veritieramente il proprio e laltrui
contributo allesperienza del corso.
Infine la scelta del metodo del consenso (una
forma deliberativa propria della tradizione nonviolenta,
applicando la quale si valorizza lopinione
di ognuno e si prendono solo le decisioni su cui
è stata raggiunta lunanimità,
riconoscendo ad ogni singola persona il diritto
di veto - e quindi a tutti chiedendo sia un forte
senso di responsabilità nell'esercitarlo,
sia un forte impegno a trovare soluzioni creative
e condivise alle contraddizioni non risolte) ha
ulteriormente qualificato lattività
di autovalutazione del corso e dei partecipanti
secondo criteri coerentemente omogenei alloggetto
del corso, ovvero leducazione alla pace,
in questo caso intesa come capacità di
risoluzione nonviolenta dei conflitti e di affermazione
della dignità di ognuno nella concreta
pratica della responsabilità personale
e della solidarietà interpersonale.
2. 2. 2. Alcuni ulteriori elementi per l'autovalutazione
Tutti i partecipanti agli incontri pomeridiani
hanno preso parte a dibattiti ed esercitazioni.
Tutti i partecipanti al corso hanno letto, durante
gli incontri o individualmente per proprio conto,
almeno alcuni dei testi proposti.
Tutti i partecipanti hanno conservato almeno alcuni
dei materiali di studio diffusi e presentati durante
gli incontri cui hanno preso parte (materiali
diffusi affinché i destinatari possano
ulteriormente servirsene per letture e studio
individuale anche successivamente e al di là
del corso).
2. 2. 3. Giudizio sulla partecipazione
Per tutti coloro che hanno partecipato a questa
autovalutazione la propria partecipazione al corso
è stata interessata e utile.
La maggioranza dei partecipanti ritiene di aver
costruito attraverso il corso una crescita personale,
rapporti di amicizia, un miglioramento delle proprie
capacità di ascolto e di espressione, un
approfondimento significativo delle proprie conoscenze,
un più persuaso e meditato impegno personale
sia a costruire rapporti con gli altri fondati
sulla solidarietà ed il rispetto, sia ad
impegnarsi per i diritti e la dignità umana.
*
3. Attribuzione del credito formativo
3. 1. Criteri per l'attribuzione
Si e' concordato (a seguito di una riflessione
protrattasi per più incontri ed inclusiva
anche dei vari colloqui di verifica individuali
e di gruppo) di attribuire il credito formativo
agli studenti partecipanti sulla base dei seguenti
criteri:
a) aver partecipato ad un numero di incontri sufficiente
ad aver usufruito in modo qualificato dellofferta
formativa costituita dal corso; tale numero di
incontri, in considerazione della struttura modulare
del programma del corso, è stato definito
nella misura minima di 6 incontri di studio;
b) aver preso parte ad esercitazioni, dibattiti
e colloqui, ed aver effettuato letture dei materiali
di studio;
c) aver contribuito alla presente relazione mediante
la partecipazione allattività di
autovalutazione sia attraverso la compilazione
del questionario proposto, sia attraverso la partecipazione
al dibattito, sia attraverso i colloqui individuali
e di gruppo.
3. 2. Partecipanti cui viene attribuito il credito
formativo (...)
*
4. Osservazioni e proposte
4. 1. Cose particolarmente apprezzate
Dai questionari e dai colloqui individuali risulta
che tra le cose maggiormente apprezzate del corso
vi sono state le seguenti: a) sul piano della
crescita personale: il fatto che l'esperienza
del corso abbia favorito l'acquisizione una più
profonda sensibilità per i problemi degli
altri; b) sul piano comunicativo e relazionale:
la costruzione di rapporti umani più profondi
fondati sul rispetto reciproco e sulla solidarietà
nell'attività di studio e di riflessione;
c) sul piano della riflessione etica: un approfondimento
della responsabilità e dell'attenzione
nei confronti degli altri e dei problemi del mondo;
d) sul piano metodologico: l'acquisizione di strumenti
interpretativi ed espressivi, di tecniche deliberative
ed operative desunte dalla riflessione nonviolenta;
e) sul piano dei contenuti conoscitivi: la scoperta
o la più approfondita comprensione di rilevanti
problematiche, eventi, figure, opere e riflessioni.
In dettaglio sono state particolarmente apprezzate:
l'esperienza di essere ascoltati e di ascoltare,
in un dialogo che consentisse apertura e costruisse
amicizia; alcune letture: in particolare di testi
di Bertolt Brecht, Franz Kafka, Primo Levi; la
presentazione di alcune figure, testimonianze
e riflessioni: in particolare Hannah Arendt, Ernesto
Balducci, Aldo Capitini, Primo Levi; la discussione
di alcuni fatti storici ed eventi attuali: la
shoah, le guerre recenti ed in corso, il conflitto
israelo-palestinese; l'analisi di alcuni temi
specifici: il conflitto, la violenza, i diritti
umani, la nonviolenza; alcune esercitazioni ed
attività fortemente cooperative come ad
esempio la scrittura di testi in versi col metodo
surrealista del "cadavere squisito"
e la successiva interpretazione di essi; la tecnica
deliberativa del metodo del consenso; le occasioni
di dibattito, soprattutto su problemi particolarmente
sentiti nella propria personale esperienza.
4. 2. Cose mancanti, carenti, insoddisfacenti
o comunque migliorabili
Dai questionari e dai colloqui individuali risultano
le seguenti richieste: a) più discussione
e dialogo; b) più attività di esercitazione
e di scrittura collettiva e creativa; c) approfondire
la conoscenza degli eventi storici e particolarmente
di quelli più drammatici e attuali; d)
approfondire i temi ambientali; e) dare più
indicazioni su come agire per la solidarietà
concreta in difesa dei diritti umani; f) più
attenzione ai problemi pratici della vita quotidiana;
g) scrittura di testi per il sito della scuola;
h) predisposizione di una mostra; i) realizzazione
di una pubblicazione; l) iniziative di invito
alla fruizione, conoscenza e produzione di altre
forme espressive (musica, arti figurative, cinema,
etc.); m) testimonianze personali di esperienze
direttamente vissute; n) iniziative di ascolto
e di sostegno psicologico.
Nel corso degli incontri riepilogativi mattutini
nella fase finale del corso si è cercato
di approfondire di più i contenuti segnalati
ai punti b-e.
Per quanto concerne i punti g-i il coordinatore
ha concordato nei colloqui individuali con i partecipanti
al corso la messa a disposizione da parte di ognuno
di uno o più testi, sui quali sarà
fatto un lavoro di editing affinché se
ne possano ricavere materiali utilizzabili in
prosieguo di tempo ai fini proposti.
Per quanto concerne il punto l anche quest'anno
poco si è riuscito a fare, sebbene si sia
almeno avviata l'esperienza dell'ascolto musicale
e della messa a disposizione di testi su argomenti
musicali; si potrà sviluppare il prossimo
anno scolastico un lavoro specifico anche valorizzando
la presenza di studenti con competenze in tale
ambito.
Per quanto concerne il punto m, sebbene qualcosa
si sia fatto, si potrà lavorare di più
in questa direzione nel prossimo anno scolastico.
E' stato inoltre rilevato che forse si sono trattati
troppi argomenti, col risultato di non aver avuto
il tempo sufficiente per gli approfondimenti.
Alcuni partecipanti hanno evidenziato la tendenza
del coordinatore ad esposizioni di ampiezza tale
da meritare l'epiteto di monologhi.
Alcuni partecipanti hanno espresso lesigenza
che si trovasse il modo di favorire una maggiore
partecipazione.
4. 3. Cose negative del corso
Dai questionari e dai colloqui individuali risulta
che i partecipanti non hanno riscontrato nel corso
cose definibili come evidentemente negative.
A conferma di ciò può essere significativo
il dato seguente: che coloro che hanno preso parte
a uno o due incontri soltanto (e quindi pur non
avendo partecipato al corso ne sono stati uditori
ed hanno potuto da ciò ricavare e quindi
esprimere una sia pur parziale ed estemporanea
opinione sull'esperienza) e che hanno comunque
effettuato colloqui con il coordinatore hanno
espresso un giudizio positivo su quanto del corso
avevano potuto cogliere; in alcuni casi hanno
espresso l'intenzione di prendervi parte pienamente
nel successivo anno scolastico, in altri casi
hanno comunque richiesto copia di alcuni dei materiali
di studio messi a disposizione durante il corso.
4. 4. Se i risultati del corso corrispondano alle
aspettative che si avevano
Dai questionari e dai colloqui individuali risulta
che il corso ha superato le aspettative, le persone
che avevano già partecipato al corso dello
scorso anno scolastico hanno perlopiù riscontrato
un maggior interesse del corso quest'anno; le
persone che hanno partecipato per la prima volta
hanno perlopiù rilevato di avere avuto
all'inizio del corso delle aspettative piuttosto
generiche e di ritenere che esso si sia poi rivelato
più interessante di quanto supponessero
potesse essere.
4. 5. Se sia bene riproporre questa esperienza
in futuro
Dai questionari e dai colloqui individuali risulta
che vi è un consenso unanime sul riproporre
l'esperienza del corso nel prossimo anno scolastico,
anche ridefinendone modalità e contenuti
secondo specifici percorsi di approfondimento
(ad esempio: a livello psicologico e relazionale;
al livello di peace research; in riferimento alle
tecniche della nonviolenza; etc.).
Nella riflessione svolta si è evidenziato
anche come uno dei problemi incontrati durante
il corso è stata l'insufficienza del tempo
disponibile per trattare tutti gli argomenti proposti,
si potrebbe ovviare a tale inconveniente riducendo
gli argomenti proposti allo studio, o trovando
forme integrative.
Tra le proposte emerse e condivise: che all'inizio
dell'anno scolastico si svolga un incontro di
presentazione del corso in tutte le classi sia
del liceo scientifico che dell'Istituto tecnico
commerciale di Orte (cercando di promuovere la
partecipazione al corso anche da parte degli studenti
dell'altro istituto che fa parte col liceo del
medesimo polo scolastico).
4. 6. Proposte di impegno ulteriore
Dai questionari e dai colloqui individuali risulta
che vari partecipanti al corso intendono proseguire
il proprio percorso di impegno personale sui temi
della pace e della dignità umana, sia prefiggendosi
ulteriori impegni di studio (in particolare di
lettura di libri di autori particolarmente apprezzati
durante il corso) sia partecipando ad iniziative
pratiche di solidarietà, per la pace e
per i diritti umani.
(...)
13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO
NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione
della violenza individuale e di gruppo in ogni
settore della vita sociale, a livello locale,
nazionale e internazionale, e per il superamento
dell'apparato di potere che trae alimento dallo
spirito di violenza. Per questa via il movimento
persegue lo scopo della creazione di una comunita'
mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo
di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento
nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e
le ingiustizie sociali, l'oppressione politica
ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio
e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla
razza, alla provenienza geografica, al sesso e
alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto
di ogni singola cultura, e la creazione di organismi
di democrazia dal basso per la diretta e responsabile
gestione da parte di tutti del potere, inteso
come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dellambiente
naturale, che sono patrimonio prezioso per il
presente e per il futuro, e la cui distruzione
e contaminazione sono un'altra delle forme di
violenza delluomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento,
che implica il rifiuto dell'uccisione e della
lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento
del dialogo e della liberta' di informazione e
di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta
sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione,
la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione,
il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.
14. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento:
http://www.nonviolenti.org ; per contatti, la
e-mail è: azionenonviolenta@sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale
della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza
nonviolenta presente in Italia: http://www.peacelink.it/users/mir
. Per contatti: lucben@libero.it ; angelaebeppe@libero.it
; mir@peacelink.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete
telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento
fondamentale per quanti sono impegnati per la
pace, i diritti umani, la nonviolenza: http://www.peacelink.it
. Per contatti: info@peacelink.it
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO
Foglio di approfondimento proposto dal Centro
di ricerca per la pace di Viterbo a tutti gli
amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione:
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax:
0761/353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 355 del 15 settembre 2002
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