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Giro94
Dibattito: strada
e fascismo
Dalla storia alla toponomastica,
ma chi sono questi partigiani?
di Giuseppe Marziano
Dopo il fallito attentato alla
vita democratica di un paesino arroccato alle
pendici dellEtna, e della provincia a sud
ovest degli iblei, ecco che con grande vigore
il professore sindaco della città da poco
proclamata patrimonio dellumanità,
decide che le vie con quei nomi così scialbi,
insignificanti debbano di colpo essere cambiati.
E mentre Ragalna si accinge a consegnare il premio
ad Arafat, ponendolo alla stessa stregua di Mandela,
Madre Teresa, etc., dallo pseudo revisionismo
storico ecco spuntare Anfuso, ed altri. Ma a parte
qualche nome più conosciuto, gli altri
chi sono? A parte quel Mussolini (statista?),
di cui il sindaco forzista si era invaghito, ma
Pennavaria, Anfuso, etc., chi sono? Il ragusano
Pennavaria (non so dove va laccento), era,
così leggo, un grande politico locale,
uomo integerrimo, di grande virtù, rispettoso
della legge e dello stato. Peccato che abbia commesso,
così dicono, qualche reatuccio, soprusi,
angherie, pare abbia commesso anche qualche reatuccio
più pesante, ma tutto solo ed esclusivamente
in nome del Regime. Tanto che si meritava una
statua in purissimo bronzo eretta sulla piazza
di Ragusa. E quanto ad Anfuso, grande politico
catanese, uomo di elette virtù, serio,
integerrimo anchegli, rispettoso delle leggi
e dello stato, collaboratore del Ministro dello
Stato (Ciano), peccato che abbia commesso qualche
reatuccio, pare che un tribunale lo abbia anche
condannato a morte in contumacia, insomma cose
di poco conto, tanto da meritarsi una via. Tuona,
a mo di temporale, lassociazione partigiani
dItalia, un attimo, ma questi partigiani
chi sono? Soltanto perché si opposero allo
Stato Fascista, che con lallenanza con Hitler
fece grande lItalia? Soltanto perché
furono barbaramente uccisi, torturati, strappati
alle famiglie, costretti a vivere nascosti anche
dalla stessa luce del giorno, solo per questo?
Smettiamola. Anche nel mio paese, Fortunello,
così lo chiamano, Medaglia dOro al
Valor Militare, una delle poche ancora viventi;
solo perché fu deportato per essersi opposto
al regime, solo perché fu torturato dagli
amici tedeschi, solo perché il suo corpo
fu straziato dalle giuste punizioni, solo perché
difese, come tanti altri, la libertà del
popolo italiano? Quando giungerà inesorabile
la fine dei suoi giorni si debba meritare, non
un viale, ma un piccolo vicolo che porti il suo
nome, ma non scherziamo. E tutti gli altri, che
sono caduti in onore della patria e del popolo
italiano, debbano per questo avere intitolata
una via. E poi non è che le vie siano così
tante, meglio poche con il nome di pochi. E poi,
in ultimo, vuoi mettere un nipote che dice, fieramente
mio nonno era un fascista, mentre laltro
più sommessamente dice, mio nonno era un
partigiano
morto per la libertà.
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