|
Giro94
Risonanze
giovedì 12 settembre, ore 23 - MercatiGenerali
LALI PUNA live
La
band tedesca è una delle più brillanti
rivelazioni degli ultimi anni; l'affascinante
mix di elettronica minimale ed attitudine pop
che permea le canzoni dei Lali Puna ha già
sedotto personaggi illustri come Colin Greenwood
dei Radiohead, Bomb the Bass, Andrew Weatherall.
I Lali Puna (dal nome da bimba della cantante,
Valerie "Lali", e dal suo luogo di nascita,
Puna in Corea) saranno ai Mercati Generali di
Catania giovedì 12 settembre. La Germania
ha una scena indipendente bella e vitale che merita
molta attenzione. Né c'è da sorprendersi,
visto che una delle influenze principali per tanta
musica odierna arriva proprio da questa nazione
e dal kraut-rock degli anni settanta. Fatto sta
che proprio da lì sono venuti alcuni tra
i segnali più interessanti degli ultimi
anni, dai Notwist ai Mouse On Mars. I Lali Puna
suonano un elettronica essenziale, povera, come
la suonano gli Stereolab o i Yo La Tengo esaltata
dalla splendida voce di Valerie Trabelijahr. Qualche
giorno dopo il live set di Catania, i Lali Puna
saranno di scena al Centre Pompideu di Parigi.
Segue una breve intervista a Valerie Trabelijahr:
C'e' chi (come Bjork o
i dirigenti della Warp) sostiene la fine del sound
"batteria basso e chitarra"; ci sono
invece artisti che vedono nella musica elettronica
uneccessiva freddezza e razionalità.
Qual è la tua posizione, considerato che
i Lali Puna sembrano avere punti di contatto con
ambedue i percorsi?
La musica elettronica ha costituito una rottura
con il lato emozionale, espressivo, dell'indie
rock e della musica cosiddetta alternativa, che
via via è divenuta sempre più normale
musica rock... il fatto che l'elettronica fosse
fondata sul minimalismo, sulla reiterazione di
ritmi e melodie, sull'impersonalità di
molti protagonisti (dj, produttori spesso senza
faccia e con pochi segni di riconoscimento) è
stato molto importante. Con i Lali Puna cerchiamo
di combinare il minimalismo e la mono-tonia di
certa elettronica, con alcuni momenti di indie-pop,
per creare una tensione.
Tre canzoni che ti hanno
spezzato il cuore...
Low: will the night. Bonnie Prince Billie: at
the break of day. Henry Mancini: moon river.
Da bambina
sognavi di diventare una cantante-musicista, una
ballerina o un'astronauta?
Sognavo di diventare una famosa pianista, ma sfortunatamente
ero troppo poco dotata per una cosa del genere.
Quali obiettivi
ti piacerebbe raggiungere con i Lali Puna?
Sarebbe meraviglioso continuare a significare
qualcosa per le persone che hanno comprato i nostri
dischi, fra venti o trent'anni.
I tuoi testi in "Scary World Theory"
rappresentano una sorta di visione intima della
politica. Cosa è per te la politica oggi,
e su quale piano può incontrarsi con la
musica?
E' vero che la
gente si è allontanata dalla politica,
posso capirlo. Basta guardare i politici: Schroeder
che porta la Germania in guerra, Berlusconi che
"combatte" i dimostranti di Genova.
La gente pensa di non avere alcuninfluenza
ed in un certo senso è vero, è difficile
iniziare una rivoluzione oggi. Ma quello che voglio
dire all'ascoltatore è che egli ha la responsabilità,
comunque, e deve provare a raggiungere una sua
credibilità.
Trovo che l'incontro fra politica e musica sia
importante; ho sempre ammirato band come Stereolab
o i tedeschi Die Goldenen Zitronen per il loro
coinvolgimento politico. I Lali Puna non sono
esattamente politici, sarebbe esagerato, ma penso
che le band dovrebbero aver qualcosa da dire...
sole, amore e divertimento non è sufficiente!
|